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Acerbi risponde a Gli Autogol: “Immobile lo coccolo, Luis Alberto calciatore devastante, il mister è sveglio”
Il calcio si ferma, gli autogol con le parole dei calciatori no. Poco fa, attraverso una diretta Instagram dal profilo de “Gli Autogol“, ha parlato il difensore biancoceleste Francesco Acerbi risponde al gruppo degli youtubers ed alle domande dei tifosi: “La mattina vado a correre, mi alleno il pomeriggio, cucino, guardo la tv. Cerco di impegnarmi la testa altrimenti questa situazione non passa più, però dai ho sempre qualcosa da fare. Ho portato degli attrezzi da Formello, ce li ho qua a casa e tramite Simone Loria che è il mio preparatore faccio una video chiamata in cui mi dice le cose da fare. Con i compagni abbiamo un gruppo, ci sentiamo per vedere come va la situazione che comunque è dura. Stare in casa è dura, però dobbiamo solo aspettare. Stavamo andando bene, avevamo preso una strada senza precedenti, ma adesso la preoccupazione è più sulla salute. È normale però che sei là a lottare, smettere e non sapere quando ricominciare ti mette un po’ il freno a mano. È un peccato, speriamo che finisca il campionato ma che prima si chiuda questa vicenda. Il mister è uno sveglio, entra nella testa dei giocatori e sa quando il momento di bacchettare e quando lasciare tranquilli. Sa gestire questa situazione e farli esprimere nel migliore dei modi, questa e la sua capacità. Ogni tanto sbrocca giustamente (ride n.d.r.). Giocare in nazionale è una bella sensazione, purtroppo non si va all’Europeo, vestire la maglia della nazionale è il sogno di tutti e se cerchi di farlo al meglio è ancora più bello”. L’amore con Immobile? “L’anno scorso eravamo una buona coppia, ma quest’anno abbiamo rafforzato il legame, i bacetti sulla guancia, buon appetito, “come va tutto bene?” quando arrivo agli allenamenti, lo coccolo. Ogni tanto quando sono in campo gli dico “amore tocca a te fare gol” e lui lo fa, ci divertiamo anche in campo durante la partita. Jessica va sul sicuro, lo coccolo e torna a casa contento. Nello spogliatoio in generale siamo un po’ tutti che ridiamo, scherziamo, siamo un bel gruppo, poi stiamo andando bene e quindi siamo tutti quasi sullo stesso livello. Giocare il derby di Roma è emozionante soprattutto la preparazione, la gente che non vede l’ora che entri in campo e ti trasmette l’adrenalina e poi le coreografie sono spettacolari . Poi c’è sempre quel speriamo di vincere altrimenti diventa pesante. Sono quelle partite che vuoi giocare e speri che vadano bene. C’è la rivalità giusta, il derby è il derby e quello di Roma è molto sentito. Il giocatore più forte con cui ho giocato? “Robinho che ha una grande classe, ma anche Luis Alberto è una cosa devastante con la palla tra i piedi non gliela rubi neanche in mezzo a due tre, fa cosa che io pochi ho visto fare. Loro come padronanza della palla sono a livelli altissimi”. Il giocatore più forte contro cui hai giocato? “Vabbè Ibrahimovic che se è in partita è devastante, impressionante, poi ci mette una voglia di combattere e ti mette una voglia importante di affrontarlo. Poi ci sono Higuain, Dzeko forti anche loro, Ciro che gioca con me, ma anche alcuni di movimento come Caputo che non si fermano un attimo e contro cui devi stare molto attento”. Quello che soffrivi di più? “Higuian in forma. Da piccolo avevo come idolo George Weah, giocavo attaccante e me lo tatuavo sulla coscia quando segnavo. Avevo le videocassette, era un campione. Poi Nesta più avanti, ma Weah è stato il primo idolo incontrastato”. Musica nello spogliatoio? “Siamo mille etnie nello spogliatoio, c’è della musica che non la augurerei neanche al mio peggior nemico, però ci sono molte musiche che non so neanche il nome, soprattutto in palestra. Quello che fa specie di Ronaldo è la sua mentalità, ma quando giochi contro la Juventus devi pensare a tutti che sono grandissimi giocatori”. Il momento più emozionante? “Quando è morto mio padre a cui ho dedicato il gol subito dopo, poi quando sono rientrato dalla malattia la prima partita in cui ho avuto i crampi al quarantesimo perchè ero in tensione. Sono momenti particolari molto belli. I singoli gol no, anche la Supercoppa contro la Juventus: sono momenti belli che vorresti rivivere sempre che quella sensazione non deve finire mai”. Se vinciamo lo Scudetto come festeggiamo? ” Intanto vinciamolo, poi tranquillo ci divertiremo”.
Poi Acerbi manda un messaggio agli italiani: “Adesso siamo obbligati a stare a casa. Quando c’è la parola obbligati lo devi fare per te stesso, per le altre persone, per la tua famiglia per far sparire il virus. State a casa, è l’unica cosa che vuole fare la differenza. Se uno vuole andare in giro è uno che sbaglia perchè non può, ovviamente tranne la spesa o se si ha un giardino. Siamo obbligati e quando si è obbligati non c’è scelta. Non c’è molto da scegliere. Se volete andare a giocare tra uno, due, tre mesi fate quello che dice il Governo“.
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