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Notizie, mercato, approfondimenti. La Redazione di LazioPress.it ogni sera racconterà a voi lettori i fatti salienti della giornata biancoceleste, per rivivere in pillole e titoli tutti gli argomenti principali della giornata Lazio.
Fiorentina-Lazio, Inzaghi: “Partita importante, serve prova di personalità”
Alla vigilia dell’incontro con la Fiorentina, il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa dal Centro Sportivo di Formello: “Siamo in un momento nel quale abbiamo offerto una delle migliori prestazioni, senza ottenere risultato. Dobbiamo continuare a credere in quello che facciamo perché non è da tutti giocare così bene in uno stadio molto importante. Avremmo meritato di più e torniamo dalla trasferta scozzese con zero punti. Dobbiamo recuperare in fretta perché domani ci attende una partita molto importante. È necessario continuare a lavorare credendo nelle nostre forze: partite come quella di Glasgow non devono più capitare, perché prestazioni simili devono essere capitalizzate. La sfida di Firenze è importante essendo contro una nostra diretta avversaria: le due formazioni che si affronteranno sono in un buon momento e vantano gli stessi punti in classifica. La città sarà al seguito della Viola con tanto entusiasmo, dovremo farci trovar pronti nei momenti importanti della partita. Inizialmente difendevamo bene, dobbiamo continuare a lavorare di squadra. In Scozia sono stati commessi errori individuali perché in prestazioni positive non si possono prendere reti che condizionano il cammino ed il morale. I ragazzi hanno speso molto al Celtic Park e dovrò valutare la loro condizione: per quanto visto in campo, avremmo meritato di più. Lucas Leiva ha svolto un’ottima prova a Glasgow come i suoi compagni. Non dobbiamo perdere fiducia nei nostri mezzi. Giovedì abbiamo proposto gioco offrendo un’ottima prova, soprattutto intelligente. Abbiamo giocato contro una formazione forte che aveva perso solo con il Valencia ed il Cluj, ma contro di loro avevamo sofferto poco. Abbiamo peccato di cinismo perché sono state costruite diverse occasioni clamorose per le quali avremmo voluto un esito diverso. Devo fare sempre delle valutazioni, se avessimo vinto non si sarebbe parlato dell’utilizzo di Immobile. Domani giocherà, devo scegliere il suo partner di reparto. Devo ancora valutare le condizioni dei miei ragazzi, qualche giocatore era stanco dopo l’incontro di giovedì. La formazione che schiererò dipenderà anche dai recuperi dei miei calciatori: con i turni infrasettimanali, le squadre che giocano in Europa League sono penalizzate. Basterebbe iniziare il campionato due settimane prima senza inserire i due turni infrasettimanali, in questo modo avremmo modo di recuperare meglio da queste partite europee giocando, ad esempio, di lunedì. Luis Alberto può giocare come mezz’ala ma anche come seconda punta. Quando giocava alle spalle di Immobile, Correa non era con noi e Caicedo non stava così bene. Lo spagnolo sta giocando molto bene a centrocampo raggiungendo traguardi importanti. Se dovesse servire in attacco, lo schiererò nuovamente come seconda punta. Montella sta plasmando la sua squadra, è riduttivo parlare di alcuni singoli. L’organico è stato costruito molto bene e la Fiorentina vanta anche un grande pubblico: ci servirà grande personalità, dovremo essere squadra dall’inizio alla fine della prestazione perché dei cali di concentrazione potremmo pagarli a caro prezzo”.
Fiorentina-Lazio, Montella: “Gara difficile, Inzaghi ha una rosa da Champions”
Vincenzo Montella, allenatore della Fiorentina, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Lazio: “Siamo all’inizio di un nuovo percorso, i giocatori si stanno ancora conoscendo. Sicuramente abbiamo guadagnato appeal. Veniamo da sei risultati utili di fila e abbiamo trovato una quadratura, ma ora voglio vedere progressi contro una squadra forte come la Lazio che da anni supera la fase a gironi dell’Europa League. Servirà intensità perché sarà una partita di alto livello: Inzaghi ha calciatori forti da Champions che giocano insieme da anni, sono fisici e avranno voglia di riscatto dopo l’immeritata sconfitta di Glasgow. Immobile simulatore? Ciro è scaltro come Chiesa, non furbo. Ce ne sono tanti, ma è un’abilità. E credo sia arrivato davvero il momento di dire basta a queste cose. Pensiamo ai nostri calciatori, agli altri ci penseranno gli allenatori avversari”.
