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Napoli, Ancelotti in conferenza: “Domani sfida difficile. La Lazio è competitiva ed organizzata”

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Domani riparte la Serie A Tim, ed i biancocelesti saranno impegnati in casa alle 20.30 contro il Napoli. Alla vigilia della gara il tecnico dei partenopei Carlo Ancelotti è intervenuto in conferenza dalla sala stampa del Centro Sportivo di Castel Volturno, per parlare del match di domani sera: “Sono emozionato, torno in Italia dopo nove anni, molte cose sono cambiate ma ora sono contento di essere qui, anche se la vigilia è stata condizionata dalla tragedia di Genova che ha effettato l’umore di tutta Italia.

Spero che la giusta quadratura in campo ci sia già da domani. La squadra ha dato segnali importanti in ogni allenamento. Le difficoltà ci sono quando si vuole cambiare qualcosa di positivo, è più facile al contrario andare a modificare aspetti che invece non funzionano. Il Napoli ha fatto bene negli anni scorsi, ci sarà bisogno di un po’ di tempo per far sì che i nuovi meccanismi vengano assimilati. Mi auguro che già da domani gli uomini in campo possano fare una partita di alto livello.

Dubbi di formazione ce ne sono, però in positivo: in questo gruppo, infatti, tanti giocatori meritano una maglia da titolare. Il sistema di gioco sarà il medesimo, sarà però diversa l’interpretazione che daremo, che inoltre dipenderà di gara in gara. Nell’ultima partita è mancato un po’ di equilibrio e su questo abbiamo lavorato.

Vincere aiuta a vincere, faccio parte di quella categoria di persone che preferisce ricordare i successi e non le delusioni. Una vittoria dà la possibilità di regalare gioie a tante persone, questa tifoseria attende da tanto tempo di vincere qualcosa e noi siamo qui per questo. Oltre la nostra soddisfazione, vogliamo darne a tutti i nostri tifosi.

Voglio fare rendere al meglio questo gruppo che ha già fatto molto bene ma ora può migliorarsi ulteriormente. A livello stagionale, vogliamo essere competitivi su tutti i tre fronti, campionato, Coppa Italia e Champions League. Lo spogliatoio è sano, non è composto da top-player ma le qualità individuali si combinano molto bene. Non c’era l’esigenza di stravolgere questo gruppo competitivo.

L’attaccante centrale, che sia Milik o Mertens, deve effettuare gli stessi movimenti in fase di costruzione. Sono diverse le caratteristiche dei due: il polacco è più strutturato ed abile nel gioco aereo, il belga invece predilige agire in profondità,.

La Lega ha preso una giusta decisione rinviando le partite delle due genovesi: eravamo disposti a fermarci, ci siamo adeguati alle decisioni della Lega.

La Lazio è reduce da un campionato importante, è una rosa competitiva, organizzata, pratica un gioco diretto con elementi che hanno prestanza e velocità. Credo che domani sarà una partita bella, entrambe le squadre gireranno ad ritmi alti; sotto altri aspetti, sarà comunque una sfida difficile.

Sono contento sia dell’arrivo del campionato ed anche della chiusura del mercato, che però non si ferma mai perché già oggi inizia quello invernale!

Quando opterò per un centrocampo di qualità dobbiamo trovare, con elementi più robusti invece dovremo avere comunque qualità: questi sono dettagli che vanno affinati.

Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti: non do un voto al mercato ma sicuramente è stato in linea con i piani. Il giudizio finale lo darà il campo e domani inizierà a parlare: il giudizio definitivo arriverà a fine stagione, né domani né dopo la seconda partita.

Ospina non è ancora ufficialmente un nostro giocatore, quando arriverà il via libera potrà partire per Roma”.

 


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Il Messaggero | Retegui e Immobile, il doppio duello

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Ciro e Mateo, nemici o amici? Mentre Immobile è costretto a dire di no per la quarta volta di fila alla Nazionale a causa degli infortuni, l’Italia scopre Retegui. “Chapita”, soprannome dovuto al padre (e agente) Carlos José detto “Chapa”, ha messo la firma nelle sue prime due partite in azzurro facendo prendere una mezza rivincita a Mancini. Descritto come una copia del primo Batistuta, tegui ha dimostrato di saper farsi sentire dentro l’area, ma il ct ha volato basso: «Ha bisogno di tempo, ma sicuramente fa gol ed è importante per un centravanti». Al Mancio avrebbe fatto comodo avere a disposizione Immobile, ma il solo Ciro non basta. Ecco quindi che si fa strada la candidatura del 23enne Mateo, argentino dalle origini siciliane (Canicattì). Messi alle spalle i momenti difficili col Boca Juniors e le parentesi all’Estudiantes e al Telleres, la svolta per la sua carriera è arrivata a febbraio scorso. Anche il Tigre lo prende in prestito per sostituire Pablo Magnin, ma a suon di gol (19) Retegui lo trascina nella Copa Sudamericana dopo nove anni. Scommessa vinta dal presidente del club di Vitoria, Ezequiel Melaraña, pronto a riversare nelle casse del Boca 2,4 milioni di dollari per assicurarsi la metà del cartellino del giocatore, valutato 20 milioni. A furia di segnare, per Mateo – adocchiato oltre due anni fa anche dall’agenzia di Totti – ora c’è la fila e tra i club interessati è emersa la Lazio. A Formello si sta ragionando su come intervenire in attacco dopo i tanti ko di Immobile. Con l’età che avanza, il capitano – costretto a saltare dodici partite quest’anno – comincia ad aver bisogno di rifiatare, e l’idea di un colpo importante in prospettiva futura fa gola. Di certo un aiuto arriverebbe con un piazzamento alto in classifica e l’eventuale qualificazione in Champions League. Milioni da riversare sul mercato per completare la rosa di Sarri alleviando la dipendenza da Ciro. L’unico dubbio risiederebbe nella capacità di quest’ultimo di dividere la luce dei riflettori sia nel club che nella Nazionale. Il ds Tare da tempo ha bloccato Sallai del Friburgo, ma la variabile Retegui potrebbe stravolgere tutto.

ASTA ITALIANA – Su Mateo sono piombati anche Atletico Madrid, Napoli e Roma, ma in prima fila c’è l’Inter. In attacco sarà rivoluzione nella prossima stagione sia che resti Inzaghi sia che si decida di virare su Antonio Conte (o un altro profilo): Lukaku tornerà al Chelsea (da valutare se si possa riaprire una trattativa, dipende dal prossimo allenatore), Correa sarà ceduto e Dzeko è in stand by. Salvo offerte monstre, dovrebbe restare Lautaro Martinez, mentre resta il rimpianto per Dybala, ma Retegui potrebbe rinforzare la rosa interista. «La sua testa è totalmente rivolta al Tigre e alla Nazionale. Deve restare tranquillo e mantenere i piedi per terra: non deve pensare ad altro che a imparare e migliorare», le parole del padre. Il club di viale Liberazione però ha un asso nella manica: Facundo Colidio. Acquistato nel 2017 a peso d’oro dal Boca Juniors, l’argentino ha un anno in meno di Retegui e gioca in prestito proprio al Tigre. Beppe Marotta non vuole farsi scappare una grande occasione e punta a uno scambio per chiudere un’operazione in stile Lautaro. Per Retegui sarebbe un importante salto di qualità. Fondamentale per la crescita e per l’attacco di Roberto Mancini. Il Messaggero/Valerio Marcangeli e Salvatore Riggio

 


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