Esclusiva
ESCLUSIVA – Mulinacci, l’idolo di Inzaghi: “Bravo Simone, hai ricompattato la Lazio e riportato la gente allo stadio”
“Da piccoli io e mio fratello Filippo avevamo in cameretta il poster di Armando Mulinacci, bomber del Piacenza. In quel poster eravamo proprio insieme a lui durante il riscaldamento, prima di una partita del Piacenza. Per noi vedere quei giocatori di Lega Pro era il massimo”.
Parola di Simone Inzaghi, in un’intervista di pochi giorni fa. L’attuale condottiero della Lazio, insieme a suo fratello Filippo, è quindi cresciuto guardando i gol di Mulinacci, attaccante rapido e veloce con un passato ricco di gol tra Serie B e Lega Pro. “Sono onorato di aver ispirato i suoi inizi – ammette Mulinacci in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it – ricordo ancora quella foto che mi ritrae insieme a Simone e Filippo. Anche se forse hanno invertito i nomi: Filippo era più grande di Simone, me lo ricordo più alto”.
Immaginavi questo impatto di Simone in panchina?
“Non mi ha stupito. Simone è intelligente, ha un forte legame con la Lazio, conosce l’ambiente. E’ stato abile nel gestire il gruppo e nel riportare il pubblico allo stadio. Non era facile dopo l’estate tribolata, soprattutto in un ambiente come Roma. Mi fa piacere vedere di nuovo l’Olimpico pieno, per i laziali la squadra è una fede. Simone piace perché è genuino. Sono felice che stia facendo bene, anche perché io sono in parte legato alla Lazio: negli anni ’80 avrei potutogiocare per i biancocelesti ma alla fine scelsero Marronaro”.
Vi siete più rivisti dopo quella foto insieme?
“Purtroppo no, perché quando loro hanno iniziato io mi ero ritirato. Tempo fa ho conosciuto suo padre tramite un mio parente, mi ha fatto molto piacere. Tempo fa invece Filippo mi ha fatto una sorpresa, facendomi chiamare da un giornalista di Sky Sport per uno spezzone nella sua autobiografia”.
Filippo invece ha fatto più fatica di Simone: colpa della poca gavetta?
“Anche Filippo ha allenato i giovani prima di guidare la prima squadra del Milan ma sicuramente Simone ha fatto molta più esperienza, che sicuramente lo ha aiutato. Comunque anche Filippo farà strada, visto che con il Venezia sta per approdare in Serie B. Non era facile vincere il campionato, viste anche le pressioni iniziali. Lui ha sbagliato al Milan è vero ma non è che chi è andato dopo di lui abbia fatto tanto meglio”.
Credi che Simone senza infortuni avrebbe potuto fare di più come calciatore?
“Partiamo dal presupposto che comunque ha vinto molto, segnando anche molti gol in Europa. Va anche detto che è nato in un’epoca piena di grandi attaccanti e che quella Lazio aveva una rosa stellare piena di campioni. Non era facile trovare spazio. Comunque sì, senza infortuni avrebbe potuto fare sicuramente di più. Era più fisico di Filippo, giocava di più la palla. Suo fratello invece era un maestro nell’attaccare l’area”.
Dalla vecchia Lazio a questa: dove può arrivare con Simone e con i gol di Immobile?
“Questa Lazio rispecchia il motto del suo inno: non molla mai. Raramente ho visto un gruppo così unito, ecco perché non me la sento di escluderla dalla corsa Champions. E’ vero, ieri ha perso ma aveva anche assenze pesanti. Su Immobile poco da dire, Simone è stato bravissimo a rilanciarlo dopo che si era perso. Ciro ha lo spirito che deve avere un attaccante di squadre passionali come la Lazio, è maturato ancora di più, lo vedo anche più maturo. Rivedo qualcosa di Simone in lui, anche se non hanno esattamente lo stesso stile di gioco”.
Ora invece sei un po’ il tuttofare del Metanopoli, squadra del tuo cuore
“Sì, ho deciso di compiere questa scelta di cuore. In questo club sono cresciuto, così la sera dopo il lavoro vado ad allenare questi ragazzi, mi diverto molto. Avrei potuto accettare anche altre offerte più vantaggiose ma questa è casa mia”.
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ESCLUSIVA | Hellas-Lazio, Apolloni: “Zaccagni ha margini di miglioramento. Il Verona deve cercare punti di riferimento”
Sabato alle 15.00 Hellas Verona e Lazio scendono in campo al Bentegodi per la seconda sfida in programma della quindicesima giornata di Serie A. I biancocelesti alla ricerca di conferme dopo le tre vittorie consecutive ottenute tra Champions League, Serie A e Coppa Italia. L’Hellas Verona per cercare di dare una sterzata ad una classifica che al momento vede gli scaligeri al terzultimo posto a quota dieci punti. Intervistato in esclusiva ai nostri microfoni, l’ex difensore dell’Hellas Luigi Apolloni ha presentato così la sfida di sabato.
Dopo un inizio complicato la Lazio ha trovato tre successi consecutivi tra Champions League, Serie A e Coppa Italia. Che segnale è questo per Sarri?
“E’ un segnale che sta lavorando bene, pur non avendo fatto un inizio che ci si aspettava, il lavoro alla lunga paga. Queste tre vittorie sono un ulteriore conferma di quello che Sarri sta provando a costruire a Roma“.
Quanto è importante aver mantenuto la rete inviolata in queste tre gare? Che momento è per Casale?
“Le problematiche di un calciatore ci possono essere attraverso infortuni o traumi che possono esserci durante una stagione. La cosa importante resta non mollare e continuare a lavorare per cercare di tornare più forte di prima. Ha una grande opportunità alla Lazio, ci vogliono le migliori componenti, risultati positivi compresi“.
Al suo terzo anno in maglia biancoceleste, che idea si è fatto sul rendimento dell’ex della gara Zaccagni?
“E’ un giocatore con enormi qualità e margini di miglioramento importanti. Può capitare un momento stagionale in cui un calciatore possa non esprimersi al meglio, legato a infortuni o stato di forma. Sta a Zaccagni cercare di tornare ai livelli mostrati nel corso della passata stagione“.
Quali sono i punti di forza dell’Hellas che la Lazio deve temere?
“La squadra, il gruppo e la voglia di uscire fuori da questa complicata situazione di classifica. Sicuramente a livello di valori la Lazio è più forte, ma le gare non si basano solo su questo. Vedremo due squadre andare decise sui palloni e che dovranno correre tanto: i biancocelesti non devono venire a Verona pensando di aver già vinto“.
Solo Empoli e Salernitana hanno segnato meno dell’Hellas. Che soluzioni può cercare Baroni?
“E’ chiaro che l’allenatore osserva settimanalmente i calciatori a disposizione per cercare di trovare soluzioni al problema offensivo. Deve cercare punti di riferimento in avanti, provando a premiare il rendimento degli stessi centrocampisti in campo“.
Che gara si aspetta?
“La Lazio vorrà proseguire sul cammino offerto nelle ultime uscite, mentre l’Hellas ha bisogno di punti. Sarà una partita tosta, se ci saranno i giusti livelli di corsa e determinazione la Lazio potrà vincere al Bentegodi grazie alle sue qualità“.
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