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FOCUS – Parolo, Radu e Bastos sono diffidati, Inzaghi li risparmia per il derby? Il precedente Felipe Anderson dice di no

jacoposimonelli@yahoo.it'

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Prima il Palermo, poi il derby. Archiviata con successo la stracittadina di Coppa, la Lazio di Inzaghi cerca gioie in quello di campionato. Il successo contro la Roma in A manca dal lontano novembre 2012 (3-2), addirittura da marzo dello stesso anno se contiamo le stracittadine da calendario in casa dei giallorossi. Ecco perché bisognerà giocarlo al top ed evitare al minimo gli errori, c’è un 4° posto da blindare.

INCUBO GIALLO – Chissà che allora Inzaghi contro il Palermo non risparmi qualche giocatore. Dopo il derby che ha regalato la finale di Coppa i biancocelesti sono calati (Biglia dixit), ecco perché l’allenatore potrebbe pensare a qualche cambio. Il condizionale però è d’obbligo, visto che finora ha mostrato di non fare calcoli. Contro Udinese e Sassuolo infatti, gare capitate prima delle ultime due sfide a Spalletti, Simone ha sempre schierato i migliori. Ora però bisognerà anche tenere conto della situazione diffidati. Sì, perché Bastos, Parolo e Radu al prossimo giallo salteranno una gara.

PRECEDENTE FELIPE – All’andata il diffidato era Felipe Anderson, che però partì titolare a Palermo. Va detto però che il caso non è paragonabile: il brasiliano giocando esterno offensivo commette meno falli, Parolo e Radu sono invece nel vivo dei contrasti. E nessuno di loro due vuole saltare la Roma: Marco ha già dare forfait al ritorno di Coppa per squalifica, non vuole ripetersi. Stefan invece quest’anno ha giocato solo derby di campionato, gli ultimi li ha saltati (uno proprio per squalifica, l’altro per scelta tecnica). Diverso il caso di Bastos, che il 30 aprile potrebbe partire titolare nella difesa a 3 ma non nella linea a 4 contro il Palermo. Difficile prendere un giallo dalla panchina. Insomma, sarà già una Lazio con la testa al derby quella che tra una settimana affronterà i modesti siciliani? A Inzaghi la risposta.

 


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Champions League

Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”

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Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.

Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.

I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.

Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.

Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.

E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto


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