Esclusiva
ESCLUSIVA | Ledesma: “Manichini al Colosseo solo sfottò. Keita? Il mio desiderio da tifoso è che rimanga. Poi su Palombi…”
Cristian Ledesma, ex capitano della Lazio, in maglia biancoceleste dal 2006 al 2015. Nove anni d’amore, in cui non ha mai smesso di mostrare affetto per la Prima Squadra della Capitale con cui ha vinto due Coppe Italia (la prima nel 2009, vinta ai rigori contro la Sampdoria: nella lotteria dal dischetto il centrocampista tirò per primo, bucando la porta avversaria sotto al sette; la seconda il 26 Maggio 2013 nella storica vittoria con la Roma) e una Super Coppa Italiana (vinta 2-1 contro l’Inter Campione d’Italia). Negli anni laziali ha disputato 352 partite nelle quali ha segnato 15 goal: il più bello è sicuramente quello che firmò nel derby del 2006, dove i biancocelesti si imposero con un sonoro 3-0. Lì Ledesma segnò da lunghissima distanza, di sinistro, sotto l’incrocio. Fu impossibile per Doni prenderla e l’Olimpico scoppiò di gioia per lui. Oggi la Lazio vola in Europa prima dello scadere della stagione, segna sedici gol in tre partite, vince il derby e all’orizzonte vede la finale di Coppa Italia con la Juventus.
Come giudichi questa stagione della Lazio in seguito al raggiungimento dell’obiettivo dell’Europa League a tre giornate dal termine del campionato?
“E’ un traguardo meritatissimo per tutta la rosa, perché hanno dimostrato di poter arrivare a questo obiettivo importante prima della fine della stagione. La cosa più bella è avere la squadra con la consapevolezza della propria forza e di quello che deve fare. L’apporto di Inzaghi è stato molto positivo, nessuno se l’aspettava visto che quel posto anche prima dell’estate non sembrava essere suo, quindi portare la rosa ad esprimersi sempre in crescendo è un grandissimo merito che va dato anche a lui perché ha fatto un lavoro veramente straordinario”.
Derby di Coppa Italia e di Campionato: come hai visto la Lazio in queste partite?
“Tutta la squadra è stata sicura di sé ed ha vinto meritatamente, perché si è visto in campo la differenza tra i biancocelesti e i giallorossi. Il grande merito dell’allenatore e della società è stato quello di formare un gruppo compatto e unito che ha affrontato partite importanti con il giusto atteggiamento senza dare per scontato niente”.
Avrai sentito parlare della polemica riguardante lo striscione e i manichini che sono stati appesi davanti al Colosseo: qual è la tua opinione a riguardo?
“Vedendo il servizio che è stato trasmesso in televisione (mandato in onda dalle Iene, ndr), gli stessi rappresentanti della tifoseria hanno spiegato che era uno sfottò. Anche loro hanno dichiarato che forse si è andato un po’ oltre ma non era assolutamente una minaccia o voler creare quello che è successo dopo. E’ una situazione che va avanti dalla finale di Coppa Italia (del 26 maggio 2013, ndr), una presa in giro tra una tifoseria e l’altra, ma rimane lì e spero che non vada oltre”.
Lazio-Sampdoria è finita 7-3: secondo te la vittoria roboante dei biancocelesti è stata merito della squadra di Inzaghi o colpa dei blucerchiati?
“Merito della Lazio, perché è entrata in campo sapendo che si poteva acquisire l’Europa League matematica. E’ merito della squadra perché la Sampdoria non è riuscita ad esprimere quello che stava facendo nell’ultimo periodo, quindi è tutto merito dei biancocelesti”.
Immobile ha segnato 22 goal, è sempre più il bomber della Lazio: qual è il tuo pensiero sull’attaccante laziale?
“Al di là dei goal che per un attaccante contano molto, e lui ne ha fatti tanti, fondamentale è importante anche il lavoro che lui fa in fase di non possesso e per la squadra. Non è l’unico gioello della rosa, ma è un giocatore importantissimo e spero che lo continui ad essere anche in questo finale di stagione”.
Capitolo Keita: nelle ultime partite si è dimostrato un tassello fondamentale. E’ cresciuto molto da quando giocavate insieme?
“Sì, e continua a crescere! All’inizio di quest’anno quando ci sono stati problemi mi ero sorpreso, perché nel mio ultimo anno era migliorato tanto sotto il punto di vista tecnico, tattico e anche comportamentale. Per fortuna della Lazio, ma anche sua personale sta crescendo e spero che non si fermi. Come ha giocato nell’ultimo derby può fare molto male, soprattutto se gioca in quella posizione d’attacco dove si sente più libero”.
Rinnovo del contratto o cessione…
“Dipende dalla volontà di tutte le parti. Se Keita continuasse a giocare così, il mio desiderio da tifoso della Lazio è quello che debba rimanere, ma bisogna vedere le volontà del giocatore, della società ed il progetto dell’allenatore. Inzaghi si è espresso chiaramente dicendo che per lui è importante che rimanga. Se tutte e tre le componenti portano al sì, sarebbe l’ideale per la Lazio. Come detto, parlando da tifoso, spero che lui resti viste le sue qualità”.
Finale di Coppa Italia: ne hai vinte due, una con la Sampdoria, l’altra nella vittoria del 26 maggio contro la Roma. Quali sono i tuoi ricordi? E quali i consigli per vincere contro la Juventus?
