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ESCLUSIVA | Masuzzo: “Chinaglia mi sorrideva dopo gli assist. Maestrelli? Unico. Stasera servirà una grande Lazio”

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Domenico Masuzzo, centrocampista classe ’53, ha fatto parte della Lazio più bella e “romantica” di tutti i tempi: quella che ogni tifoso avrebbe voluto vivere, quella composta da una “banda” di folli che entrò nella storia del calcio e nei cuori di tutti gli appassionati di questo sport. A poche ore dalla sfida di Coppa Italia Juventus-Lazio, ripercorriamo la sua carriera fino ad arrivare al pronostico del big match di stasera. L’ex Lazio è intervenuto in esclusiva per la redazione di LazioPress.it, raccontando quello storico primo scudetto biancoceleste, conquistato dal “maestro” e dalla sua banda appunto: un gruppo di ragazzi pronti a prendere le leggi del giuoco calcio ed accantonarle, lasciando spazio al surreale.

“Come potrei non essere orgoglioso di aver fatto parte della Lazio: sono arrivato nella stagione ’70/’71, la squadra aveva appena vinto il campionato di Serie B con i vari Marchesi, Governato, Chinaglia, Wilson, Mazzola, Massa e tanti altri giocatori di enorme spessore, sia tecnico che umano. Lorenzo portò sia me che D’Amico in ritiro con la prima squadra, lui sedicenne ed io appena diciassettenne e così iniziò la nostra avventura laziale”. Fa parte della “De Martino” e si aggiudica il titolo italiano di categoria, l’ultimo prima della definitiva soppressione del torneo “Vincere questo campionato è stato molto bello ed importante per me è stato far parte delle riserve di una grande squadra che partecipava al campionato di Serie A. Quell’anno non è stato molto fortunato poichè retrocedemmo, ma da lì inizia la storia con Maestrelli  che a mano a mano diventerà l’allenatore della squadra più pazza e amata da tutti, me compreso naturalmente“. Compagni, quelli di Masuzzo, dalla forte personalità e dal carisma riconosciuto da tutti, leader del gruppo Long John: “Far parte di quel gruppo è stato bello, veramente bello. E’ mancata qualche pacca sulla spalla, ma io sapevo bene che la stima tra me ed i miei compagni era reciproca. Solo Giorgio  mi dedicava qualche sorriso in più, soprattutto se riuscivo a dargli le palle per fare gol“. Non a caso quando tornò a Roma da presidente, Chinaglia si ricordò subito del suo amico e compagno “Mimmo” che però non era più alla Lazio ed aveva già deciso di smettere di giocare. Due battute sul Maestrelli allenatore, visto che le gesta del Maestrelli-uomo non sono accostabili a nessun’altro grande personaggio del panorama calcistico “Non credo sia possibile paragonarlo neanche dal punto di vista tecnico: è stato e sarà sempre uno degli allenatori più innovativi nel mondo del calcio. Non a caso è riuscito a creare una squadra unica ed indimenticabile, che mai più si potrà rivedere o anche solo accostare lontanamente alle squadre di oggi“. Prima della finale commenta così le gesta del ‘maestro che su ce sta’ a guarda’:”Grande uomo, grande allenatore“.

Lui che con la Lazio giocò proprio in Coppa Italia, contro il Genoa, sfiorando anche il gol in quella che fu l’ultima partita in panchina di Mestrelli, parla così della sfida di stasera: “Battere la Juventus è quasi un’utopia. Solo chi ama le sfide impossibili può uscire vittorioso da questa finale“; la nostra banda attuale, quella di mister Inzaghi, ci ha abituati a dei piccoli miracoli sportivi e che sia proprio questa l’occasione per compiere un’impresa, anche solo lontanamente paragonabile a quelle ottenute dalla famosa banda Maestrelli.

 


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Inizia la nuova avventura di mister Grigioni: al via la scuola dedicata ai portieri

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Il tempo che mister Adalberto Grigioni non trascorre in famiglia lo passa con un pallone e dei guantoni, chiaramente sul rettangolo verde di spalle alla porta: il calcio è da sempre la sua passione, un hobby divenuto lavoro che lo ha portato lontano da casa e che gli ha fatto vivere momenti indimenticabili, soprattutto a Roma con la maglia della Lazio. Quest’anno il preparatore atletico dei portieri, dopo 18 anni nella Capitale, ha intrapreso una nuova avventura.

Nato a Sangemini in provincia di Terni, è lì che ha fatto ritorno dopo che il contratto di lavoro con il club capitolino non è stato rinnovato: arrivato a Roma nel 2005, scelto d’allora ds Osti che aveva lavorato con lui alla Ternana, con la Lazio mister Grigioni ha vinto 3 Coppe Italia (2008/2009, 2012/2013, 2018/2019) e 3 Supercoppe Italiane (2009, 2017 e 2019). Con lui hanno lavorato portieri come Peruzzi, Handanovic, Ballotta, Sereni, Muslera, Carrizo, Bizzarri, Marchetti, Guerrieri, fino a più recenti come Strakosha, Reina, Adamonis, Furlanetto e gli ultimissimi Maximiano e Provedel, con quest’ultimo che anche in Champions ha lasciato tutti a bocca aperta per il rendimento sopra ogni aspettativa.

Grigioni è stato al fianco di Delio Rossi, Ballardini, Reja, Petkovic, Pioli, Inzaghi e Sarri: un palmarès di tutto rispetto il suo che oggi il tecnico ha deciso di mettere a disposizione dei giovani portieri. E’ infatti nata la ‘scuola portieri Grigioni’, che prevede corsi di formazione per ragazzi e ragazze con età compresa tra i 6 ed i 17 anni. L’idea era già nell’aria ma ora, come appreso dalla redazione di LazioPress.it, il progetto si è concretizzato. L’attività si svolgerà presso gli impianti sportivi ‘Orlando Strinati Terni football club’ in via Vulcano 1, a Terni (per tutte le informazioni è possibile telefonare dal lunedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19.00, al numero 328.0859613 o mandare una mail a scuolaportierigrigioni@gmail.com).

Sono già tanti i ragazzi che hanno scelto Grigioni come allenatore e ‘mentore’, ma questa notizia di certo non stupisce visto che il ‘maestro dei portieri’, con l’aquila sul petto, si è distinto per professionalità e competenza: mai una parola fuori posto, sempre ligio al dovere e sempre pronto ad ascoltare i ragazzi che ha visto crescere fino ad affermarsi in Serie A. Al momento è anche coordinatore dei portieri del Terni FC e si occupa sia del settore giovanile che della prima squadra. Insomma, è a tutti gli effetti pronto per una nuova sfida: la scuola targata Grigioni ora è una realtà. In becco all’aquila, mister!

 


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