Per Lei Combattiamo
Il Messaggero | Sabato addio agli Irriducibili: il gruppo cambia nome | FOTO
AGGIORNAMENTO | “Va via un pezzo di noi, un pezzo di storia. Dietro quel nome molti di noi han perso la libertà e la vita. Sciogliere gli Irriducibili è stata una esigenza dopo un corso: tutto ha un inizio, una durata e una fine e abbiamo ritenuto opportuno chiudere questo capitolo”. Così l’attuale capo ultras degli Irriducibili Franco Costantino, noto negli ambienti della tifoseria laziale come ‘Franchino’, commenta all’Adnkronos lo scioglimento del gruppo più longevo di curva. “Una decisione sofferta – dice – ma no, la morte di Fabrizio (Piscitelli ‘Diabolik’, ndr) non c’entra. Sono negli Irriducibili dal primo giorno, avevo 16 anni e oggi ne ho 49. Ieri avevamo tutti gli occhi lucidi e non nascondo che stanotte non ho dormito”.
Sui motivi dello scioglimento Franchino scansa dubbi e retropensieri. “Quando si ha una responsabilità del genere bisogna portare avanti decisioni importanti, la curva nord si unirà dietro un unico striscione che col nome di Ultras Lazio. E’ molto nel nostro stile, in fondo, dove scappano tutti noi torniamo alle nostre origini identificandoci come Ultras Lazio. Abbiamo dato tanto ma lo scioglimento è prettamente legato al decorrere di un’epoca. E’ finita un’era. Ne parlavamo già l’anno scorso, Fabrizio sarebbe stracontento di questo”.
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Svolta in Curva Nord. Addio “Irriducibili”. La storia della Curva Nord volta pagina. Il gruppo ultras pi ù importante della Lazio si scioglie. Sabato contro il Bologna sarà l’ultima partita allo stadio dello striscione con il nome ideato 30 anni fa. Durante una riunione fiume nella sede si è arrivati alla decisione: in Curva Nord non ci saranno più gli Irriducibili ma gli “Ultras Lazio“. C’erano tantissime persone ieri sera in via Amulio. Tante facce nota, la ‘vecchia guardia’ e le giovani “leve” insieme per dire addio agli Irriducibili. Il loro esordio segna la data del 18 ottobre 1987, Lazio-Padova. Un gruppo nuovo accanto a quelli storici degli Eagles Supporters, Viking e Cml ’74 tra gli altri. La novità portata sugli spalti è legata all ‘assenza di tamburi, per una svolta “inglese” nel modo di fare tifo. Il loro simbolo è Mr. Enrich, personaggio di un fumetto inglese. Dalle coreografie spettacolari, ai fatti di cronaca, dalle proteste nell’anno dello scudetto del 2000 sotto la sede della Figc fino alle ultime partite allo stadio Olimpico. La Lazio nella stagione 2002-2003 ritira la maglia numero 12 in omaggio ai quindici anni del gruppo. Da allora tante altre storie ed episodi, alcuni anche dolorosi, fino appunto alla fine che coinciderà con il triplice fischio di Lazio-Bologna. Cristiano Sala
Ecco il comunicato pubblicato dagli Irriducibili
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Onorato: “Prenderemo una decisione sul Flaminio. La Lazio è libera di fare lo stadio altrove”
Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Alessandro Onorato l’assessore Alessandro Onorato si è espresso in merito alla situazione Flaminio legata alla Lazio.
Queste le sue parole:
“Parlando di impianti, è inutile discutere di Flaminio se il progetto non c’è. Il Comune di Roma è pronto ad affiancare e supportare il progetto, a seguire l’iter. Ma se il progetto non c’è, non possiamo parlarne.
Ovviamente il presidente Lotito è liberissimo di prendere o non prendere in considerazione il Flaminio, ci mancherebbe. Non vogliamo darlo per forza alla Lazio. Anzi, se Lotito avesse intenzione di farlo altrove, ci dicesse dove e siamo pronti a dare la stessa attenzione che abbiamo dato alla Roma. Lazio e Roma con stadi di proprietà sono un miglioramento importante. Fare uno stadio non è una passeggiata, ecco perché è giunta l’ora di non parlare del Flaminio tanto per parlarne. Ci sono troppe cose in ballo, troppi problemi da risolvere per banalizzare. Se la Lazio non mostrerà interesse, troveremo comunque un modo per ristrutturare il Flaminio. Tanto più che lo abbiamo messo tra le opere per i prossimi. Europei di calcio. Speriamo ovviamente di andare comunque a dama e di restituire l’impianto alla città e di esserci per vederlo. In chiusura, fortunatamente al Parco Lenzini la targa è al suo posto e speriamo possa rimanere li tranquilla per sempre.”
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