Acerbi a tutto tondo: “Non ce la faccio a vivere in piena serenità. Il cancro mi ha salvato”
Il perno della difesa della Lazio Francesco Acerbi, mai assente in una gara di Europa League ha deciso di raccontarsi e lo ha fatto attraverso le pagine de La Repubblica dove ha voluto ripercorrere la sua vita a tutto tondo partendo dal definirsi un uomo “sbagliato”: “Penso di essere un uomo solitario e dunque difficile. Non è facile starmi vicino e credo che la colpa sia solo mia. Non ce la faccio a vivere in piena serenità. C’è sempre un pensiero che mi segue e non c’entra nulla con quanto mi è accaduto. È come se nella testa mi battesse continuamente un martello. Così alcune volte divengo antipatico, trasportato dal vento dell’umore“.
Un ragazzo coraggioso capace di trarre del buono anche dalla malattia che lo ha colpito: “Ritengo che la malattia mi abbia addirittura migliorato poichè ha fatto sparire rimorsi e rimpianti. Sono divenuto un osservatore del paesaggio che mi circonda. Ho cancellato il futile, le persone negative, ma anche le illusioni. Ho smesso di sognare, ho scelto di fissarmi degli obiettivi semplici. Ad esempio, volevo tornare a giocare in nazionale, e ci sono ritornato. Un’ansia in meno. Come la tengo a freno? Calcio e casa, e basta. Mi ripeto continuamente di non pensare ad altro. Poi, chiaramente, c’è il lavoro con lo psicanalista che mi accompagna dagli anni del Sassuolo. Lui vive a Modena, io a Roma. Ci incontriamo il venerdì pomeriggio, attraverso una videochat, trascorrendo un’ora che mi fa sentire bene.”
Sulla preghiera: “Non prego spesso. Diciamo, da sempre ogni mattina ed ogni sera. Si tratta di una preghiera personale della durata di almeno cinque minuti attraverso cui parlo con dio e gli affetti cari che non ci sono più, poi un padre nostro e un’avemaria“.
Acerbi poi parla dei genitori: “Mia madre mi ha educato alla bontà, mentre mio padre mi ha insegnato la tenacia e l’ambizione. Ho sempre necessitato di un avversario per riuscire ad esprimermi il massimo e per tempo l’ho idealizzato in mio padre. Dopo che è venuto a mancare sono crollato arrivando a toccare il fondo. Indossavo la maglia del Milan, non avevo più stimoli, non ero capace più più giocare. Ho iniziato a bere e bevevo di tutto. Potrà apparire come un terribile un paradosso, ma il cancro è stato una salvezza. Era presente di nuovo un avversario contro cui combattere, un limite da superare. È come se dovessi vivere una seconda volta. E sono tornato bambino. Sono riaffiorate immagini del tutto dimenticate“.
Sulle figure che lo hanno guidato nei primi passi nel mondo del calcio: “Roberto Clerici, colui che scoprì Pirlo. Mi ha allenato alla Voluntas di Brescia. È venuto a mancare l’anno scorso, troppo presto, aveva 75 anni. Poi il signor Romeo, non ricordo il cognome e mi scuso con la sua famiglia, è stato il primo a credere in qualche mio qualità. Avevo sette anni, mi conduceva su un campo di calcetto di Casalmaiocco, sprofondato in mezzo alla nebbia e mi faceva calciare con entrambi i piedi. Prima di diventare un difensore ho giocato in porta ed in attacco“.
Nel universo calcistico poi, Acerbi ha conosciuto anche Giorgio Squinzi, al quale dedica un ricordo: “Con Squinzi ci siamo capiti e rispettati. Talvolta era sufficiente uno sguardo, in altre occasioni un abbraccio. Vorrei evitare di aggiungere altro“.
Infine, tornando alla carriera, il numero 33 biancoceleste si proietta ai prossimi traguardi: “I miei obiettivi sono quelli di continuare a giocare sino a 38 anni, voglio togliermi qualche soddisfazione con la Lazio, poi prenderò la via dell’allenatore“.
Gabriele Paparelli: “Il ricordo di mio padre vive quotidianamente, il dolore non passa”
Sono passati quasi quarant’anni da quel maledetto 28 ottobre 1979, ma il ricordo di Vincenzo Paparelli è sempre vivo nella mente di ogni tifoso laziale. A poco meno di quarantotto ore dal triste anniversario, ai microfoni di Lazio Style Channel è intervenuto il figlio Gabriele: ” Il ricordo vive quotidianamente, il dolore della morte di mio padre non passa anche dopo 40 anni. Sono contento del servizio prodotto da Sky su mio padre, è un bene. Forse sarebbe stato meglio se fosse stato fatto precedentemente, ma in ogni caso meglio tardi che mai. Avrei evitato di ascoltare alcuni cori e vedere brutte scritte su mio padre per le vie di Roma. Insieme a Matteo Marani, autore del servizio, abbiamo portato avanti un discorso importante e costruttivo narrando il momento e quegli anni di piombo. Agire è importante, in questi lunghi anni sono uscito allo scoperto provando a far capire la finalità di un incontro di calcio, ossia uno sfogo settimanale che non deve arrivare alla violenza. Non aspettavo altro che il momento di andare allo stadio, tra bambini giocavamo a calcio sotto la Curva, si tratta di altri tempi. Sarebbe il caso che ognuno faccia un passo indietro vivendo di nuovo delle emozioni autentiche”.
