Connect with us

angolo del tifoso

ANGOLO DEL TIFOSO | Pub Excalibur, Gianluca: “Abbiamo vissuto tante emozioni grazie alla Lazio, ora chissà cosa succederà”

edoardo_00@hotmail.it'

Published

on

 


Ritorna l’appuntamento con la rubrica ‘L’Angolo del Tifoso’. Un appuntamento, quello di oggi, per raccontare come l’Excalibur, pub storico biancoceleste di Piazza Vescovio, nel Quartiere Trieste, sta reagendo all’emergenza Coronavirus. Gianluca Curzi, proprietario insieme ai sui due fratelli Roberto e Giada, gestisce un locale all’inglese da circa 30 anni e a piene tinte biancocelesti. Un pub punto fermo per moltissimi tifosi e luogo per vivere la Lazio e il calcio a 360 gradi. Oggi ci ha raccontato la sua storia e la difficoltà di questo periodo, non tralasciando la sua passione per la Lazio.

Bar, pub e ristoranti tutti chiusi. Come state reagendo a questa emergenza sanitaria? 

“Noi siamo stati chiusi il primo mese sperando in una riapertura almeno dopo Pasqua e pasquetta, speranza che poi non si è concretizzata. Anzi ad oggi si parla del 18 maggio come data probabile per riattivare la somministrazione. Così abbiamo deciso, avendo noi la cucina e quindi regolare licenza per la ristorazione, di iniziare con le consegne a domicilio specialmente nelle zone limitrofe. Adesso è da circa una settimana che abbiamo iniziato a consegnare hamburger, fritti e la nostra Guinnes alla spina ai nostri clienti”.

L’Excalibur è un punto di ritrovo per tanti laziali, un simbolo per chi vive in questo quartiere. Raccontaci come è nato Excalibur.

“Noi eravamo molto giovani e abbiamo aperto qui a settembre del 1992, e ora ci avviciniamo ai 30 anni di gestione. Il tutto è a conduzione familiare, io mio fratello Roberto e mia sorella Giada. L’idea è nata dal desiderio di voler aprire un pub in stile anglosassone, avendo visitato diversi locali in Gran Bretagna e in Irlanda e da quel momento abbiamo avuto questo sogno, e ci siamo riusciti”. 

La mancanza della Lazio e del calcio è forte, ma come sarà quando ripartirà il campionato? Sarà difficile ritrovarsi da voi per seguire le partite? 

“E’ una domanda difficile, rimane ancora un punto interrogativo anche per noi. Non sappiamo ancora quali saranno le regole ben precise nel momento in cui si riaprirà, quel che è certo è che bisognerà mantenere un distanziamento sociale e questo comporterà una riduzione della capienza in maniera significativa. Per questo stiamo riflettendo anche se continuare o meno l’abbonamento alla pay-per-view. Visto che noi lavoriamo con i permessi ufficiali di Sky e DAZN, pagando una cifra considerevole per trasmettere le partite, in caso di riduzione dovremmo sicuramente rivedere anche questa situazione. Ad oggi non sappiamo cosa ci riserverà il futuro e probabilmente sarà difficile proseguire come abbiamo fatto in questi anni”.

La tua è una famiglia tutta biancoceleste, cosa hai trasmesso ai tuoi figli? 

“I miei figli sono lazialissimi e veniamo da famiglie e da generazioni di laziali. La mia famiglia e quella di mia moglie sono entrambe biancocelesti, tutti abbonati allo stadio in diversi settori. Quando eravamo più giovani andavamo tutti in curva, adesso con mia moglie e i miei figli ci siamo spostati in Tevere. Sicuramente il campionato spezzatino e anche il nostro lavoro non ci hanno permesso di essere presenti a tutte le partite, però l’abbonamento per noi è un atto di fedeltà e lo facciamo sempre. In più il club per giovani e bambini fa molte agevolazioni e per questo è più facile portarci tutta la famiglia. Mio figlio in particolare è amante del calcio a 360 gradi, nonostante abbia solo 12 anni, e dopo aver sentito tempo fa una canzone per Vardy: ‘Vardy is on fire’, mi chiese di fare subito uno striscione per Ciro Immobile. Su una bandiera tricolore abbiamo quindi scritto ‘Ciro is on fire’ e ora lo porta tutte le domeniche allo stadio e anche in alcune trasferte europee che abbiamo fatto. Tra le tante ricordo: Nizza, Salisburgo e Glasgow. Dico sempre che lui è un tifoso fortunato rispetto ai miei di 12 anni, lui invece ha visto alzare coppe e gira per l’Europa”.  

Un aneddoto sulla Lazio che hai vissuto nel tuo Pub a Piazza Vescovio?

“Fra tutti ricordo la festa dello Scudetto del 2000, il ricordo più bello in questi 28 anni di attività. Però tra i tanti ricordi devo metterci anche le partite importanti vinte, con il pub strapieno proprio all’inglese e grandi festeggiamenti ai derby o finali di coppa. E’ stato un crescendo dal ’92 ad oggi e molte vittorie le abbiamo festeggiate qui a Piazza Vescovio. In più nell’arco degli anni si sono presentati qui da noi dirigenti e giocatori, uno fra tutti Alessandro Nesta o anche il capitano Senad Lulic. Ogni tanto qualcuno viene a farci una sorpresa”. 

Cosa ti auguri per questa Lazio quando si ricomincerà? 

“Io sono sempre stato abbastanza ottimista e credo che in questo momento la marcia in più di questa squadra sia stata il gruppo e a quanto si vedeva, prima dello stop, i ragazzi si divertivano in campo e regnava grande armonia che ha portato a raggiungere risultati, a volte, inaspettati. L’augurio, in primis, è di ripartire anche per dare un segno di ripresa e normalità a tutto il Paese. Noi ora siamo in un campionato che ci ha visti protagonisti e speriamo di continuare ad esserlo per le ultime gare che mancano”. 

