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La Lazio butta via la qualificazione subendo una clamorosa rimonta del Salisburgo. Il gol del vantaggio di Immobile viene cancellato dal blackout dei biancocelesti che concedono 4 gol nel giro di 20 minuti. La squadra di Inzaghi dice addio al sogno Europeo.
LA PARTITA
Atmosfera delle grandi occasioni Stadion Wals-Siezenheim. Inzaghi conferma l’11 tipo, con Luis Alberto alle spalle di Immobile. Rose risponde con il consueto 4-3-1-2. Il ritmo della gara, a differenza della gara d’andata, è basso. La Lazio, in campo con un prudente 5-3-2 copre gli spazi, lasciando l’iniziativa agli austriaci. La prima occasione capita proprio sui piedi dei padroni di casa. Al 5′ di gioco Hawn taglia centralmente e calcia da pochi metri; Strakosha è però attento a respingere. I biancocelesti si fanno vivi e pericolosi solo a pochi minuti dal duplice fischio. Luis Alberto inventa con il tacco per Immobile, che calcia di sinistro sulla gamba dell’estremo difensore del Salisburgo. Allo scoccare del 45′ lo sloveno Damir Skomina fischia due volte e manda le due squadre sotto la doccia dopo una prima frazione bloccata e priva di emozioni.
Nella ripresa succede di tutto. Il ritmo si alza subito, il Salisburgo ci prova ma è la Lazio a passare in vantaggio. Luis Alberto lancia sul filo del fuorigioco Immobile, che è freddo nel battere Walker. Qualificazione chiusa? Assolutamente no. I biancocelesti crollano in tutti i sensi. Gli austriaci pareggiano immediatamente con Dabbur, e nel giro di 15′ minuti segano altre tre reti. Prima la conclusione di Haidara, poi l’errore della difesa della Lazio serve Hwang che buca Strakosha da due passi, e due minuti dopo Lainer sigla la quarta rete di testa. La squadra di Inzaghi è completamente disorientata, gli austriaci pressano spinti dal pubblico. Pesa in maniera incredibile la gigantesca occasione di Luis Alberto, che a tu per tu con il portiere avversario sbaglia. La Lazio butta via la qualificazione e dice addio al sogno Europeo. Fatale un atteggiamento superficiale che è costato carissimo.
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