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La coperta è corta, inutile negarlo ma è di qualità. E questo consente ad Inzaghi di non prendere raffreddori. A Verona la Lazio arrivava in piena emergenza, ma il tecnico è riuscito lo stesso a mettere in campo un undici di livello che ha abbattuto l’Hellas. Non certo un’avversaria irresistibile, diranno i più, ma guardando con attenzione la partita i biancocelesti non sono mai andati in difficoltà, soprattutto in difesa, dove Simone aveva dovuto schierare un undici più che inedito. «Contano le idee e non gli uomini», sottolineava il filosofico Parolo a fine gara.
IDEE AL POTERE A proposito di uomini, Inzaghi ne ha già utilizzati 20 su 28 a disposizione. Un numero enorme se si considera che tra gli otto che non hanno ancora esordito ci sono i due portieri di riserva, gli infortunati Nani e Anderson, i baby Jordao e Neto, Mauricio appena reintegrato, e Crecco sostituito proprio dal brasiliano. In poche parole, Simone nelle otto gare ufficiali (6 di campionato, una di Europa Legaue e una di Supercoppa) ha fatto giocare praticamente tutti. La nota positiva è che chiunque sia entrato ha dato sempre il massimo. Simone è stato bravo a creare un team granitico che ha costantemente voglia di superare i propri limiti. E un ruolo importante lo hanno avuto proprio le seconde linee, che in questo inizio di campionato hanno fatto benissimo e più volte hanno messo in difficoltà il mister nelle scelte.
TUTTI PER UNO Domenica ha brillato finalmente la stella di Adam Marusic. Giocatore duttile, che può scorrazzare su entrambe le fasce. Straripante a destra, dove ha catalizzato il 45% delle azioni offensive dei biancocelesti ed è stato il giocatore che ha tirato più volte in porta: 3 conclusioni. Ma non solo, perché il montenegrino si è procurato anche un rigore, ha fatto l’assist ad Immobile per il 2-0 e ha concluso in bellezza siglando la sua prima rete in serie A. Bene anche Luiz Felipe, che non aveva brillato in Europa League. Il brasiliano ha primeggiato per il numero di tackle riusciti (4), percentuale di passaggi andati a buon fine (98%) e disimpegni (7). Ha bisogno di minuti per crescere, ma Inzaghi può contare su un centrale in più. Applausi anche per Patric. Lo spagnolo, fino a qualche giorno fa ai margini della rosa, si è rivelato un altro elemento determinante. Ha giocato in un ruolo assolutamente non suo: centrale di destra nella difesa a tre. Il numero 4 non ha affatto sfigurato, sintomo che nella Lazio vige il motto tutti per uno e uno per tutti.
CHANCE EUROPEE Tutti hanno voglia di essere utili alla causa Champions. Intanto giovedì c’è già un’altra chance per rosicchiare minuti. In rampa di lancio Di Gennaro, che aveva dimostrato ottima qualità nel primo tempo contro il Vitesse, anche se la Lazio era in svantaggio. Caicedo forse ha bisogno di trovare soltanto il gol. Così come Palombi, che ha steccato la prima da titolare contro la Spal. Murgia, mister treadue, ha scalato in fretta le gerarchie ed è quasi un veterano. Non ha caso ha fatto cinque presenze e due gol.
Il Messaggero – Emiliano Bernardini
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— LazioPress.it (@laziopress) 19 febbraio 2019
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