Esclusiva
ESCLUSIVA | Bazzani: “Inzaghi una certezza. Samp-Lazio? Attenzione a Correa e Quagliarella”
L’attesa è terminata: domenica le squadre tornano in campo. Si appresta così ad iniziare la nuova stagione dopo la sosta estiva. Nuovi innesti, nuovi obiettivi. La Lazio sarà impegnata contro la Sampdoria allo stadio Marassi: in panchina sarà di nuovo Inzaghi contro Di Francesco. Per commentare la prima, attesissima, gara di campionato Fabio Bazzani è intervenuto in esclusiva ai microfoni di LazioPress.it parlando di due delle squadre con cui ha giocato nel corso della sua carriera. Dall’esperienza in biancoceleste al mercato di Samp e Lazio, da Correa a Quagliarella passando per i due tecnici: ecco il parere dell’ex attaccante.
Quale ricordi ti porti dietro dell’esperienza a Roma?
“E’ stata una permanenza breve la mia, ma nonostante ciò ho legato con l’intero ambiente. Questo è il ricordo che preferisco, insieme a quello di aver fatto parte di una società importante e l’orgoglio di aver giocato con la Lazio”.
Domenica riparte il campionato: cosa c’è da aspettarsi dalla prima gara stagionale?
“Il primo impegno è sempre ‘atipico’. I valori non sono ben definiti; sicuramente la Lazio è superiore alla Sampdoria ma questo non significa che la gara non presenterà insidie: giocare a Genova non è mai facile. I biancocelesti hanno il vantaggio della rosa più forte ed hanno anche dalla loro la continuità in panchina con Simone Inzaghi: parliamo dello stesso tecnico e dello stesso gruppo da anni. La Samp sta subendo un processo di cambiamento, anche con Di Francesco arrivato quest’anno alla guida. Queste comunque restano supposizioni perché Marassi rimane sempre un campo difficile”.
Siamo agli sgoccioli del mercato estivo: Lazio e Samp sono riuscite a rinforzarsi?
“Se la Lazio riesce anche a mantenere Milinkovic ha fatto senza dubbio un lavoro importante, aggiungendo alla rosa validi giocatori e tenendo quelli forti che già aveva. La ciliegina sulla torta sarebbe un innesto davanti. La Samp credo sia incompleta, manca ancora qualcosa soprattutto per il gioco di Di Francesco che è diverso da quello di Giampaolo. Un attaccante esterno sicuramente serve, al momento si sta adattando Ramirez che ha sempre giocato da trequartista . Almeno un paio di pedine occorrono ai doriani, ma c’è ancora qualche giorno di tempo per poter intervenire sul mercato”.
A proposito di nuovi innesti: alla Lazio è approdato Manuel Lazzari, fortemente voluto da Inzaghi; può essere il valore aggiunto di questa squadra?
“E’ un giocatore importante, alla Spal ha fatto vedere di essere in continua crescita. Si è consolidato nella nostra Serie A. Salta l’uomo con facilità ed è uno dei pochi che riesce sempre a mettere cross importanti. Soprattutto per il sistema di gioco che attua Inzaghi credo che Lazzari sia stato un acquisto azzeccatissimo”.
Sponda Sampdoria invece c’è un giocatore in particolare che va avanti a suon di gol: qual è il segreto di Fabio Quagliarella?
“L’ho visto ‘crescere’ perchè era con me alla Samp quando ha iniziato ad emergere. Oltre alle qualità, tante ed indiscusse, ha sempre fame e voglia di primeggiare e questo fa la differenza. Non serve più che lui dimostri agli altri, ma ci tiene sempre a migliorare per se stesso, per essere tra i migliori. E’ tutto questo che gli permette di rimanere un giocatore importante, senza tramonto”.
Chi saranno gli uomini chiave della sfida di Marassi?
“Quagliarella può sempre essere decisivo per la Samp. La Lazio ha più di un giocatore che può dire la sua, ma Correa, anche grazie alle sue caratteristiche, è pronto per fare la differenza”.
Sarà di nuovo Inzaghi vs Di Francesco: come valuti il lavoro svolto dai due tecnici fino ad ora?
“Di Francesco è un buon allenatore; vista la nuova avventura deve aspettare che gli mettano a disposizione giocatori adatti al suo sistema di gioco, cosa che ha pagato anche alla Roma. Può fare bene ma ci vorrà pazienza: è un cambio radicale da Giampaolo a lui, viste le filosofie differenti. Simone invece è una conferma, sono anche di parte perché ci conosciamo (ride ndr). Consacra il suo lavoro ogni anno e fa sempre bene, ha stimoli e si nota. So quanto è legato alla Lazio, quanto ci tiene, quanto la sente dentro; questo gli permette di rendere al 100%. Ormai non ci sono dubbi: è una certezza per la Lazio”.
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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”
Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.
La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?
“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.
Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?
“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.
Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?
“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.
Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?
“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.
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