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CorSera | Correa, il talento che non “vede” la porta
Il rigore che ha sparato sulla traversa a Bologna – e che alla Lazio è costato due punti – racconta molto di Joaquin Correa detto «El Tucu»: calciatore dalle notevoli doti tecniche e dalla grande velocità, in grado di regalare accelerazioni irrefrenabili, però incapace di fare gol. Un talento incompiuto, almeno per ora. Dà la sensazione di poter spaccare il mondo, invece spacca solo i pali. La Lazio è convinta che Correa possa diventare un protagonista
del calcio internazionale. Lo pensava Tare quando lo ha acquistato dal Siviglia, convincendo Lotito all’operazione più onerosa della sua esperienza, Zarate a parte: 16 milioni più 3 di bonus. Ne sono convinti lo stesso presidente, che ha dato il via libera alla firma di un nuovo accordo, e Inzaghi, che per fargli spazio ha arretrato Luis Alberto e costruito una squadra più offensiva, cambiando le sue convinzioni. Sul finire della scorsa stagione, El Tucu ha trasmesso un segnale forte: ha segnato il gol decisivo nella semifinale di Coppa Italia contro il Milan e una rete nella finale con l’Atalanta; ha fatto centro nelle ultime due gare di campionato alle quali ha partecipato. Finalmente è maturato, hanno pensato alla Lazio. E lo ha sospettato anche il Milan, che gli ha messo gli occhi addosso: aveva l’età giusta per partecipare al complicato tentativo di rilancio rossonero, solo che il prezzo non era affatto adeguato. Ora Correa è tornato se stesso: un talento inespresso. Le difficoltà che incontra in fase realizzativa sono raccontate dai numeri della sua carriera europea: 3 gol in 31 partite con la Samp; 15 in 73 incontri con il Siviglia; 10 in 52 gare con la Lazio. In media, segna una rete ogni cinque volte che scende in campo, anche meno. Poco per uno che gioca a ridosso dell’area. Eppure la Lazio continua a credere che possa esplodere definitivamente e in fondo è giusto così: rappresenta un patrimonio della società e la clausola da 80 milioni non è stata inserita a caso nel suo nuovo contratto. Inzaghi cerca di prendere quanto di buono riesce a dare. A Bologna, ad esempio, una fuga del Tucu ha portato all’espulsione di Medel. Ha costruito i presupposti per la vittoria, insomma. Poi li ha scaraventati sulla traversa. CorriereDellaSera
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Italia-Inghilterra, gli azzurri cadono alla prima
Alle 20.45 Italia e Inghilterra sono scese in campo allo Stadio Diego Armano Maradona di Napoli per iniziare il cammino verso Euro 2024. E’ stata la prima frazione di gioco a risultare determinante ai fini del risultato finale, con l’Inghilterra che nel primo tempo è andata in vantaggio di due reti: prima ha sbloccato Rice al 13′, e Kane ha raddoppiato al 44′ su calcio di rigore, per un fallo di mano di Di Lorenzo. L’Italia nel secondo tempo ha mostrato un atteggiamento decisamente più aggressivo, che ha portato gli azzurri ad accorciare le distanze: al 56′ è il neo arrivato Retegui a segnare per gli uomini di Mancini. A poco serve l’espulsione di Shaw all’80’: nonostante la superiorità numerica, l’Italia non è infatti riuscita a trovare il pareggio.
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