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L’angolo del tifoso – GianLorenzo: “Essere laziali è una vera e propria missione, dobbiamo farci trovare sempre forti e degni”

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Torna l’appuntamento con la rubrica ‘L’angolo del tifoso’ in cui i veri protagonisti siete voi. Oggi è il turno di GianLorenzo, il cui mondo è stato sempre e solo biancoceleste. “Sono nato laziale”, questa la sua risposta alla domanda relativa alla nascita della sua fede calcistica. Avendo vissuto appieno gli anni d’oro di Cragnotti, il suo mito d’infanzia non può che essere Alessandro Nesta. Il momento più triste? Ovviamente la vendita del capitano biancoceleste e di Crespo in un solo giorno.

Come, e grazie a chi, è nata la tua passione per la Lazio?

“Sarebbe troppo approssimativo dire che sono diventato della Lazio grazie a mio padre. In realtà io credo che laziali si nasca, in qualche modo o perlomeno nel mio caso è stato così. Fin da quando ho memoria, il mio mondo è sempre stato unicamente biancoceleste. Ho sempre goduto di influssi unilaterali nella mia vita. Sono diventato della Lazio e non sarei potuto essere altro, non c’è mai stato un momento in cui ci potessero essere dubbi al riguardo. Ovviamente il fatto che mio padre fosse laziale mi ha agevolato in tal senso, anche se, quando ho cominciato a seguire il calcio e a professarmi tifoso appassionato era il 1997 e mio padre il calcio non lo seguiva affatto. Poi, quando mi è presa la malattia, ho cominciato ad andare allo stadio, a seguire la Lazio in casa e in trasferta fino ai confini d’Europa, a quel punto anche mio padre si è riappassionato a questo sport. Ora è un tifoso sfegatato quanto me e sotto questo profilo ho risvegliato la sua lazialità rimasta sopita. Ci siamo influenzati vicendevolmente, si può dire”.

Qual è stata la tua prima partita allo stadio?

“Lazio-Piacenza (4-1) del 24 gennaio 1999 un’emozione indescrivibile. Finalmente tutto quel mondo fatto di cori, striscioni, coreografie e giocatori che avevo visto solo in tv, divenne improvvisamente concreto. L’Olimpico era pieno e mi sembrava di non aver mai visto nulla di più grande in vita mia. Una giornata maestosa”.

Qual è stato il tuo primo giocatore preferito? Quello attuale invece?

“Sono classe 1991 e penso che l’idolo indiscusso di quella generazione è stato il capitano Alessandro Nesta. In lui vedevo l’uomo e il giocatore che ogni tifoso di calcio sogna di avere come capitano della propria squadra. Erano tempi favolosi. Oggi credo che il giocatore che impersonifichi di più questi valori morali e sportivi sia Lucas Biglia, anche lui capitano, vice-campione del mondo e vice-campione d’America è sicuramente il giocatore con maggior esperienza nella squadra attuale. Autorevole ed efficace nella metà campo, detta i tempi e dà sicurezza: peccato sia un pò fragile”.

Da quando segui la Lazio, qual è stato il momento più bello? E quello più brutto?

“Il momento più bello, non devo neanche pensarci, è stato il triplice fischio della finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013 contro la Roma. Stavo in Curva Nord e mi ricordo di non aver mai invocato la fine di una partita come in quel momento. Appena Orsato fischiò scoppiai in un pianto dirotto, non mi vergogno a dirlo: era la tensione di settimane che si scioglieva in felicità allo stato puro, e vedevo che la cosa era condivisa. Tutt’intorno a me c’erano ultras di lungo corso, compagni di mille battaglie che piangevano come bambini. E’ stata una goduria infinita perché quella sera scrivemmo la storia. Penso che la Lazio abbia vinto svariati trofei molto più prestigiosi di una Coppa Italia come per esempio la Coppa delle Coppe a Birmingham, la Supercoppa europea contro i Red Devils e gli Scudetti, ma nessuno di questi trofei ti ha dato l’emozione e la gioia di vincere il 26 maggio. E’ qualcosa di cui a Roma si parlerà tra mille anni! Quella sera c’era in palio tutto: il Derby, il Trofeo e l’accesso in Europa e noi ci siamo presi tutto.
Il momento più brutto fu sicuramente il 31 Agosto 2002 quando Sergio Cragnotti, per far quadrare i conti e salvarci dal fallimento, fu costretto a fare cassa vendendo Nesta e Crespo. Gli idoli di una vita volati via, così. Nel giro di mezza giornata. Per un tifoso di 11 anni laziale sfegatato era sicuramente un durissimo colpo, impossibile da mandare giù. Mi ricordo quella giornata con immensa tristezza, sebbene fossi ragazzino fui costretto ad accettare la realtà e a capire che era finita un’epoca”.

Cosa significa per te essere della Lazio?

