Esclusiva
ESCLUSIVA | “Un vincente, il segreto della Lazio di Inzaghi”. Essere Angelo Peruzzi, raccontato da chi lo conosce
La Lazio di Inzaghi è pura magia, bellezza e concretezza. Risultati, gioco, sacrifici, squadra e allenatore in piena sintonia. Un legame forte e una fiducia reciproca, la lazialità come principio assoluto. Poi c’è lui, l’uomo dietro le quinte. Quel famoso lavoro oscuro che non si vede ma che fa la differenza. Un vincente in campo e fuori, Angelo Peruzzi è uno dei fattori di questa Lazio. Team manager, figura di raccordo tra squadra e società. Alza la voce quando serve, nello spogliatoio si fa sentire ed ascolta allo stesso tempo: bastone e carota, padre e fratello. Uomo ovunque, “Fondamentale”: “Angelo Peruzzi è indispensabile per la Lazio, ha carisma e personalità”, ammette l’ex tecnico biancoceleste Delio Rossi: “Sono molto legato a lui, conosco le sue qualità umane. Ha i giusti comportamenti, eleganza nei modi di fare, non si sente e non si vede. Ma chi è grande come lui, che ha vinto tutto come lui, non ha bisogno di apparire. Ripeto – continua Delio Rossi in esclusiva a LazioPress.it – è fondamentale per la Lazio, per il ruolo che ricopre“.
Sette stagioni tra i pali della Lazio, dal 2000 al 2007. Conquista una Supercoppa e una Coppa Italia, diventando leader e idolo dei tifosi. Un leader nato, dagli esordi con la Roma alla Juventus. Da portiere a dirigente, sempre con la stessa personalità e autorità il gruppo: “E’ la persona perfetta per questo ruolo. Conosce l’ambiente e Inzaghi”, dichiara Marco Ballotta sempre su LazioPress.it. “Ha il rispetto di tutti e rispetta tutti. Una persona splendida. La Lazio è stata brava a scegliere Peruzzi per questo ruolo, Angelo è l’ideale!“.
Titoli, vittorie, riconoscimenti, parate su parate. E una notte, quella di Berlino, che nessuno dimenticherà mai. L’Italia vince il Mondiale contro tutto e tutti, un gruppo di uomini che ha scritto la storia del calcio italiano. E tra di loro c’era Angelo Peruzzi, il ‘cinghialone’, secondo portiere dietro a Buffon. Il terzo? Marco Amelia. “Peruzzi è il segreto di questa Lazio. In questi due anni è stato decisivo nel gestire ogni tipo di situazione. Se i biancocelesti stanno facendo così bene, è merito soprattutto di Angelo“, le parole del Campione del Mondo nel 2006, in esclusiva a LazioPress.it. “E’ determinante nello spogliatoio, nello spiegare ai calciatori come comportarsi in un gruppo, riuscendo a risolvere alcuni casi spinosi che sono accaduti in questi mesi nella Lazio”. Amelia poi conclude: “Inzaghi, squadra e società hanno certamente i loro meriti, ma Peruzzi è fondamentale, decisivo per raggiungere grandi traguardi”. L’uomo della svolta. In silenzio, come piace a lui. Essere Angelo Peruzzi.
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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”
Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.
La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?
“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.
Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?
“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.
Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?
“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.
Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?
“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.
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