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PRIMAVERA – Lazio-Latina, la prima di quattro finali

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Una sconfitta che brucia, quattro finali che non lasciano spazio ai rimpianti. I cinque gol rimediati sabato scorso a Firenze devono essere archiviati in fretta dalla Lazio Primavera, che è a quattro gare dall’accesso diretto alle Final Eight. Contro i viola sono stati 90 minuti rocamboleschi in cui i biancocelesti erano riusciti anche a portarsi in vantaggio due volte, ma l’inferiorità numerica per due terzi della gara alla fine si è fatta sentire. Nessun dramma comunque, anche mister Bonatti ha tenuto a ribadirlo: “Se una sconfitta fa così clamore, in realtà ne sono anche orgoglioso”. Difficile dargli torto, dato che la Lazio veniva da una striscia di 11 risultati utili consecutivi, 10 vittorie e un pareggio. Sulla stessa lunghezza d’onda Alessio Miceli: “Voltiamo pagina e vinciamole tutte!”.

Vincerle tutte senza fare calcoli, appunto, anche se il vantaggio della Lazio sulle dirette inseguitrici è ancora cospicuo, considerato che mancano soltanto quattro giornate alla fine del campionato. Quattro come i punti che separano la Lazio da Fiorentina e Sampdoria, cinque dal Verona, sei dal Milan. Saranno queste – con tutta probabilità – le squadre che si giocheranno fino alla fine i due posti che regalano l’accesso diretto alle Final Eight. Si inizia oggi pomeriggio dal Latina tra le mura amiche del “Fersini”. I tre punti sono un risultato praticamente obbligato per i biancocelesti: una vittoria permetterebbe infatti di poter gestire al meglio i due scontri diretti successivi, prima col Verona e poi col Milan. Il campionato si concluderà infine il 13 maggio in casa della Spal. Il Latina di Tebi (arrivato a febbraio al posto di Ghirotto), decimo in classifica con 25 punti, è decisamente l’avversaria più abbordabile.

Bonatti dovrà fare i conti con un paio di assenze importanti, imposte dal Giudice Sportivo. La sconfitta di Firenze ha infatti lasciato strascichi, con Folorunsho espulso e fermato una giornata, Adamonis addirittura due per proteste. Stop forzato anche per Abukar Mohamed, che ha rimediato una lesione al bicipite femorale che lo terrà fermo più di un mese. Qualche cambio obbligato quindi per il tecnico biancoceleste, e ancora un ballottaggio aperto a centrocampo. Tra i pali al posto di Adamonis ci sarà Borrelli, difesa con Spizzichino, Miceli, Baxevanos (preferito a Petro) e Ceka. Un dubbio a centrocampo, con Portanova e Cardoselli che si giocano una maglia. Ci saranno invece Bari e Rezzi. In posizione più avanzata e a supporto di capitan Rossi dovrebbero esserci invece N’Diaye e Bezziccheri. Al “Fersini”, il fischio d’inizio è previsto alle ore 15.

 


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Champions League

Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”

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Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.

Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.

I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.

Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.

Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.

E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto


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