Per Lei Combattiamo
A Milano per onorare la maglia
Una debacle totale, quella assistita dal popolo biancoceleste all’Olimpico. In una giornata che sarebbe servita agli uomini di Inzaghi per rilanciarsi in ottica Champions League invece terminata con la vittoria del Chievo e forse con l’addio al sogno Europa che conta. Una partita persa ancor prima di scendere in campo, con un atteggiamento irriverente da parte di molti interpreti che ancora una volta hanno dimostrato di non essere all’altezza di una squadra come la Lazio. Il gesto folle di Milinkovic, il nervosismo di Luis Alberto suonano un campanello d’allarme, per una stagione che sta entrando nel vivo. Classifiche alla mano la squadra si trova all’ottavo posto fuori da ogni competizione Uefa, che se si tratta di Europa League e si deve rivoluzionare un’intera squadra, ormai troppo usurata a livello di anagrafe, l’obiettivo di non centrarla potrebbe essere più benefico che maligno.
Le speranze di inizio stagioni sono naufragate nell’ultimo mese. Inutile adesso dare la caccia al colpevole, proprio quando si vince e si dividono i meriti tra staff tecnico, giocatori e allenatore, così dovrebbe accadere nella “sconfitta”. La matematica non condanna Immobile e compagni che nelle restanti partite di campionato affronteranno Sampdoria, Atalanta e Torino, scontri diretti per lottarsi una qualificazione. Prima però mercoledì ci sarà la partita salva stagione biancoceleste la semifinale di ritorno a Milano, dove la squadra dovrà dimostrare di aver capito gli errori commessi in passato e soprattutto di onorare giocando a calcio una maglia e un popolo bistrattati dai giocatori rossoneri appena una settimana fa. È il momento di stare uniti e rinviare i processi semmai ci saranno in estate.
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È morto Gianni Minà: il giornalista e conduttore aveva 84 anni
Attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale, è stata annunciata la scomparsa di Gianni Minà. Il giornalista e conduttore televisivo, aveva 84 anni.
Di seguito il post su Facebook
«Ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità».
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