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Mister Bonatti: “Abbiamo l’ambizione di raggiungere il trionfo finale”
Andrea Bonatti, tecnico della Lazio Primavera, è intervenuto quest’oggi ai microfoni di Lazio Style Channel: “Prima della gara con l’Hellas Verona volevo verificare tutti gli aspetti in avvicinamento alla gara. La rifinitura non era stata svolta con la necessaria concentrazione, avevo redarguito i ragazzi ma sono calciatori intelligenti, con mentalità positiva. Ho rivolto loro un piccolo richiamo anche durante l’intervallo della gara ma ero certo che se avessimo continuato a sviluppare il gioco del primo tempo avremmo ribaltato il risultato e così è stato.
Siamo una squadra che, indipendentemente dal risultato, ha acquisito la maturità per gestire i momenti della gara. Se andiamo sotto non demordiamo, se passiamo in vantaggio giochiamo la palla senza timore. Questo è un elemento importante perché caratterizza le squadre di un certo valore. Nel 2017 delle 42 squadre dei tre gironi Primavera, siamo quella che ha fatto più punti, 28, a due giornate dal termine della Regular Season, quindi in sole 11 partite. Ciò la dice lunga sul valore acquisito nel tempo dal collettivo.
Confermo i contenuti espressi nell’intervista post Perugia, forse avevo utilizzato modalità forti perché dal parziale 5-1 avevamo rischiato la beffa. A inizio stagione i ragazzi avevano poca esperienza, c’erano tanti ragazzi da scoprire, con un passato in posizioni diverse. Ora sono maturi, consapevoli dei propri mezzi, esprimono contenuti di gioco variegati, come dimostrato dai tanti moduli che abbiamo utilizzato.
Vengo da nove anni di esperienze con prime squadre, so cosa significa adattare i giocatori in diverse posizioni nell’arco della stagione perché cambiano le dinamiche e le necessità. Disporre di calciatori duttili tatticamente è un elemento importante; tutti i ragazzi hanno sviluppato questo e sarà a loro vantaggio per trovare un’occupazione professionale.
Da qui alla fine schiererò la squadra migliore, a seconda delle caratteristiche dell’avversario e lo stato di forma dei singoli: solitamente difendiamo 4-4-2 ma poi ho utilizzato il rombo o 3-5-2 o il 4-3-3. I ragazzi hanno interiorizzato molti modi di stare in campo, mantenendo sempre la stessa efficacia.
I limiti li impone la mente. Non mi accontento mai, abbiamo l’obbligo di compiere un ultimo passo. Sento che abbiamo ancora qualcosa da dover migliorare nella velocità di manovra, nell’esecuzione delle idee, dobbiamo essere più precisi anche se i meccanismi sono stati ormai interiorizzati.
Un elemento cardine è stata la coerenza con cui ho gestito ciascun ragazzo. Tutti loro sono sereni, sia che deve accettare l’esclusione sia chi ha la maglia da titolare. Ogni singolo minuto è stato meritato con il sacrificio e la partecipazione negli allenamenti, non ho mai regalato niente a nessuno.
Le ultime gare di Rossi hanno dimostrato che è un ragazzo che ha acquisito la giusta mentalità per giocare ad alti livelli: è cresciuto negli smarcamenti e nella partecipazione alla manovra collettiva. È maturato, era la mia speranza a inizio anno.
Ho puntato a occhi chiusi su tutti quelli che fanno parte di questo gruppo. A inizio avevo consesso tanto spazio a Portanova, poi le varie convocazioni con la maglia della Nazionale gli hanno fatto saltare qualche allenamento che ne ha spezzato il processo di crescita cognitiva dei vari sistemi di gioco, ma il tempo è della sua parte, è ancora giovane.
N’Diaye è stato trattato al pari degli altri, conosce le regole che disciplinano le relazioni del mio gruppo. È un ragazzo positivo, ambizioso, sta mostrando le sue ottime qualità. Gli ho dato fiducia e all’inizio la sua resa sportiva non era di livello ma ero fiducioso che avrebbe tirato fuori tutte le sue doti.
In questo anno ho ricevuto la soddisfazione di vedere le idee applicate, l’unità di intenti, la motivazione nel voler conseguire risultati sempre migliori, le gioie contenute di fronte a grandi successi parziali e l’ambizione di raggiungere il trionfo finale.
Dovessimo chiudere la Regular Season a 61 punti, sarebbe il terzo risultato migliore della storia della Lazio Primavera. Prima della gara con la Spal avevo dichiarato che sarei voluto arrivare al giro di boa on 27 punti e conquistarne 28 nel ritorno. Ci siamo riusciti con due turni di anticipo, non posso che essere soddisfatto.
Ieri ho ritrovato un clima piacevole, è giusto essere soddisfatti per il risultato acquisito. Solo noi e la Juventus sono già alle Final Eight. L’entusiasmo è però moderato perché vogliamo continuare il nostro percorso.
Il Milan è secondo nel girone di ritorno con 26 punti, esprime un gioco corale, armonico, piacevole e dinamico ma si espone a diverse ripartenze. Il tema tattico della gara sarà presumibilmente questo. Ci sarà la sosta, quindi avremo il tempo per preparare bene la partita: vogliamo chiudere da imbattuti al Fersini. La concentrazione è già al match contro i rossoneri.
Sarri è uno dei tecnici che stimo di più, dal quale traggo spunto per molte analisi video. Non ho un passato da calciatore, sono un autodidatta, vedo tante partite, di tutte le categorie e di tutti i campionati.
Anche nelle difficoltà, bisogna sempre avere ottimismo e l’ambizione di uscire fuori dai momenti difficili con il lavoro. Le finali sono gare particolari, secche, dove servirà fortuna, i dettagli faranno la differenza. Mi auguro di arrivarci con lo spirito leggero ma con mente piena di idee e contenuti”.
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