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ESCLUSIVA | “Kalinic? Meglio Immobile”. Riganò, tra presente e passato: “Milinkovic e la Fiorentina, che grande rimpianto!”

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Non era Batistuta, non era un Dio. Non era graziato, non era elegante nei movimenti come i grandi campioni, non era baciato dalla fortuna. Era uno di noi, uno che di gavetta ne ha fatta tanta, tra la polvere e i campi in terra battuta. Era uno di quelli che lavorava tutto il giorno e poi la sera si allenava. Impegno, sacrifici, ginocchia sbucciate. Campione a modo suo. Ma a distanza di anni, da Firenze fino in Spagna, tutti lo amano ancora. Uno dei momenti simbolo della storia di Cristian Riganò fu la penultima giornata del campionato 2006/2007. Un Messina-Fiorentina senza pretese, con i giallorossi già retrocessi e i viola già in Coppa Uefa. Fiorentina sul doppio vantaggio, raggiunta nel finale dalla doppietta dell’ex Riganò. Ed ecco che entrambe le tifoserie si riuniscono in un unico e immenso applauso verso quell’umile carpentiere, che tanto aveva dato e che ha rappresentato tutti noi.

Dalla C alla A, tutto in tre anni e a suon di gol: 57 in 94 presenze. Ha risollevato una squadra e una città devastate dal fallimento di Vittorio Cecchi Gori. “Tre anni bellissimi, intensi”, racconta Cristian Riganò in esclusiva a LazioPress.it. In A ci arrivò a 31 anni, una stagione difficile tra i mille infortuni, ma comunque positiva. I viola si salvano all’ultima giornata vincendo 3-0 contro il Brescia, grazie anche al timbro di Cristian. A fine campionato sono 4 le reti messe a segno. Una Fiorentina ben diversa da quella di oggi, riportata ad alti livelli dai Della Valle. Viola ora settimi in classifica, in piena lotta per l’Europa League. Il Milan è lontano 3 punti, la squadra di Sousa non intende mollare a tre gare dal termine del campionato. Sabato al Franchi arriva la Lazio, già qualificata per l’Europa League: “Sarò allo stadio, sarà una bella partita da vedere”. Biancocelesti ben diversi da quelli affrontati da Cristian nel 2004-2005: “Era una squadra esperta, c’erano Di Canio, Liverani, Peruzzi. Quella di oggi è proiettata al futuro, un futuro importante vista la qualità dei giovani in rosa. E un ricordo non proprio piacevole di quel Fiorentina-Lazio del 2005: “Perdemmo 3-2 e mi feci male a un dito dopo un contrasto con Siviglia. Che mi hai ricordato…(ride ndr.). Ah, dagli del tu eh, ci tiene Cristian.

“Lazio, stai attenta”, il monito di Cristian: La Fiorentina contro le grandi diventa grande. In casa ha battuto Juventus, Inter, Roma e pareggiato con Milan e Napoli. E’ una squadra che vive di momenti, con troppi cali di rendimento come la sconfitta a Palermo. Sousa può contare su giocatori di livello come Kalinic, Bernardeschi, Borja Valero, Chiesa. Purtroppo con le piccole si sono persi punti e questo in A lo paghi”. Lazio invece sorprendente: Sta facendo benissimo, Inzaghi si è dimostrato un ottimo allenatore. Biancocelesti con la testa alla Coppa Italia? Cristian avvisa i viola: “Non credo a una Lazio appagata, perdere da sempre noia”. Al Franchi una sfida tra due grandi bomber: “Kalinic e Immobile sono fortissimi, giocano per la squadra e fanno gol. Ciro è più continuo davanti alla porta, a Roma ha trovato l’ambiente ideale. Non dimentichiamoci però gente come Felipe Anderson, Keita e Biglia. La rosa è importante”. Poi un rimpianto, diventato ormai protagonista assoluto nella capitale. Mattatore nei derby di Coppa Italia, uomo chiave nella Lazio sotto la guida di Inzaghi. Capito si? Che rimpianto non aver potuto ammirare Milinkovic-Savic nella Fiorentina…. Chissà se i Della Valle e l’ex ds viola Pradè non si staranno mangiando le mani…

