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In ricordo di Re Cecconi, Garlaschelli: “Lui e Frustalupi erano i più importanti di quella Lazio”. Regalia: “Ragazzo eccezionale”

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L’ex ala biancoceleste Renzo Garlaschelli ha fatto parte della Lazio campione d’Italia nel 1974 e nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Luciano Re Cecconi è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, ricordando il compagno di squadra:

Era un calciatore di grande qualità ed offriva anche una buona dose di qualità, soprattutto nella nostra fase offensiva. Era un grande giocatore, tutti lo riconoscevano dalle tribune grazie alla sua chioma bionda. Lui e Frustalupi erano i calciatori più importanti di quella Lazio. Re Cecconi non ebbe l’opportunità di attestarsi nella Nazionale italiana, la compagine azzurra stava vivendo in quel periodo un momento di transizione. Il centrocampista biancoceleste, quando se ne andò, era nel pieno della sua carriera ed avrebbe potuto dare ancora molto al calcio italiano. La morte di Luciano? Ricordo che ne venni a conoscenza tramite il telegiornale della sera. Ci eravamo allenati quel giorno ed, in seguito, consumammo un aperitivo insieme: sono stato tra gli ultimi a vedere Cecco.

A seguito della scomparsa del nostro compagno di squadra perdemmo qualcosa poiché rimanemmo sconcertati da quanto avvenuto. Era un ragazzo simpaticissimo che lasciò un vuoto gigantesco: arrivai alla Lazio con lui raggiungendo grandi obiettivi. Era un ragazzo molto sincero e brillante”.


Anche l’ex direttore sportivo biancoceleste Carlo Regalia, è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale, ricordando Re Cecconi:

“La storia di Re Cecconi è quella di un ragazzo eccezionale. Quando uno non c’è più tutti ne parlano bene ma lui lo era veramente. Aveva 16 anni quando l’ho conosciuto alla Pro Patria, lui era in prova: era umile, aveva il passo un po’ pesante, tecnicamente non era eccelso ma nelle prove offriva un grande rendimento. Non aveva impressionato chi lo stava valutando, mentre a me aveva sorpreso. Ci avevo parlato, mi aveva raccontato che lavorava come meccanico e convinsi la dirigenza a tesserarlo: con la sua volontà non poteva far altro che migliorare.

Complice la retrocessione in Serie C del club, gli ho dedicato più tempo, ha esordito in prima squadra e veniva applaudito anche dagli avversari. È divenuto calciatore con il procedere del tempo, non era nato come un fuoriclasse: questo gli dà ancora maggior merito. Da lì è migliorato esponenzialmente. Non potevi non volergli bene. Credevo in lui, si è affermato, ha giocato nella rappresentativa di Serie C poi un osservatore del Foggia lo aveva notato e poi Maestrelli, venuto alla Lazio, lo ha portato con sé ed ha esordito anche in Nazionale.

Ero sicuro che se avesse trovato chi credeva in lui, si sarebbe affermato. Aiutava la famiglia, giocava in Serie C e lavorava. Il sabato, se non andavamo in trasferta, era in carrozzeria con suo padre. Non era Rivera, ma era indispensabile per i compagni di squadra migliori di lui a livello tecnico”.

 


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Monza-Lazio, i precedenti con l’arbitro Marcenaro

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Questa domenica alle ore 15:00 la Lazio scenderà in campo in trasferta contro il Monza. A dirigere il match sarà l’arbitro Matteo Marcenaro, che incontrerà per la prima volta la Lazio. Il fischietto ha già diretto invece per quattro volte la squadra lombarda. 


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