“Per me essere della Lazio significa veicolare l’attaccamento ai colori biancocelesti con il consueto stile che ci contraddistingue. Sotto questo profilo penso che i tifosi laziali debbano sentirsi più responsabilizzati di altre tifoserie. Essere laziali è una vera e propria missione, e nell’esercizio di essa noi dobbiamo farci trovare sempre forti e degni. La Lazio è un Ente Morale, quindi il minimo che possiamo fare in qualità di tifosi è mostrare e tramandare fieramente la Storia e la Tradizione che ci rendono unici al mondo con la nostra consueta superiorità. Per questo credo che la Lazialità, più che una passione, sia un vero e proprio stile di vita, che deve espandersi in ogni centimentro quadrato del nostro essere ed evolversi nell’amore della Polisportiva in toto. Amare, seguire e sostenere ogni Sezione della s.s.Lazio, la più grande e più antica polisportiva d’Europa”.

Un commento sul recente passaggio del turno di Coppa Italia.

“C’è poco da dire credo che il campo abbia parlato a sufficienza, abbiamo visto un gruppo di guerrieri in azione che sono riusciti ad annichilire completamente la grande belva feroce che era la Roma. Quindi, un immenso grazie ai ragazzi e al mister Inzaghi ma soprattutto grazie sempre alla Roma di esistere perché ci ricorda, costantemente e incessantemente, come non dobbiamo mai essere”.

 


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ANGOLO DEL TIFOSO| Il Lazio Club Malta 2022 ad Auronzo: “Abbiamo consegnato premi a Romagnoli, Provedel e Sarri” – FOTO

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Da due anni si è formato, e ora anche consolidato, il Lazio Club Malta 2022, una realtà che racchiude i tifosi laziali situati a Malta e che propone diverse alternative con il fine di alimentare la passione per i colori biancocelesti diffondendola a tutti gli appassionati maltesi. Durante l’attuale ritiro di Auronzo di Cadore 18 tesserati sono giunti da Malta direttamente sotto le tre cime di Lavaredo per fare visita alla squadra ed effettuare una consegna molto particolare. Per parlare di questo ed altro il presidente del Lazio Club Malta Kurt Baldacchino ha rilasciato un’intervista a Laziopress.it. Queste le sue parole:

Come procede l’esperienza del Lazio club Malta a due anni dalla fondazione?

Questa sarà la seconda stagione del Lazio Club Malta 2022. L’esperienza e’ stata bellissima, con tanti eventi e attività per i nostri tesserati di ogni età. Abbiamo fatto tre tour a Roma (Lazio-Monza, Lazio-Sampdoria e Lazio-Cremonese), e abbiamo visitato Auronzo per la seconda volta. Il primo anno eravamo in 8 a visitare ma quest’anno siamo stati in 18 persone a visitare il ritiro della Lazio.

Come è andato il viaggio ad Auronzo?

Molto bene, anche se c’erano alcune giornate di pioggia. L’entusiasmo dei Laziali è bellissimo e quando ci chiedono da dove siamo e rispondiamo che siamo da Malta ci fanno sentire a casa. Ci avrebbe piaciuto vedere qualche nuovo acquisto, ma finora non sono arrivati. Abbiamo fiducia nella società nel poter regalare a mister Sarri alcuni innesti.

Raccontaci della consegna dei premi…

Il direttivo ha fatto un sondaggio tra i tesserati col fine di scegliere il Miglior Giocatore della Stagione. Il più votato e’ stato Alessio Romagnoli. Abbiamo consentito una targa a lui e si vedeva che è stato contentissimo. Poi i tesserati ci hanno chiesto di dare un premio anche ad Ivan Provedel per la stagione incredibile che ha fatto (scelto Miglior Portiere della Serie A), ed un premio per il Mister che ci ha portato in Champions League con il suo lavoro. Anche Provedel e Sarri erano contentissimi per il premio, e il Mister ci ha anche fatto qualche domanda sul nostro paese e la lingua Maltese.

Come si vive la lazialità a Malta ?

A Malta ci sono tanti tifosi di Milan, Juve e Inter. Ma i pochi che tifano Lazio sono tutti molto appassionati. Tramite la nostra pagina Facebook e Instagram riusciamo ad essere in contatto con circa 250 Laziali a Malta dove possiamo discutere di ogni cosa sul mondo Lazio. Poi tramite il nostro Club e la nostro affiliazione con l’AILC riusciamo anche a regalare alcune esperienze bellissime per i nostri tesserati. A novembre abbiamo invitato Andrea Agostinelli a seguire Fiorentina-Lazio con noi, mentre a Maggio abbiamo invitato Sebastiano Siviglia che era sorpreso dalla passione dei Laziali a Malta.

Verrete a vedere qualche partita di Champions ?

Di sicuro! Seguire la Lazio in Champions è il sogno di tanti Laziali a Malta. L’ultima volta questo sogno e’ stato impedito dal Covid. Adesso vogliamo realizzare questo sogno tra qualche mese.

 


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