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Quando la Juventus tolse lo scudetto alla Lazio battendo la Roma. Cuccureddu: “Ecco come lo vincemmo”
Uno degli epiloghi più sorprendenti e clamorosi della Serie A, fu quello della stagione 1972-1973. A 90′ dalla fine infatti, Milan, Lazio e Juventus si giocavano lo scudetto. I rossoneri, primi con 44 punti, erano i grandi favoriti, dovendo affrontare un Verona già salvo. La Lazio seguiva a 43 punti ed era attesa dalla complicata trasferta di Napoli, mentre la Juventus, terza a 42, andava in casa di una Roma salvatasi in extremis. Bene, quel giorno accadde l’impensabile.
Il Milan crollò 5-3 nella fatal Verona, stessa cosa capitò alla Lazio, superata 1-0 dal Napoli. E la Juventus? A fine primo tempo perdeva 1-0 ma nella ripresa centrò la rimonta ai danni dei giallorossi vincendo clamorosamente all’ultima giornata. Ricorda ancora quel giorno l’ex bianconero Antonello Cuccureddu, ai microfoni del Guerin Sportivo.
“Ci abbiamo sempre creduto. La scossa decisiva arrivò nell’intervallo, quando abbiamo saputo che il Milan perdeva e la Lazio pareggiava. Fu quella la scossa. Così decidemmo di crederci fino alla fine. Vycpalek mise Altafini che, come sempre, si rivelò decisivo pareggiando. A tre minuti dalla fine, vedo un pallone vagante, lo stoppo e tiro ad occhi chiusi una sassata di destro. Quando li riapro sono sommerso dai miei compagni. Fu una vittoria clamorosa”.
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Champions League
Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”
Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.
Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.
I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.
Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.
Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.
E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto
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