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Amichevole di lusso all’Etihad Stadium di Manchester. Italia-Argentina, la prima degli azzurri dopo la serata maledetta di San Siro. Russia 2018 è una ferita ancora aperta. Brucia, tanto: “Uno chok”, il commento di Immobile dal ritiro di Coverciano. Lui, in campo contro la Svezia e titolare nella nuova Italia targata Di Biagio. Sulla panchina dell’Albiceleste c’è Sampaoli, figura ‘importante’ nella storia recente di Ciro Immobile.
Estate 2016, la Lazio è alla ricerca di un nuovo allenatore. Stuzzica l’idea Jorge Sampaoli, ex ct del Cile. Il tecnico argentino arriva a Roma, soggiorna nella Capitale. Numerosi incontri, telefonate. Ma l’accordo non si trova. Richieste troppo esose dell’allenatore, la Lazio vira su Bielsa. Altro nome altisonante che infiamma la piazza. Intanto Tare si muove per rinforzare la squadra, serve un attaccante per il post Klose. Si pensa a Immobile, in forza al Siviglia, ma il Loco Bielsa ha altre preferenze per il ruolo. Colpo di scena: Lazio-Bielsa non si fa più, ecco che Lotito e Tare puntano su Simone Inzaghi che tanto aveva fatto bene nel finale di stagione subentrando a Pioli. Cambia tutto. Inzaghi vuole Ciro per la sua Lazio, intanto Sampaoli diventa l’allenatore del Siviglia. Tra le due società si trova subito l’accordo, Immobile è entusiasta e spinge per il trasferimento.
Manca solo il si di Sampaoli. L’argentino si impunta, vuole valutare Immobile nel ritiro pre-campionato. Gli agenti del calciatore parlano con il tecnico e la società andalusa, Immobile non vede l’ora di vestire la maglia biancoceleste. Jorge si convince e da il via libera. Tutti contenti, ieri come oggi. Sampaoli ct dell’Argentina, Immobile leader e bomber della Lazio.
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