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Lazio, Lotito: “Razzismo? Non consentiremo più a nessuno di sporcare l’immagine della Lazio”
Durante la conferenza stampa all’Olimpico, il presidente della Lazio Claudio Lotito è intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti. Il patron biancoceleste è tornato sul comunicato in cui lunedì annunciava la propria posizione dopo l’indagine aperta dalla Uefa: “Ci costituiremo parte civile per i danni patrimoniali, d’immagine ma soprattutto a tutela delle persone che si sacrificano per venire allo stadio, che rinunciano a comprare un paio di scarpe al figlio per poterselo permettere, ma che non possono entrare perché chiudono lo stadio. Non è giusto che la società venga penalizzata per colpa di pochi elementi. Noi faremo in modo che le forze dell’ordine vadano ad individuare i responsabili. La tifoseria della Lazio è una tifoseria sana, seria, solidale, le mele marce da un punto di vista legale vanno eliminate. Non consentiremo più a nessuno di sporcare l’immagine della Lazio“.
Il presidente ha proseguito parlando anche di campo: “Cosa manca alla Lazio, che ha potenzialità ma anche cali di rendimento? La determinazione, la coscienza dei propri mezzi. C’è un processo semplice a carattere psicologico, o c’è sovrastimazione dei propri mezzi o non hai coscienza dei tuoi mezzi. Oltre alla grande potenzialità bisogna essere portati al combattimento. Tutte le rappresentazioni mediatiche non rappresentano mai la Lazio, ai miei collaboratori dico che è un bene. Meglio essere dimenticati, così nessuno è preoccupato a ostacolarti. Quando uno vuole raggiungere un obiettivo, oltre alle potenzialità tecnico e sportive, deve avere quelle mentali. Determinazione, autostima, coscienza dei propri mezzi, umiltà. L’umiltà è una componente fondamentale: se in un contesto ti rendi conto che l’avversario è più debole perché è un fatto obiettivo ma poi non lo traduci in risultato significa che hai sottovalutato il fatto, non hai messo in campo quel sano agonismo, quella sana determinazione che è fondamentale per raggiungere gli obiettivi. Gli obiettivi si raggiungono con la qualità, ma anche con il convincimento che si raggiungano tutti insieme. Con lo spirito di gruppo, non con l’individualismo. Quando hai una squadra che lavora all’unisono, anche il magazziniere, anche il medico, la stessa società, i tifosi sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo. Qui si vince tutti insieme, il risultato è di tutti. Pensate, l’errore di uno penalizza il lavoro di tutta la società. Avere coscienza di sé stessi è fondamentale. Con tutto il rispetto, io forse ho una voglia completamente diversa di dimostrare le cose. Attraverso i fatti concreti, senza proclami. Ci sono delle squadre partite con delle logiche, poi però ci sono anche i fattori imponderabili come i pali, le traverse, gli episodi. Ma non è pensabile che se sei concentrato per raggiungere un obiettivo non lo raggiungi. Soprattutto se hai le qualità per farlo. Con il mio carattere non capiterebbe mai. Rientra nel mio dna. Sono stato forgiato a fare questo. Bisogna allenare la mente e lo spirito, devi essere cosciente di te stesso e di cosa puoi fare. Anche dei tuoi limiti. In una squadra di calcio è fondamentale. Ognuno è fondamentale per raggiungere l’obiettivo, non c’è uno che conta più degli altri. Dove non può il re può il fante, la vita funziona così. Se tutti agiscono all’unisono, anche chi sta in panchina è determinante”.
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Italia-Inghilterra, gli azzurri cadono alla prima
Alle 20.45 Italia e Inghilterra sono scese in campo allo Stadio Diego Armano Maradona di Napoli per iniziare il cammino verso Euro 2024. E’ stata la prima frazione di gioco a risultare determinante ai fini del risultato finale, con l’Inghilterra che nel primo tempo è andata in vantaggio di due reti: prima ha sbloccato Rice al 13′, e Kane ha raddoppiato al 44′ su calcio di rigore, per un fallo di mano di Di Lorenzo. L’Italia nel secondo tempo ha mostrato un atteggiamento decisamente più aggressivo, che ha portato gli azzurri ad accorciare le distanze: al 56′ è il neo arrivato Retegui a segnare per gli uomini di Mancini. A poco serve l’espulsione di Shaw all’80’: nonostante la superiorità numerica, l’Italia non è infatti riuscita a trovare il pareggio.
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