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ESCLUSIVA | Verso Napoli-Lazio, parla Montervino: “Sarà una grande sfida! Mercato? Ci sono altri profili che non conosciamo”

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Manca veramente poco al big match tra Napoli e Lazio, in programma stasera alle ore 20:30. Il clima comincia a surriscaldarsi. Il San Paolo è pronto ad infuocarsi, così come i tifosi biancocelesti che, nonostante la trasferta vietata, non hanno fatto mancare il loro grande supporto durante la partenza dalla stazione Termini. I partenopei dovranno sopperire a quattro assenza importanti, mentre i biancocelesti saranno orfani solo dello squalificato Adam Marusic. Di questa grande sfida, e non solo, ne ha parlato, in esclusiva ai microfoni della nostra redazione di LazioPress.it, Francesco Montervino, ex centrocampista partenopeo. Queste le sue dichiarazioni:

Che sfida sarà Napoli-Lazio?

“Sarà sicuramente una sfida importante, tra due squadre che vorranno impostare il proprio gioco. Il Napoli sarà rimaneggiato avendo quattro assenze importanti come Koulibaly, Allan, Hamsik e Insigne. Nonostante questo i partenopei hanno sempre un gran bel gioco e vorranno fare la partita. Per i biancocelesti saranno fondamentali due pedine come Immobile e Milinkovic”.

Corsa sfrenata per la Champions: chi la conquisterà?

“Io penso che i primi tre posti siano già stabiliti, con Juventus, Napoli e Inter. Per il quarto posto vedo favorita la squadra di Inzaghi anche se, più che il Milan, penso che i giallorossi possano farsi sotto fino alla fine. Sarà sicuramente un derby anche per il quarto posto”.

Hai disputato anche alcuni match in Europa League: dove possono arrivare Napoli e Lazio in questa competizione?

“Sono convinto che la squadra di Ancelotti possa arrivare in fondo, sicuro fino alle semifinali. La squadra biancoceleste invece è una squadra più compatta, da battaglia, un assetto da guerra che rispecchia anche la mentalità dell’allenatore. Può togliersi molte soddisfazioni, anche se penso che il Napoli a livello qualitativo abbia qualcosa in più”.

Siamo nel periodo di mercato: i biancocelesti hanno bisogno di un rinforzo?

“Sicuramente uno come Zappacosta sarebbe un innesto importante. Io penso che la Lazio abbia uno dei migliori direttori sportivi in circolazione, che è Igli Tare. Onestamente penso che sul suo taccuino non abbia solo il nome di Zappacosta, ma anche quello di altri profili che neanche immaginiamo”. 

 


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ESCLUSIVA | 26maggio, Crecco: “Giornata unica, io mi ero affidato a Radu”. E su Sarri…

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26 maggio 2013, una data indimenticabile. Sono passati 10 anni dal giorno in cui la Capitale ha visto le due compagini della Città contendersi il trofeo più importante della storia calcistica capitolina: la Lazio ha battuto la Roma 1-0 nella finale di Coppa Italia con un gol di Lulic al 71esimo. Parole che a distanza di tempo risuonano come un mantra: tutti ricordano dov’erano il giorno del derby, come hanno vissuto l’attesa e come sono stati i festeggiamenti. Tutti ricordano la tensione e la gioia smisurata. E a raccontare i dettagli di quella giornata memorabile è stato uno dei protagonisti di quella rosa: Luca Crecco, all’epoca giovanissimo, ha alzato al cielo la Coppa da calciatore e da tifoso, un binomio che ha reso quei momenti ancora più emozionanti.

Stamattina aprendo i social si può notare che impazza un trend…

E’ tutto biancoceleste. In verità è da un po’ di giorni che è così, da quando la Società ha iniziato a ricordare attraverso i video la marcia di avvicinamento a quella finale. Bellissimi i social colorati in questo modo“.

E il risveglio del 26 maggio di 10 anni fa com’è stato?

E’ stata una giornata che non dimenticherò mai. Viverla in quel modo, da laziale, non ha prezzo. Ricordo ogni minimo istante, soprattutto il triplice fischio quando siamo corsi tutti in campo. Il giorno dopo, appena sveglio, ancora non avevo realizzato cosa fosse accaduto. Avevamo passato una serata fantastica, con i festeggiamenti in pullman fino a tardi. Giornata unica“.

Eri il più giovane della rosa del 26 maggio, chi è stato il calciatore che ti ha fatto da guida in quei giorni?

Ero un ragazzino, avevo 17 anni, ero al mio primo anno in pianta stabile in prima squadra. Ricordo che c’era una tensione incredibile e ogni calciatore stava un po’ sulle sue, era una partita troppo sentita. Avevo legato, oltre che con Strakosha che era salito con me dalla Primavera, con Radu, che mi ha sempre aiutato in tutto e mi ha fatto crescere anche come uomo. Mi ero affidato molto a lui, ma anche lui sentiva tanto la partita“.

La partita l’avete cominciata a sentire già dalla semifinale vinta con la Juventus?

Il pensiero del derby è arrivato dopo. Archiviata la gara con la Juve abbiamo solo pensato ai festeggiamenti, perché avevamo ottenuto la finale superando una squadra fortissima. E come l’abbiamo superata poi, all’ultimo minuto. Ritrovarsi in finale la Roma è stato un bel colpo, ma tutto bene quel che finisce bene“.

Passando all’attualità, la Lazio di oggi era preventivabile vederla in questa posizione di classifica?

Ci speravo. La squadra è collaudata ormai da anni, alcuni calciatori giocano insieme da tempo e si conoscono bene. Quest’anno si è vista davvero una Lazio importante, la mano di Sarri è statafondamentale“.

Ci vedremo presto a Roma?

Al momento sono a Roma e domenica sarò all’Olimpico, a Formello un domani chissà… è difficile, ma la speranza è l’ultima a morire“.

 


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