Per Lei Combattiamo
PAGELLONE LAZIO – Centrocampo: strapotere Milinkovic, bene Biglia e Parolo. Delusione Cataldi
Finito il campionato, è tempo di valutazioni. La Lazio riabbraccia l’Europa grazie al 5 posto, sfiorando la conquista della Coppa Italia, persa in finale contro la Juventus. La sconfitta con i bianconeri e il quarto posto soffiato dall’Atalanta all’ultima giornata, rappresentano le uniche delusioni di questa annata. Una stagione positiva con alcuni momenti chiave, come le vittorie nei derby con le coreografie uniche della Curva Nord, e i record assoluti dell’era Lotito messi a segno da Inzaghi e i suoi. Tempi di bilanci e valutazioni, tra promossi, rimandati e bocciati. E’ il turno del centrocampo, nel nostro pagellone finale 2016-2017.
PROMOSSI – In mezzo al campo è lui a comandare. Milinkovic-Savic, la rivelazione più grande del campionato. Strapotere fisico, tecnica e gol (7). In semifinale di Coppa Italia è il mattatore assoluto, 2 reti e Roma a casa. Derby, Milinkovic regala prodezze di ogni genere, come il tunnel a Bruno Peres e i contrasti vinti contro chiunque. Il rinnovo del contratto è gioia infinita per tutto il popolo laziale. Potrebbe essere stata la sua ultima annata in maglia biancoceleste. Il Milan lo vuole, lui vuole andare. Biglia-Lazio, addio a un passo. Poteva fare di più, ci si aspetta sempre qualcosa in più da Lucas, dal capitano. Ma le sue prestazioni sono state fondamentali, è il faro della Lazio targata Inzaghi. Mezzala, regista (Conte insegna), uomo d’ordine e di carisma. Parolo si riconferma anche in questa stagione, ha pesato e tanto la sua assenza nella finale di Coppa Italia (uscito dopo pochi minuti).Sempre presente, sempre una certezza. Il ruolo non fa la minima differenza per Lulic: terzino, centrocampista, esterno d’attacco. Inzaghi lo sa, e l’uomo della storia risponde presente ogni volta.Primo anno tra i grandi, in Serie A per Murgia. Il pupillo di Inzaghi, al quale però il mister non ha mai regalato nulla. Personalità, testa da calciatore e anche 2 gol. E una prima a San Siro in Coppa Italia da predestinato. Pronto per far parte della Lazio del futuro. Arriva a gennaio, su richiesta di Inzaghi. Poche presenze, e il primo gol in A contro il Palermo. Sogno Crecco, altra scommessa vinta dal mister laziale. Come fare a non promuoverlo?
RIMANDATI – A centrocampo solo buone notizie per mister Inzaghi, il vero punto debole è stato nella profondità del reparto (e della rosa), come dichiarato dallo stesso tecnico. Cartolina per il futuro…
BOCCIATI – Dicevamo solo buone notizie, o quasi. Dispiace dirlo, soprattutto per l’affetto nei suoi confronti. Parliamo ovviamente di Cataldi, sei mesi a Roma prima di andare al Genoa in prestito. Inzaghi non ci punta molto, gli preferisce Murgia. Solito dilemma: Regista o mezzala? La risposta la da il campo, con Danilo che in entrambi i ruoli non convince mai in pieno. Con il Genoa la musica non cambia: tanti infortuni, spesso in panchina, sia con Juric che con Mandorlini. E poi quell’esultanza al gol di Pandev contro la Lazio a Marassi, che ha un po spezzato il rapporto con la tifoseria. Il suo futuro è ancora in bilico, ora l’aspetta l’Europeo Under 21 e la possibilità di riscrivere il suo destino.
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Champions League
Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”
Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.
Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.
I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.
Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.
Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.
E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto
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