“Ho ricordi bellissimi. Con la Sampdoria perché è stato il primo trofeo che ho vinto con la Lazio, la seconda perché.. (ride, ndr) è stata la più bella che ci possa essere in questa città meravigliosa che è Roma. Non ho consigli da dare per battere la Juventus perché Inzaghi ha dimostrato di essere molto bravo a preparare le partite anche se dovranno affrontare i più forti di tutti. Lo hanno dimostrato negli ultimi anni e lo continuano a dimostrare tutt’ora: è difficile, ma c’è sempre la speranza che si possa vincere contro questa squadra che non è imbattibile ma che rimane una formazione molto dura da battere”.
Con la Ternana state cercando di salvarvi dalla retrocessione in Lega Pro: come vedi il finale di stagione?
“Stiamo cercando di sopravvivere perché è un campionato molto difficile, ma abbiamo queste ultime due partite dove dipenderà tutto da noi. Riuscire a fare sei punti sarebbe l’ideale e sperare che gli altri non riescano a fare altrettanto. E’ dura ma il bello del calcio è anche questo: quando dipende da te non c’è niente di scontato, quindi speriamo di tirarci fuori dalla zona retrocessione”.
Palombi sta giocando molto bene nell’ultimo periodo: secondo te può arrivare a giocare in Serie A?
“Gli serve giocare nella Serie B, perché lo sta aiutando molto. Sta facendo bene, è giovane, ma deve continuare a crescere sotto tutti gli aspetti, non solo sotto quello tecnico e tattico ma anche come mentalità. E’ un ragazzo per bene e spero che sia lui che Germoni possano crescere per tornare a vestire la maglia della Lazio”.
Sul tuo profilo Facebook hai lanciato un’asta benefica per Terni e “Un’azione per un sorriso”
“Ne parlo volentieri perché continuiamo insieme ai fondatori dell’associazione “Un’azione per un sorriso” ad aiutare tante persone. Insieme a loro abbiamo aiutato negli anni passati Giorgia Pagano (una bimba di 6 anni di Lecce affetta da una rarissima anomalia cellulare che blocca la motilità intestinale chiamata “Sindrome di Berdon”, ndr) e continuiamo ad aiutarla perché non l’abbiamo lasciata sola. E’ sempre bello tramite il calcio, gli ex compagni e tutta la Serie A e B, cercare di aiutare le persone che hanno bisogno. Finché si può non costa niente e mi rende felice. Ringrazio anche voi giornalisti e la stampa che è sempre stata attenta a queste cose e ci ha aiutato a divulgare queste iniziative”.
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ESCLUSIVA | Hellas-Lazio, Apolloni: “Zaccagni ha margini di miglioramento. Il Verona deve cercare punti di riferimento”
Sabato alle 15.00 Hellas Verona e Lazio scendono in campo al Bentegodi per la seconda sfida in programma della quindicesima giornata di Serie A. I biancocelesti alla ricerca di conferme dopo le tre vittorie consecutive ottenute tra Champions League, Serie A e Coppa Italia. L’Hellas Verona per cercare di dare una sterzata ad una classifica che al momento vede gli scaligeri al terzultimo posto a quota dieci punti. Intervistato in esclusiva ai nostri microfoni, l’ex difensore dell’Hellas Luigi Apolloni ha presentato così la sfida di sabato.
Dopo un inizio complicato la Lazio ha trovato tre successi consecutivi tra Champions League, Serie A e Coppa Italia. Che segnale è questo per Sarri?
“E’ un segnale che sta lavorando bene, pur non avendo fatto un inizio che ci si aspettava, il lavoro alla lunga paga. Queste tre vittorie sono un ulteriore conferma di quello che Sarri sta provando a costruire a Roma“.
Quanto è importante aver mantenuto la rete inviolata in queste tre gare? Che momento è per Casale?
“Le problematiche di un calciatore ci possono essere attraverso infortuni o traumi che possono esserci durante una stagione. La cosa importante resta non mollare e continuare a lavorare per cercare di tornare più forte di prima. Ha una grande opportunità alla Lazio, ci vogliono le migliori componenti, risultati positivi compresi“.
Al suo terzo anno in maglia biancoceleste, che idea si è fatto sul rendimento dell’ex della gara Zaccagni?
“E’ un giocatore con enormi qualità e margini di miglioramento importanti. Può capitare un momento stagionale in cui un calciatore possa non esprimersi al meglio, legato a infortuni o stato di forma. Sta a Zaccagni cercare di tornare ai livelli mostrati nel corso della passata stagione“.
Quali sono i punti di forza dell’Hellas che la Lazio deve temere?
“La squadra, il gruppo e la voglia di uscire fuori da questa complicata situazione di classifica. Sicuramente a livello di valori la Lazio è più forte, ma le gare non si basano solo su questo. Vedremo due squadre andare decise sui palloni e che dovranno correre tanto: i biancocelesti non devono venire a Verona pensando di aver già vinto“.
Solo Empoli e Salernitana hanno segnato meno dell’Hellas. Che soluzioni può cercare Baroni?
“E’ chiaro che l’allenatore osserva settimanalmente i calciatori a disposizione per cercare di trovare soluzioni al problema offensivo. Deve cercare punti di riferimento in avanti, provando a premiare il rendimento degli stessi centrocampisti in campo“.
Che gara si aspetta?
“La Lazio vorrà proseguire sul cammino offerto nelle ultime uscite, mentre l’Hellas ha bisogno di punti. Sarà una partita tosta, se ci saranno i giusti livelli di corsa e determinazione la Lazio potrà vincere al Bentegodi grazie alle sue qualità“.
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