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Gravina: “Giovani e conti in equilibrio: ecco la mia nuova Figc”

chiaraluce_paola@libero.it'

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L’attuale Presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, sarà il nuovo Presidente della Figc. Verrà eletto il prossimo 22 ottobre, in quanto candidato unico. In un’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore” spiega quella che sarà la (sua) nuova Federazione; tra i temi al centro del programma: riassetto finanziario, questione stadi, e rivalutazione dei settori giovanili, con spazio anche alle tematiche legate al semiprofessionismo e all’apprendistato in serie C.

Nella sua piattaforma programmatica, presidente Gravina, ci sono diverse parole chiave. Cominciamo da quella apparentemente più neutra: certezza.

“La Figc deve avere una centralità nel dare a tutte le componenti certezze. Anzitutto su norme e comportamenti. Quello che è accaduto in questi mesi e il fatto che a metà ottobre ci siano ancora società come l’Entella che non sanno in quale categoria possono giocare non dovrà più accadere. È compito della Federazione fornire un “Codice dei controlli” con regole precise e non più derogabili. Le certezze poi vanno date anche sul piano delle sanzioni e in questa direzione va riformata la giustizia sportiva, come chiede anche il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti, affinché le decisioni siano più celeri e precise. Dovremo rivedere anche la composizione degli organi per assicurare che ci siano figure alte e autorevoli a guidarli. Vedremo se sarà possibile adottare dei correttivi in corsa visto che le nomine sono quadriennali”.
A proposito di certezze, non è più ammissibile che si iscrivano ai campionati società che poi falliscono in corso d’anno.
“Certo. Vorrei subito approntare due correttivi. Le società ora possono iscriversi fino al 3o giugno ma poi possono integrare le domande e fare ricorso fino al 15 luglio, determinando le defatiganti controversie cui assistiamo. Farò in modo che le prossime linee guida per le licenze nazionali siano pronte già a dicembre e che le domande per iscriversi debbano essere depositate complete entro il 30 giugno 2019 senza più eccezioni. Sul fronte dei default bisogna rivedere alcuni parametri del fair play finanziario interno. Oggi viene ammesso un indicatore di liquidità dello o,6, quando in altri settori già un rapporto tra costi e liquidità di 1 è considerato a rischio. Non va bene”.
In Lega Pro ha introdotto in via sperimentale una sorta di rating per le società.
“E mi piacerebbe implementarlo in modo strutturale e graduale per tutte le società, assegnando a ciascuna un punteggio in base alla governance, alle strutture, ai vivai, ai percorsi di formazione. Se ben usato il rating è un indice di prefallibilità che può consentire interventi preventivi verso chi è in difficoltà”.
Un’altra parola citata spesso nel suo programma è sostenibilità.
“La sostenibilità va coniugata su due fronti: vivai e infrastrutture. Bisogna ripensare la filiera della formazione dei giovani. Degli Under 16/17 dovrebbero occuparsi i Dilettanti e degli under 18/19 la Serie C, ad esempio. Vorrei introdurre un certificato di qualità per le scuole-calcio e rivedere il rapporto con le istituzioni scolastiche prevedendo un’ora a settimana dedicata al calcio. Bisogna poi incentivare la modernizzazione di stadi e dei centri sportivi utilizzando il io% degli introiti tv (120 milioni circa) gestiti dalla Figc e vincolati proprio a questi progetti. In quest’ottica serve anche una grande sfida: candidare l’Italia ad ospitare gli Europei del 2028. Infine, la Figc deve attivarsi per creare Accademie a livello regionale che favoriscano una formazione d’elite che preservi i talenti più giovani, anche grazie al rafforzamento del Club Italia”.
Come vanno riformati i campionati?
“Amici avviso: tagliare il numero dei club con un tratto di penna sarebbe un errore strategico. Detto ciò è evidente che per Gozzano e Juventus non possono valere le stesse regole. Bisogna intervenire a livello legislativo”.
In che modo?
“In Serie C serve il semiprofessionismo, che non sottrae ai calciatori tutele assicurative e previdenziali ma permette di ridurre il costo del lavoro che oggi pesa dal 75 al 90% dei ricavi. Con emolumenti più bassi (esenti fino a 10mila euro), il ricorso all’apprendistato fino a 21 anni (con l’alternanza scuola-lavoro) e semplificazioni fiscali ai club potrebbero essere riconosciuti crediti di imposta da destinare per il 50% ai giovani e per l’altra metà alle strutture creando circuiti virtuosi. Solo con il coraggio di cambiare salveremo il calcio italiano. Questa è la mia convinzione”.

 


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Dal 1 luglio le partite di calcio dureranno di più: il motivo

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Dal 1 luglio le partite dureranno di più. Come riportato da fanpage.it, da luglio i minuti di recupero delle partite di calcio assimiglieranno molto a quelli dati durante i Mondiali. Il motivo sta nella nuova regola messa per iscritto dall’IFAB, per cui la causa del futuro aumento dei recuperi sta da ritrovarsi nei “festeggiamenti per i gol”. Come per le sostituzioni, la base di partenza per le esultanze sarà di 30 secondi e andrà ad aumentare in caso di festeggiamenti particolarmente lunghi.

 


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