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Quattordici presenze stagionali, 1239 minuti e un’infinità d’ esperienza al servizio della squadra. Numeri e statistiche capaci di rappresentare con attendibilità quasi scientifica la seconda parte del 2019 di Stefan Radu, passato in brevissimo tempo da separato in casa con le valigie in mano a senatore insostituibile. Tre mesi quasi perfetti dove solamente i malanni stagionali ed un lieve problema muscolare sono riusciti a tenere lontano dal prato verde il romeno, punto fermo della difesa biancoceleste con il vizio del gol che a trentatré anni vive una seconda giovinezza.
Amor vincit omnia
15 luglio 2019, un nuovo capitolo del romanzo di Stefan Radu con l’aquila sul petto sta per aprirsi. Auronzo di Cadore attende solo lui, il grande assente, mai così lontano dalla Lazio da undici anni a questa parte. L’emozione è palpabile nell’aria con Stefan che non riesce a trattenere la commozione una volta sceso dall’automobile che lo riporta a casa. La conferenza stampa è una lettera aperta dove il numero 26 rinnova la promesse matrimoniali verso il popolo laziale: “Voglio ringraziare la società, a partire dal presidente per l’opportunità che mi ha dato di far parte della famiglia laziale. Spero di ripagare la fiducia con delle buone prestazioni. Ritorno a casa, ora voglio solo chiedere scusa e ricominciare da capo”. Un amore sconfinato che non può limitarsi alle parole ed allora ecco che il ragazzo di Bucarest porta tutti a pranzo fuori tra sorrisi, scherzi ed una serenità finalmente ritrovata. Passione, affetto, ma non solo. C’è una stagione alle porte con una Champions League da raggiungere attraverso maturità ed esperienza, un fattore che Radu può garantire al meglio come da lui stesso dichiarato: “Posso dire di sentirmi come fossi un nuovo acquisto ma con la mia esperienza so che posso dare tanto per questa squadra”. Una nuova storia è iniziata, Inzaghi può contare di nuovo su un senatore, ora la parola passa al campo.
Quando l’età è solo un numero
Il lavoro ripaga sempre. E così, per uno come Radu il passo da reintegrato a titolare fisso è breve, anzi brevissimo. Come anticipato, le presenze stagionali al momento sono ben 14 con solamente tre assenze in campionato. In Europa League, complici i tanti impegni ravvicinati, invece Inzaghi decide di non rischiarlo lasciando intatto il numero zero nella casella presenze continentali. Un momento magico con la firma ben impressa sul terzo posto biancoceleste tra prestazioni di livello (intervallate da qualche sbavatura come contro la Fiorentina sul pareggio di Chiesa), sostegno in fase di manovra ed un sigillo contro il Genoa. Una seconda giovinezza all’insegna di maturità e record: nella stagione in corso solamente tre cartellini gialli rimediati come simbolo di un’alta concentrazione ed il podio delle presenze con la casacca laziale sempre più vicino: le apparizioni di Stefan sono 362, ne mancano solamente 14 per raggiungere Paolo Negro. Mantenendo questo trend il traguardo potrebbe essere già tagliato entro giugno così da rimarcare ancor più forte che, come dichiarato dal numero 26 ai microfoni di Lazio Style Channel dopo la sfida di campionato con la Juventus, la Lazio è casa sua senza alcun dubbio. Far tesoro dei momenti bui per illuminare il presente senza però dimenticare gli ostacoli arginati. Una lezione imparata a memoria da Stefan nelle dichiarazioni post vittoria in campionato contro i Campioni D’Italia: “A pensare a quest’estate mi viene da piangere”. Guardare avanti senza perdere di vista gli errori del passato. Radu lo sa, l’approdo in Champions League passa per questa semplice ricetta.
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