 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

angolo del tifoso

ANGOLO DEL TIFOSO | Scattarreggia, autore del libro dedicato a Chinaglia: “Ci ha regalato l’orgoglio di essere laziali. Se fossi riuscito a parlarci gli avrei voluto dire che..”

Published

on

 


Paolo Scattarreggia, autore del libro “Il grido di battaglia. Come Giorgio Chinaglia ha cambiato la storia per i tifosi della Lazio” è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress. Lo scrittore ha parlato della sua esperienza da supporter biancoceleste, di quanto Chinaglia fosse importante per il popolo biancoceleste e di cosa avrebbe detto a Giorgio, se non fosse venuto a mancare prima di una cena a tre organizzata da un suo amico americano, che era solito frequentare lo stesso ristorante della bandiera biancoceleste degli anni ’70.

Come nasce l’idea di pubblicare il libro?
Sono cresciuto seguendo la Lazio di Chinaglia quando avevo solamente 11 anni. Tra l’altro io vivevo nella zona costruita dal presidente Lenzini e avevo modo di incontrare diversi giocatori che abitavano in quel quartiere: giocavo con loro e c’era la possibilità di incrociarli. Poi la vita mi ha portato in giro e, da circa vent’anni, vivo in America. Dieci anni fa ho scoperto per caso che Chinaglia viveva in Florida e un mio amico mi propose di andare a pranzo in un ristorante, che Giorgio era solito frequentare. Purtroppo, Chinaglia morì poco prima del nostro incontro; quindi, io decisi di andare al funerale a Naples. La famiglia fu molto disponibile e mi permise di depositare la bandiera biancoceleste vicino al feretro e, parlando con i presenti, mi resi conto che non avevano alcuna idea di quanto Chinaglia fosse stato importante per noi tifosi. Durante il funerale parlai in onore di Giorgio e sua moglie mi disse che le mie parole l’avevano commossa a tal punto di chiedermi di mettere la bandiera della Lazio nel feretro del marito. Adesso la bandiera è con lui. Quindi al decennale della sua morte decisi di far uscire un libro in suo ricordo, dove ho ripercorso le vicende giudiziarie da lui vissute e raccontato i passati 40 anni vissuti da tifoso, fino ad arrivare al momento del funerale”.

Se fossi riuscito ad andare a quella cena, che cosa avresti voluto dire a Chinaglia?
(ride, ndr) Gli avrei voluto chiedere tanti aneddoti di quegli anni: da quando è andato via, fino al momento in cui è tornato. Avrei voluto sapere come fossero andare le cose, perché da presidente lui ci ha messo i soldi, ma anche il cuore. Quando ho presentato il libro ho avuto la fortuna di passare un’ora con Giancarlo Oddi che mi ha raccontato molte vicende e chissà Giorgio quanto avrebbe potuto dirmi. Mi è dispiaciuto molto non averci potuto parlare a cena, ma ho pensato che scrivere un libro in suo onore fosse il modo migliore per rendergli omaggio”.

 Cosa ha rappresentato per te Giorgio Chinaglia?
“La particolarità di Chinaglia è stata quella di averci regalato per la prima volta il diritto di riscatto e l’orgoglio di essere laziali. Giorgio ha sfidato tutti e i tifosi hanno capito di poter alzare la testa di fronte a tutti. La vittoria dello scudetto nel ’74 ha rappresentato il simbolo di questa rinascita”.

Che discorso hai fatto al funerale?
“Ho raccontato le emozioni che provavamo noi tifosi vedendo giocare la Lazio di quegli anni. Le squadre venivano a Roma e perdevano tutte, un’esperienza che non avevamo mai vissuto; per cui ho raccontato questo periodo di entusiasmo”.

Attualmente pensi ci sia un giocatore biancoceleste che faccia sentire i tifosi orgogliosi di essere laziali?
“I tempi sono diversi, ma ritengo che Immobile stia cominciando a diventare un leader e un punto di riferimento. Come ho scritto nel libro, il calciatore ideale è quello che in campo prova le stesse emozioni del tifoso. Anche l’arrivo di Romagnoli è stato fondamentale, perché la gente ha ripreso ad andare allo stadio; il fatto che sia laziale ha dato un forte impulso alla tifoseria”.

Lei ha una targa con la scritta Lazio. Ha avuto difficoltà nell’ottenerla o ha riscontrato dei problemi nel corso del tempo?
Negli Usa è possibile personalizzare la targa ed è quindi legale scegliere un nome, a patto che nessuno già lo abbia già utilizzato. Molti anni fa ho scelto questa, e ad oggi pago di più il prezzo del bollo. In Florida,  la targa normale è bianca con le scritte verdi e, avendola personalizzata a seconda degli sfondi, ho potuto scegliere di quale colore farla. Ho optato per questa perchè è la più azzurra di tutte e riporta la scritta “salvate le balene della Florida”. Il fatto è che non è solo azzurra ma ha la coda della balena, che nella mia immaginazione rispecchia le ali dell’aquila. La ho da almeno 10 anni e, a meno che io non ci rinunci, nessuno può averla”. 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Continue Reading
Advertisement

RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:    

I più letti

Scarica subito l'app di LAZIOPRESS.IT! Disponibile su app_store google_play

  © 2015 LazioPress.it | Tutti i diritti sono riservati | Testata giornalistica con autorizzazione del Tribunale Civile di Roma numero 13/2015 | CONTATTI

Close
LazioPress.it

GRATIS
VIEW