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Nuova vita, vecchi ricordi, parla Mendieta: “Non avrei mai pensato di diventare DJ”

Lelelamp99@gmail.com'

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A volte il destino è impercettibile. La storia di Gaizka Mendieta insegna. Prima calciatore, poi DJ, chi l’avrebbe mai detto. L’ex giocatore è arrivato alla Lazio per 89 miliardi di lire nell’estate del 2001. Oggi, Mendieta ha appeso gli scarpini al chiodo e ha iniziato la sua nuova vita da dj. L’ex centrocampista spagnolo si è raccontato in una lunga intervista rilasciata al The Sun. Queste le sue dichiarazioni:

“Suonavo sempre le canzoni per divertimento ma il Dj non è mai stato qualcosa che pensavo di fare una volta andato in pensione. Ho suonato con Dj in piccoli club con non molta gente e in grandi festival con migliaia di persone, è qualcosa che amo fareLa somiglianza con David Guetta? La gente lo ha già detto. Traduco i testi. Sono andato in un’accademia a Valencia per tre anni per imparare l’inglese per questo”.

 “Sono andato alla Lazio e non ho vinto nulla, sono andato a Barcellona e non ho vinto nulla. Poi vado a Boro e arrivo a due finali e vinco un trofeo. È stato un anno molto difficile, non ho avuto molte possibilità, ho giocato solo 15 partite e abbiamo cambiato tre allenatori in un anno. Ho giocato più al Barca, ma hanno avuto cambiamenti di allenatore e due presidenti quell’anno. Era difficile. Van Gaal con me è stato grande, anche se Louis può sembrare severo e con un regime militare, non lo era. Era molto socievole. La famiglia è sempre venuta per prima ed è stato molto bravo tatticamente”.  


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Onorato: “Prenderemo una decisione sul Flaminio. La Lazio è libera di fare lo stadio altrove”

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Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Alessandro Onorato l’assessore Alessandro Onorato si è espresso in merito alla situazione Flaminio legata alla Lazio.

Queste le sue parole:

“Parlando di impianti, è inutile discutere di Flaminio se il progetto non c’è. Il Comune di Roma è pronto ad affiancare e supportare il progetto, a seguire l’iter. Ma se il progetto non c’è, non possiamo parlarne.

Ovviamente il presidente Lotito è liberissimo di prendere o non prendere in considerazione il Flaminio, ci mancherebbe. Non vogliamo darlo per forza alla Lazio. Anzi, se Lotito avesse intenzione di farlo altrove, ci dicesse dove e siamo pronti a dare la stessa attenzione che abbiamo dato alla Roma. Lazio e Roma con stadi di proprietà sono un miglioramento importante. Fare uno stadio non è una passeggiata, ecco perché è giunta l’ora di non parlare del Flaminio tanto per parlarne. Ci sono troppe cose in ballo, troppi problemi da risolvere per banalizzare. Se la Lazio non mostrerà interesse, troveremo comunque un modo per ristrutturare il Flaminio. Tanto più che lo abbiamo messo tra le opere per i prossimi. Europei di calcio. Speriamo ovviamente di andare comunque a dama e di restituire l’impianto alla città e di esserci per vederlo. In chiusura, fortunatamente al Parco Lenzini la targa è al suo posto e speriamo possa rimanere li tranquilla per sempre.” 


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