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LA LAZIO NELLE SCUOLE | Leiva: “In Italia tifosi passionali”. Luiz Felipe: “Triste per il rigore sbagliato”. Caceres: “Inzaghi bravissimo”
AGGIORNAMENTO ORE 11:07. A seguito dell’evento Martin Caceres è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio: “Non sono partito per la Nazionale perché non mi sentivo molto bene, erano due amichevoli e ho preferito rimanere qui per recuperare e affrontare questi ultimi mesi con la Lazio. Dobbiamo continuare così, con il gruppo unito e lottare per l’obiettivo che è quello della Champions. Il mate? E’ un po’ come il caffè per voi”.
Anche Lucas Leiva è stato intercettato dai microfoni di lazio style radio dove ha dichiarato: “Qui in Italia e in Brasile si vive tanto il calio anche dopo la partita, questa è la differenza con l’Inghilterra. E’ bello quando vai in una scuola e trovi tanti ragazzi, questo ti fa sentire bene. E’ una bella cosa. Questa mattina è stata speciale. Essere uniti è importante, siamo anche felici perché facciamo un lavoro che molte èpersone vorrebbero fare. Ultimamente non abbiamo avuto molti risultati positivi ma bisogna guardare avanti perché abbiamo tanta qualità e possiamo far bene”.
E’ tornato l’appuntamento con ‘La Lazio nelle scuole‘: Luiz Felipe, Lucas Leiva e Martin Caceres si sono recati presso l’Istituto Comprensivo Viale Venezia Giulia di Via Torre Annunziata di Roma per far visita agli alunni dello stesso.
Lucas Leiva: “Quando giochi è normale che sei fischiato dai tifosi dell’altra squadra, noi non siamo abituati ad essere fischiati dai nostri tifosi. Quando ero giovane mi ispiravo a Romàrio, ha vinto il mondiale del 1994. Era molto importante per il Brasile. Dopo di lui guardavo molto Ronaldo, un attaccante che faceva molti gol. Ho giocato in tre squadre: in Brasile al Gremio dove si parlava portoghese, poi nel Liverpool dove si parlava inglese, poi qui abbiamo tanti stranieri di tante nazionalità. E’ importante anche prendere qualcosa dalle altre culture per la vita. Quando si gioca è necessaria la presenza dell’arbitro, deve dirigere una contesa. Non avere un arbitro sarebbe un problema quando c’è una contesa. La differenza con il calcio inglese? In Brasile siamo più caldi come persone, in Inghilterra i tifosi sono più bravi e tranquilli nel rapporto con i calciatori. In Italia, invece, sono più passionali come in Brasile”.
Caceres: “A scuola odiavo la matematica. Il giocatore più forte con cui abbia mai giocato? Messi. Secondo me, lui è il più forte di tutti. Cambiare tante squadre vuol dire fare nuove esperienze. Ora ho Inzaghi che è bravissimo, ho avuto Guardiola, Conte. Ogni allenatore ha la propria peculiarità. Se un compagno sbaglia l’azione come reagiamo? E’ una cosa normale, capita sempre in allenamento o in partita. Quindi, bisogna prenderla bene. Non mi sono mai trovato male con un allenatore o con un compagno di squadra nella mia carriera. Un consiglio ai giovani? Dovete fare la scuola e se capita di fare qualche sport bene, ma è importante la scuola in questo momento e poi dopo si vedrà. I miei vizi? La mia ‘sigaretta’ è il mate, quando sono nervoso prendo il mate e mi tranquillizzo, La morte di Astori è stato un grande dolore, è una situazione difficile soprattutto per la famiglia. Auguro il meglio ai suoi genitori, alla figlia, alla compagna. Mio fratello è scomparso nello stesso modo un anno fa”.
Luiz Felipe: “Entrare nello stadio pieno di tifosi? Una cosa inesplicabile, i tifosi ci sostengono. Solo quando diventi un calciatore e stai dentro ti rendi conto di quello che accade. E’ una cosa sensazionale. Lucio era il mio calciatore preferito, ma anche Nesta, Maldini. A volte capita che in campo si è un po’ nervosi, ci si può arrabbiare con qualche compagno o avversario, ma deve esserci comunque rispetto. Il rigore sbagliato in Coppa Italia? Mi sono sentito triste e lo sono anche ora, ma bisogna andare avanti. Nel calcio è un po’ come la vita e bisogna andare avanti. Mi dispiace per i tifosi perché c’era qualche tifoso che credeva in me. Mi sono trovato subito bene alla Lazio, ci sono molti brasiliani, tutti mi hanno aiutato e fatto sentire come a casa”.
Manzini: “La Var? Dipende da chi viene applicata. I principi sono giusti. Nasce per rendere le cose più chiare, ma dipende da come viene utilizzata… a volte il metodo ‘VARia’”.
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TMW | Lazio, Luis Alberto è il vero regista. Dopo il derby, la ‘vendetta’. E nel futuro…
Le azioni passano tutte dai suoi piedi. Palla al dieci, grazie. Luis Alberto è diventato il vero regista della Lazio di Sarri, che dal rientro dopo il Mondiale non è più riuscito a farne a meno. Assente solo a Lecce, alla prima del 2023, per un infortunio al ginocchio, poi in campionato non ha saltato una partita. Da riserva di lusso a insostituibile. La sua crescita l’abbiamo raccontata già, ma ciò che stupisce – ed è apparso emblematico nel derby – è come abbia cambiato stile di gioco in fase di possesso. Più di Cataldi, è lui che inizia l’azione e dà i tempi di gioco. Contro la Roma, in dieci per l’espulsione di Ibanez e schiacciata per un’ora nella propria area, Luis Alberto gestiva il possesso, decidendo quando accelerare e tentando, in un paio di occasioni, di calciare da fuori. Geniale in campo e sorprendente fuori. Nessuno infatti, una volta davanti le telecamere, si aspettava che Luis Alberto rispondesse alle provocazioni della vigilia. Invece ha scartato anche la diplomazia: “Quando parli tanto prima e poi perdi, devi stare zitto. Hanno provocato come sempre”. Cosa succederà in futuro? Ha un contratto fino al 2025 e Sarri, in questa versione, non vuole privarsene. Ma la sua volontà di tornare in Spagna è nota, non l’ha mai nascosta: se chiamerà il Siviglia – o qualche altro club a lui congeniale – magari deciderà di rientrare a casa, altrimenti rimarrà a Formello. TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti
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