Il campione silenzioso che ha conquistato tutti. Un metronomo d’eccellenza. Qualità e quantità senza sbavature. Si parla tanto (e giustamente) di Milinkovic-Savic, Immobile o Luis Alberto, ma probabilmente per esperienza, classe e carisma, Lucas Leiva rappresenta l’anello di congiunzione perfetto per la Lazio di Inzaghi. Colui che dà l’equilibrio. Il giocatore che, grazie alla sua esperienza e presenza sul terreno di gioco, riesce a far coesistere e, in un certo senso a domare, l’esuberanza tattica di tanti giovani compagni che amano proporsi con colpi ad effetto e qualche volta si dimenticano della fase difensiva. Lui in campo detta legge con giocate semplici e interventi puntuali, sacrificandosi spesso a recuperare avversari e palloni scappati a chi si è sbilanciato troppo. Non a caso, de Vrij e soci lo chiamano il “Muro”. Inzaghi, preoccupato della partenza di Biglia, ci ha messo poco a strabuzzare gli occhi nei primi giorni del suo arrivo ad Auronzo e a legarsi al brasiliano. Pensare che tanti, come al solito, in estate avevano puntato il dito sul povero Leiva che non avrebbe retto il paragone con l’argentino. Più elegante e con più classe, mentre l’ex Liverpool era più un mediano dai piedi ruvidi che un regista. Invece, è bastata la Supercoppa con la Juve a rendere giustizia a un calciatore che molti davano per finito e approdato alla Lazio solo per svernare. Con umiltà, esperienza e dedizione, il buon Lucas ha trascinato i compagni alla vittoria sui bianconeri e, gara dopo gara, ha consacrato la sua importanza all’interno della squadra. Perfino i dottori hanno dovuto fare i conti con la sua determinazione. Mai, infatti, dirgli che deve rallentare o che è in dubbio per una partita. Meglio di altri conosce i suoi limiti e soprattutto il suo fisico, tanto che in coppa Italia con la Fiorentina aveva riportato una fastidiosa botta al gluteo. Per un paio di giorni ha lavorato in palestra, assicurando tutti che sarebbe stato pronto per la sfida con la Spal. Detto, fatto.
MANIACO DEI DETTAGLI Leiva non trascura nulla, come Klose è uno di quelli che arriva prima di tutti e lascia Formello per ultimo. Come il tedesco, anche se questa è una cosa che ha appreso dall’amico ed ex compagno nel Liverpool, Gerrard, non risparmia consigli ai più giovani, basta chiedere a Murgia che lo adora e che lo segue quasi dappertutto. Da lui può sicuramente imparare tanto. Non solo. Ogni settimana studia al computer o su youtube le caratteristiche dei giocatori che dovrà affrontare la domenica, cercando di capire pregi e difetti di ognuno.
IL MOMENTO DELLA VERITÀ Anche per questo, spesso, riesce ad avere la meglio sui suoi rivali ed essere sempre in campo al posto giusto nel momento giusto. Oggi è prevista la ripresa, ma soprattutto la risposta di de Vrij alla Lazio. Il diesse Tare, che nella trattativa con l’olandese ha messo anima e corpo, ribadisce: «Stefan ha tante richieste da squadre di livello ma il suo cuore batte per questa maglia. Ci vediamo entro mercoledì? Magari anche domani (oggi, ndc), non è una questione di quando, comunque, alla fine arriverà». Infine, il dirigente apre una piccola finestra sul mercato, chiudendo tanti inutili rumors: «Con Caceres siamo al completo. Badelj? Non penso proprio che arrivi, lui è un ottimo giocatore, non verrà per fare la riserva e poi noi abbiamo un grande regista che è Leiva». E se lo dice lui, adesso tutti sono d’accordo.
Il Messaggero – Daniele Magliocchetti
Scarica l’app gratuita di ‘LazioPress.it’, disponibile su #AppStore e #PlayStore. Rimani sempre informato sulla Lazio
RIGUARDA L’ULTIMA PUNTATA DI LATIUM
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
Apple
Android
RSS