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Diaconale vs Ferrara: “Anche ai pesi massimi dell’informazione e della cultura può succedere di scivolare sulla buccia di banana dell’incompetenza”
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Sul sito ufficiale della SS Lazio, è stata pubblicata una nota del portavoce della società biancoceleste, Arturo Diaconale, in risposta alle dichiarazioni rilasciate da Giuliano Ferrara, fondatore de “Il Foglio” sullo striscione esposto dagli irriducibili nel pre partita della semifinale di Tim Cup tra Milan e Lazio.
“Anche ai pesi massimi dell’informazione e della cultura può succedere di scivolare sulla buccia di banana dell’incompetenza. È quanto è capitato a Giuliano Ferrara quando ha scritto che gli artefici dello striscione inneggiante a Mussolini sono stati ‘indementiti dalla formidabile tradizione razzista e fascista della Società Sportiva Lazio, la Ss Lazio (nomen omen)’. Se oltre ad occuparsi di alta politica togliattiana, craxiana, berlusconiana e renziana si fosse interessato anche di storia sportiva, il fondatore de “Il Foglio” avrebbe scoperto che la società biancoceleste è nata nel 1900 ed è stata dichiarata ente morale, molti anni prima delle Ss naziste, che la politicizzazione delle curve calcistiche risale agli anni ‘70 ed ha riguardato la quasi totalità delle società calcistiche italiane ed europee e che la stragrande maggioranza dei tifosi laziali non confonde politica e sport e sostiene valori di libertà, di legalità e di lealtà sportiva.
Dispiace, dunque, che Ferrara, di cui condivido in pieno la critica al “manipolatorio reducismo” sul 25 aprile, sia incorso in questa erronea generalizzazione tra Ss e S.S. Lazio. E se mi sono permesso di manifestare questo dispiacere è solo per auspicare che in avvenire, se proprio una erronea generalizzazione debba verificarsi, la sigla S.S. della società biancoceleste venga scambiata per l’SS del Santissimo Sacramento ed i tifosi laziali per una massa di oranti chierichetti”.
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CdS | Festa Lazio, quinto posto per 55.000
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Un grande pubblico saluta i biancocelesti: campionato concluso davanti alla Roma.
Come riportato dal Corriere dello Sport, notte d’altri tempi con il popolo biancoceleste che torna a riempire l’Olimpico. Erano 55.000 i tifosi presenti per mandare un messaggio a Lotito: serve una Lazio ancora più ambiziosa nella prossima stagione.
Ieri partenza schock dei biancocelesti, il Verona segna con Simeone e Lasagna. Poi la rimonta: Cabral, Felipe e Pedro. Hongla acciuffa il pari.
Immobile è per la quarta volta re dei marcatori. Lo precede, nella storia della Serie A, solo Nordhal: nessun attaccante italiano era mai riuscito nell’impresa. Ha vinto Sarri, applaudito sotto la Curva Nord, perché bastava un pareggio per finire quinto e piazzarsi davanti alla Roma (terzo anno di fila per la società). La qualificazione in Europa League può essere la base per costruire un futuro radioso, a patto di accontentarlo sul mercato e magari ribaltando il destino attraverso la conferma di un top player come Milinkovic, forse al passo d’addio nella scia di Leiva, Strakosha, Luiz Felipe e probabilmente Acerbi.
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