Testa si alla Fiorentina, ma in casa Lazio è inevitabile che si pensi già al 17 maggio. In palio c’è la finale di Coppa Italia, contro una Juventus a un passo dal 6 scudetto consecutivo e in finale di Champions League. Gara quindi senza storia? In una partita secca può sempre succedere di tutto, e la Lazio è in grado di impensierire i bianconeri, dichiara Cristian Riganò che poi conclude: “La Juventus parte sicuramente favorita, ma come abbiamo visto in Supercoppa con il Milan, in una singola partita niente è precluso. Poi si gioca all’Olimpico, la spinta dei tifosi biancocelesti sarà fondamentale”.

“Dio perdona, RigaNO”. Celebre divenne quello striscione in curva Fiesole. “Lui faceva il muratore ed oggi è il nostro goleador: Riganò, Riganò!”. Celebre divenne quel coro del Franchi. Cristian Riganò, il bomber che ha emozionato per il suo essere come noi, tra un gol in A e la polvere di quei campi in terra battuta.

 


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ESCLUSIVA | Hellas-Lazio, Apolloni: “Zaccagni ha margini di miglioramento. Il Verona deve cercare punti di riferimento”

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Sabato alle 15.00 Hellas Verona e Lazio scendono in campo al Bentegodi per la seconda sfida in programma della quindicesima giornata di Serie A. I biancocelesti alla ricerca di conferme dopo le tre vittorie consecutive ottenute tra Champions League, Serie A e Coppa Italia. L’Hellas Verona per cercare di dare una sterzata ad una classifica che al momento vede gli scaligeri al terzultimo posto a quota dieci punti. Intervistato in esclusiva ai nostri microfoni, l’ex difensore dell’Hellas Luigi Apolloni ha presentato così la sfida di sabato.

Dopo un inizio complicato la Lazio ha trovato tre successi consecutivi tra Champions League, Serie A e Coppa Italia. Che segnale è questo per Sarri?

E’ un segnale che sta lavorando bene, pur non avendo fatto un inizio che ci si aspettava, il lavoro alla lunga paga. Queste tre vittorie sono un ulteriore conferma di quello che Sarri sta provando a costruire a Roma“.

Quanto è importante aver mantenuto la rete inviolata in queste tre gare? Che momento è per Casale?

Le problematiche di un calciatore ci possono essere attraverso infortuni o traumi che possono esserci durante una stagione. La cosa importante resta non mollare e continuare a lavorare per cercare di tornare più forte di prima. Ha una grande opportunità alla Lazio, ci vogliono le migliori componenti, risultati positivi compresi“.

Al suo terzo anno in maglia biancoceleste, che idea si è fatto sul rendimento dell’ex della gara Zaccagni?

E’ un giocatore con enormi qualità e margini di miglioramento importanti. Può capitare un momento stagionale in cui un calciatore possa non esprimersi al meglio, legato a infortuni o stato di forma. Sta a Zaccagni cercare di tornare ai livelli mostrati nel corso della passata stagione“.

Quali sono i punti di forza dell’Hellas che la Lazio deve temere?

La squadra, il gruppo e la voglia di uscire fuori da questa complicata situazione di classifica. Sicuramente a livello di valori la Lazio è più forte, ma le gare non si basano solo su questo. Vedremo due squadre andare decise sui palloni e che dovranno correre tanto: i biancocelesti non devono venire a Verona pensando di aver già vinto“.

Solo Empoli e Salernitana hanno segnato meno dell’Hellas. Che soluzioni può cercare Baroni?

E’ chiaro che l’allenatore osserva settimanalmente i calciatori a disposizione per cercare di trovare soluzioni al problema offensivo. Deve cercare punti di riferimento in avanti, provando a premiare il rendimento degli stessi centrocampisti in campo“.

Che gara si aspetta?

La Lazio vorrà proseguire sul cammino offerto nelle ultime uscite, mentre l’Hellas ha bisogno di punti. Sarà una partita tosta, se ci saranno i giusti livelli di corsa e determinazione la Lazio potrà vincere al Bentegodi grazie alle sue qualità“.

foto Fraioli


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