Esclusiva
ESCLUSIVA | Roberto Romanella Pres. Municipio VI : “Onorato che abbiano scelto Ponte di Nona per il murales. L’imbrattamento? I soliti cretini”
Alla Lazio manca solo una partita per alzare al cielo la sua settima Coppa Italia. La Lega di Serie A per omaggiare le finaliste Lazio e Atalanta, ha dato l’incarico all’artista Jorit Agoch di rappresentarle su dei murales realizzati sulle facciate di edifici. Quello capitolino è stata scelto come location, di dipingerlo nella periferia est e precisamente Ponte di Nona. Oggi ai microfoni di LazioPress.it è intervenuto in esclusiva il Presidente del Municipio VI Roberto Romanella.
- Come ha preso la notizia che a Ponte di Nona venisse realizzato questo murales? “Innanzitutto il fatto che il Municipio fosse all’attenzione della Lega Calcio mi fa assolutamente piacere. Inoltre mi fa ancora più piacere il fatto che sia stata accetta la nostra indicazione di farlo in un quartiere un po’ sfortunato come Ponte di Nona. Un quartiere che ha bisogno di una particolare attenzione per tirarsi un po’ su da quel degrado in cui è precipitato negli ultimi anni.”
- I cittadini di Ponte di Nona come hanno reagito una volta apparsa l’immagine del calciatore biacoceleste? “Diciamo che stamattina c’è stato qualche spiritosone che l’ha imbrattato notte-tempo, anche se poi è stato prontamente ripulito. Però posso dire che il sentimento comune è stato quello di una certa contentezza perché finalmente si comincia a vedere un po’ d’attenzione al quartiere. Un quartiere in cui tra l’altro stiamo mettendo in piedi diverse iniziative per lo sport. Quindi da quello che so l’atteggiamento è positivo. La gente passa lì sotto e fotografa. E in più domani mattina staremo li sotto a dare una pulita, togliendo erbacce, plastica, bottiglie e lattine. Tutto questo perché volgiamo rendere il tutto più presentabile siccome stanno venendo da ogni dove ad ammirare il murales.”
- Perché è stata scelta proprio la zona di Ponte di Nona? “Su Ponte di Nona stiamo mettendo insieme un progetto che si chiama “Ponte di Nona, quartiere dello sport”. Questo perché vogliamo, attraverso lo sport, attivare una riqualificazione e una crescita culturale del degrado di cui prima parlavo. Questo progetto prevede la partecipazione della Lega a cui stiamo chiedendo alcuni finanziamenti perché abbiamo dei campetti abbandonati che vorremmo risistemare e recuperare. I campi di calcio e calcetto stiamo cercando di recuperarli attraverso molte collaborazioni.”
- Chi ha deciso l’immagine da raffigurare? “L’immagine è stata una proposta della Lega Calcio, anche perché io sono un po’ agnostico verso il calcio. Quindi c’è stata questa proposta da parte della Lega nell’ambito di questa finale di Coppa Italia. In più grazie anche al mio Assessore Alessandro Gisonda, a cui devo il grosso del mio lavoro, abbiamo pensato di fare un’altra facciata con un’immagine che si riferisca alla Roma. Inoltre vorremmo realizzare altre immagine dedicate ai grandi campioni dello sport.”
- In merito ai fatti accaduti circa l’atto vandalico che è stato eseguito ai danni del murales, lei che ne pensa? “Sintetizzando mi viene da dire che la madre dei cretini è sempre incinta. Qui stiamo celebrando un campione e il fatto che indossi una maglia piuttosto che un’altra non ha nulla a che vedere, perciò questo è veramente un gesto gratuito. Capisco che c’è una rivalità ma io sono ancora fermo ai tempi in cui al massimo allo stadio ci si rubava la bandiera e poi oggi è diventato quel che è diventato. Ormai il calcio è un ambito di scontro politico o altro ed è per questo che sono diventato agnostico. Perché alla fine lo sport è sempre lo sport, perciò se uno è più bravo di te come si dice a Roma ce devi stà. Per cui trovo questo gesto condannabile, assurdo e piuttosto cretino. Vorrei ringraziare gli Assessorati Centrali di Roma Capitale quindi Daniele Frongia per come sta seguendo tutto e per come ci sta aiutando.”
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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”
Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.
La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?
“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.
Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?
“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.
Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?
“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.
Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?
“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.
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