Lazio, il programma del Weekend delle giovanili
Un weekend a mezzo servizio per le giovani aquile che tra oggi e domani scenderanno in campo per continuare sul sentiero tracciato. Come riportato dal sito ufficiale della società, i primi ad indossare gli scarpini saranno gli Under 14 che tra poco più di due ore sfideranno in trasferta l’Albalonga. Poche ore di riposo per i ragazzi di Gonini che domani pomeriggio, nella competizione Pro, affronteranno la Fermana. Sempre nella giornata di domenica sarà anche la volta dell’Under 17 che tra le mura amiche del Centro Sportivo “Green Club” incontrerà il Parma. Infine, sarà un weekend di relax per l’Under 15 e l’Under 16 che potranno usufruire di un turno di riposo
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La Repubblica | Lazio, ora a centrocampo allarme stanchezza: con la Juve si cambia
Se le partite durassero un tempo solo, la Lazio sarebbe da scudetto. Purtroppo non è così, ma la ricerca da parte di Sarri di un modo per evitare, o almeno limitare, i cali sistematici dei suoi uomini nella seconda parte delle gare per ora non ha dato frutti. Il problema della sua squadra infatti non è l’approccio. Al contrario, è proprio nella mezz’ora iniziale che la Biancoceleste dà il meglio, senza concedere nulla (nessun gol subito in A è arrivato prima del 38°). All’intervallo i punti conquistati da inizio campionato sarebbero 44: due in più del Napoli. Gli uomini di Spalletti però ne hanno guadagnati 11 nella ripresa. Mentre la Lazio ne ha persi 6. Anche le dirette concorrenti per la Champions hanno tutte un saldo attivo in classifica: +1 l’Inter, +8 l’Atalanta, +9 il Milan e addirittura +11 la Roma. Il gol di Nico Gonzalez domenica è stato il quarto in campionato subito nei primi 10 minuti della ripresa, dopo quelli di Lautaro contro l’Inter (unico indolore perché i tre punti sono arrivati comunque), di Candreva contro la Salernitana e di Kean contro la Juventus. Se ci si aggiunge la rete di Strefezza al 57° di Lecce- Lazio, ecco completo il quadro degli approcci shock ai secondi tempi. Nell’ultima gara con la Fiorentina, ad aver influito sulla prestazione sottotono, soprattutto del centrocampo, è stata la stanchezza mentale e fisica. Per la quarta volta in 21 giorni è stato schierato dall’inizio lo stesso terzetto, Milinkovic-Cataldi-Luis Alberto. E tutti e tre hanno giocato almeno 70 minuti da Lazio-Empoli in avanti. Non a caso contro i viola i ritmi di gioco sulla mediana si sono alzati proprio quando sono entrate le forze fresche. Un indizio rilevante in vista della Coppa Italia, giovedì all’Allianz Stadium di Torino. Ieri Sarri ha concesso una giornata di riposo ai suoi. Oggi inizierà a preparare il match con la Juve e qualche rotazione nella formazione iniziale è lecito aspettarsela. Soprattutto ora che tutta la rosa è tornata a disposizione, Radu a parte. In mezzo al campo Vecino si candida per una maglia da titolare: probabile che il tecnico faccia rifiatare uno tra Luis Alberto e Milinkovic, ma occhio anche all’opzione vertice basso per dare respiro a Cataldi. Da ora in avanti inizierà un nuovo ciclo di incontri ravvicinati per la Lazio, con sette partite in ventisette giorni, tra Coppa Italia, campionato e Conference League. Necessario perciò fare i conti con la gestione fisica delle forze. Anche perché dal mercato, salvo colpi di scena, non sono previsti regali. Ieri l’agente Enzo Raiola è stato a Formello. Ha parlato con la società di Fares, per il quale si cerca una sistemazione in queste ultime ore. C’è un’offerta dalla Turchia: lo vuole l’Antalyaspor, che però gli garantirebbe uno stipendio più basso rispetto agli 1,2 milioni attuali. Lui non vuole rinunciare a parte della somma e la Lazio non ha intenzione di partecipare al pagamento. Il tempo per sbrogliare questa situazione è poco. Resta in stand-by l’arrivo di Luca Pellegrini, pronto a trasferirsi in extremis se si riuscisse a cedere Fares. La Repubblica
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