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Premio Maestrelli, Tare: “Ho senso di responsabilità verso la storia della Lazio. Il mio colpo? Keita”
Questo il discorso di Igli Tare al momento della premiazione durante la serata del “Premio Maestrelli” andato in scena a Cassino (Fr): “Sono stato il primo direttore sportivo ad essere entrato in una società firmando un contratto da giocatore e ne sono uscito firmandone uno da dirigente. Sono stato fortunato a passare da fare il giocatore a trovarmi in questo ruolo perchè non è stato un cammino traumatico: i primi anni ho fatto fatica, perchè era una realtà nuova da conoscere ed un lavoro nuovo fatto di contatti. Non avevo esperienza in questo mondo. Se è stato difficile è stata allo stesso tempo una grande responsabilità quella di lavorare per una società di grande storia e di questo sono molto orgoglioso. Ormai sono dodici anni che sono in questa società e penso che il mio cuore è anche laziale. Sono cresciuto con un grande senso di responsabilità nella mia famiglia e cerco di avere lo stesso valore anche nella mia società: le esigenze sono importanti, ma anche le aspettative lo sono, ogni anno e anche quando veniamo da stagioni positive. L’unica cosa che non dobbiamo mai dimenticare è che abbiamo una responsabilità verso la storia di questa società e non dobbiamo mai scordare gli anni difficili che ci portiamo dietro le nostre spalle. Grazie a Dio ci troviamo in un momento positivo e dobbiamo cercare di crescere ancora il più possibile perchè la storia di questa società lo richiede. Per fare una stagione da protagonisti serve anche tenere i giocatori importanti, quelli fondamentali; nello stesso momento, e l’ho detto anche agli altri giornalisti dietro le quinte: è come un matrimonio dove tutte e due le parti devono stare insieme e volentieri. Siamo ben contenti di tenerli perchè è fondamentale sognare in grande; nella prossima stagione saranno quattro le squadre italiane che avranno la possibilità di giocare la Champions League: per la Lazio questo deve essere un obiettivo. Il mio colpo di mercato? Keita, perchè è un ragazzo che ho portato qui che aveva quindici anni e a sedici anni gli abbiamo dato il posto da extracomunitario della Prima squadra per poterlo tesserare con noi. Questa sua esplosione e la sua crescita in questi anni mi fa molto piacere: è la dimostrazione che dietro un lavoro ben fatto ed organizzato ci possono essere dei risultati importanti.
Queste, invece, le dichiarazioni rilasciate sempre dal direttore sportivo della Lazio ai giornalisti dietro le quinte presenti all’evento presentato da Jacopo Volpi e Simona Rolandi: “La soddisfazione più grande? Lo stadio pieno. Vedere i nostri tifosi tornati a gioire insieme alla squadra penso sia la vittoria di tutti quanti, non solo di noi come società ma anche di loro stessi. Questo ti dà un senso di responsabilità importante per il futuro, affinchè si possa mantenere tutto quello che di buono si è fatto. E dobbiamo cercare di migliorare, passo dopo passo. La cosa che più conta è la Lazio e la storia ce lo insegna. I giocatori che devono giocare per la Lazio devono essere orgogliosi di indossare questa maglia: vedo delle volontà anche da parte loro ( Biglia, de Vrij e Keita, ndr) ma allo stesso tempo ci sono aspettative economiche e sportive che devono essere compatibili con quelle della società. Se c’è la volontà da entrambe le parti di proseguire insieme, la Lazio non si tirerà indietro. Sono per la politica del ‘passo dopo passo’: la Lazio deve essere all’altezza di giocare contro le squadre blasonate che, sulla carta, sono state costruite con più soldi; ma, allo stesso tempo, conta l’organizzazione ed il lavoro messo in pratica per raggiungere alcuni obiettivi. Se ci sono delle pretese, queste devono combaciare con la nostra realtà”.
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CdS| Chiarimento tra Sarri e società: il tecnico non rischia il posto
Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport l’allenatore della Lazio Maurizio Sarri avrebbe avuto un confronto con il ds Fabiani già iniziato dopo la risposta data in conferenza stampa sul mercato. La società, infatti, vorrebbe che il mister biancoceleste non incappasse in trappole mediatiche. Alla conclusione di tutto è, poi, stato ribadito come ci sia piena fiducia in Sarri e come il tecnico non è a rischio esonero.
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