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TuttoSport | Parla papà Keita: “La Juve lo segue? Nel calcio mai dire mai! Inzaghi come Simeone”
Batterlo per poi comprarlo, un po’ come è successo la scorsa estate con gli ex rivali Pjanic e Higuain. Dopo gli scippi 2016 alla Roma e al Napoli, la Juventus sta studiando una mossa analoga per Keita, gioiello della Lazio avversaria stasera in finale di Coppa Italia. Il 22enne ex Barcellona, a differenza del bosniaco e dell’argentino, non ha una clausola rescissoria nel contratto, però il suo accordo con i biancocelesti si avvicina a scadenza (2018) e venderlo in estate potrebbe essere l’unico modo per evitare di perderlo a parametro zero fra dodici mesi. Trattare con un abile venditore come Claudio Lotito non è semplice, ma neanche impossibile, come dimostra l’affare Lichtsteiner del 2011. Di sicuro i dirigenti bianconeri, da tempo in contatto con l’entourage del talento ispanico-senegalese, un tentativo nelle prossime settimane lo faranno. Keita e Bemardeschi sono due dei nomi più caldi nella lista “ali d’attacco” di Marotta e Paratici (in corsa pure Di Maria, Douglas Costa, Lemar). La finale di Coppa Italia di stasera potrebbe rappresentare l’ultimo test per Keita, anche se le prestazioni e i gol (15) di questa stagione hanno convinto gli uomini mercato di corso Galileo Ferraris. Per formalizzare il matrimonio, oltre che da Lotito e dal manager del ragazzo, i bianconeri dovranno passare da Mamadou Balde, un padre molto influente nelle scelte del figlio «La Juventus lo segue? Da papà non può che farmi piacere. E’ sempre bello sentire che un top club si interessi a tuo figlio. Nel calcio mai dire mai. Ma Keita è un giocatore della Lazio e noi saremo grati tutta la vita al club di Lotito».
C’è un motivo particolare?
«Il presidente e Tare sono stati di parola con noi. Quando li conoscemmo, ai tempi del Barcellona, ci dissero: ‘Venite alla Lazio e il ragazzo in breve tempo giocherà in prima squadra’. E’ andata così e per noi ovviamente si è realizzato un sogno. Lotito è un’ottima persona, lo stimo parecchio, per cui qualsiasi squadra vorrà Keita dovrà parlare anche con lui. A me interessa soltanto la felicità di mio figlio».
Keita è in gran forma. Lei che sensazioni ha per la finale di Coppa Italia?
«Per la Lazio sarà una partita molto dura perché la Juventus è una gran squadra, con tanti campioni e difensori fortissimi».
Lei ha un debole per qualche campione bianconero?
«Il mio preferito è Buffon, un fenomeno. Mi piacciono il suo modo di parare, i suoi atteggiamenti. Peccato che in Coppa Italia non giochi, mi sarebbe piaciuto rivedere mio figlio contro di lui».
Ha già in mente un regalo per suo figlio in caso di gol decisivo alla Juventus?
«Gli darò un euro… (risata)».
Cioè?
«Ho iniziato a dargli un euro a gol quando era un bambino di 9 anni, poi ho proseguito nelle giovanili del Barcellona, dove giocava punta centrale e segnava tantissimo… Ovviamente se segna alla Juventus gli farò anche molti complimenti, sarei felice per lui».
Chi era l’idolo di suo figlio?
«E’ sempre stato Cristiano Ronaldo. Da bambino non aveva la maglia del campione del Real e sinceramente credo che nemmeno ora ce l’abbia».
Keita potrebbe sfruttare la finale di Champions tra Juventus e Real Madrid per vedere da vicino Ronaldo: crede che andrà a Cardiff?
«Non lo so, dovreste chiederlo a lui».
Al di là dei gol, quello degli ultimi tempi è il miglior Keita di sempre?
«Sta giocando bene e segnando, ma secondo me è da tempo che fa bene».
Quanto è stato importante Simone Inzaghi nella crescita di suo figlio?
«L’impressione è che Simone Inzaghi sia una bravissima persona e un ottimo allenatore. E’ un tecnico sempre pronto ad aiutare i suoi ragazzi. Punta sui giovani e rispetto a Pioli predilige un calcio differente. A me Inzaghi ricorda Simeone».
Cosa pensa tutte le volte che sente dire che suo figlio è un po’ pazzerello?
«So che non è vero. Keita non è “loco”, è un ragazzo gentile, per bene».
TuttoSport – Filippo Cornacchia
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