La doppia L era nel suo destino già da quel nome, Lucas Leiva. Poi è diventata anche la sigla della sua carriera.Vissuta per dieci lunghi anni a Liverpool e continuata alla Lazio. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha intervistato il centrocampista biancoceleste per parlare non solo del passato ma anche del presente. Ecco le sue parole.
Un Liverpool in fuga in Premiere e una Lazio al terzo posto. A casa Leiva è un bel momento?
“Sì – ride il centrocampista – mio figlio è felicissimo e lo sono anch’io. Il Liverpool sta andando fortissimo. La Lazio, dopo qualche assestamento, ha trovato il passo giusto”.
Puo’ essere l’anno giusto per entrambi?
“È quello che spero. Il Liverpool meritava lo scudetto già l’anno scorso, anche se poi si è “consolato” con la Champions… Klopp sta facendo un lavoro incredibile. È stato bravissimo a calarsi bene in quell’ambiente così particolare. La Champions è il nostro obiettivo. In questo momento
abbiamo una buona classifica, ma siamo solo all’inizio. Dobbiamo continuare così, evitare di perdere l’equilibrio quando arriveranno le difficoltà che inevitabilmente ci saranno “.
L’eliminazione dall’Europa League puo’ essere quasi un vantaggio?
“Non sono d’accordo. Alla Coppa tenevamo molto e lo abbiamo dimostrato. Purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo certi errori. E siamo anche stati poco fortunati. Col Celtic abbiamo perso due volte all’ultimo minuto, col Cluj l’abbiamo buttata via noi”.
Supercoppa?
“Sarebbe fantastico portare a casa la Supercoppa dopo la Coppa Italia di maggio. Per me sarebbe il terzo trofeo in poco più di due anni”.
Ciro, Luis Alberto, Correa e Milinkovic sono gli uomini migliori
“Luis lo conoscevo dai tempi di Liverpool, ha piedi brasiliani, può ancora migliorare. Per Ciro parlano i numeri, pazzeschi. Correa è esploso, ma non è una sorpresa. Ha qualità notevoli, è migliorato anche nella testa. È completo, ha davvero tutto. Deve solo imparare a gestire meglio la pressione che ha addosso. Tutti si aspettano sempre da lui un rendimento altissimo. Non è facile”.
Leiva invece corre per tutti.
“Con Milinkovic e Luis Alberto che sono centrocampisti offensivi devo stare più attento, avanzare di meno. Ma ci si sacrifica volentieri per il bene della squadra”.
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