Esclusiva
ESCLUSIVA | Luciano Zauri: “La Lazio deve provarci fino in fondo, la Juve può inciampare. Con la Fiorentina non si possono fare calcoli, deve fare più punti possibili”
La ripresa del campionato non era quella desiderata in casa Lazio, vista la sconfitta in rimonta contro l’Atalanta per 3-2, che ha interrotto la striscia di 21 risultati utili consecutivi, in piedi dallo scorso 29 settembre. E’ la terza sconfitta in Serie A per questa stagione, dopo quella di San Siro contro l’Inter e quella di Ferrara contro la Spal. Ora però bisogna rialzarsi subito e non c’è tempo di guardarsi alle spalle. Bisogna concentrarsi sul presente, ed il presente dice Fiorentina. Domani i Viola faranno visita ai biancocelesti allo Stadio Olimpico di Roma per la 28° giornata di campionato, reduci dal pareggio casalingo per 1-1 contro un Brescia in lotta per non retrocedere. La Juventus, che scenderà in campo questa sera contro il Lecce, dista ora quattro lunghezze ma, con lo scontro diretto ancora da giocare, ed altre 10 gare da disputare, il destino è ancora tutto da scrivere. In vista del match tra Lazio e Fiorentina di domani alle 21:45, la redazione di Laziopress.it, ha intervistato, in esclusiva, l’ex difensore di entrambe le squadre, Luciano Zauri. Nella Capitale per diversi anni, Zauri si è conquistato il posto sul campo ed anche la fascia di capitano della squadra biancoceleste.
Dalla ripresa del calcio in Italia si sono giocate 17 gare, tre di Coppa Italia e 14 di campionato. E’ stato giusto riprendere con il calcio anche nel nostro Paese?
“Sicuramente il segnale che andava dato anche all’Italia doveva essere quello di positività, perché comunque dopo un periodo negativo di difficoltà che ha incontrato il nostro Paese, sotto tutti i punti di vista, anche del lavoro, il calcio può dare sicuramente un’idea di “quasi” normalità. E’ chiaro che ci sono cose più importanti del calcio, ma in Italia ricopre un ruolo molto importante, quindi probabilmente è stato giusto così”.
Purtroppo il ritorno in campo della Lazio non è stato quello sperato, vista la sconfitta di Bergamo. Cos’è mancato alla squadra di Inzaghi contro l’Atalanta?
“La Lazio, secondo me, ha disputato una buona partita, addirittura andando in vantaggio di due gol, però darei merito all’Atalanta che comunque è una squadra che non molla mai, ha fatto tre gol, è il migliore attacco del campionato, quindi non può essere un caso. E’ una squadra che, fisicamente, non sembra minimamente aver risentito dello stop. La Lazio poteva sicuramente fare meglio, gestire il doppio vantaggio, ma l’Atalanta ha fatto una grande partita”.
Anche la Fiorentina ha avuto qualche difficoltà nel match pareggiato in casa con il Brescia. I “Viola” sono a metà classifica, a +6 dalla zona retrocessione, e a -8 dal settimo posto che potrebbe dire Europa. Che finale di stagione si aspetta dalla squadra di Iachini?
“E’ una situazione difficile, la Fiorentina anche prima dello stop stava disputando un campionato medio/basso rispetto alle attese, ha avuto qualche infortunio di troppo, ma anche il cambio di allenatore, che è sempre indicativo di problematiche. Quando ti trovi immischiato in questa lotta, magari per una squadra che non è abituata a questo tipo di classifica, rischi di rimanere nelle “sabbie mobili”. Deve fare assolutamente meglio di quanto fatto fino ad ora, è chiaro però che il pareggio in casa con il Brescia, ha sollevato qualche rumore in più in città e nella squadra”.
Queste due squadre si affronteranno sabato all’Olimpico: che partita sarà quella tra Lazio e Fiorentina?
“La Fiorentina ha bisogno di fare meglio, la Lazio deve fare più punti possibili, quindi sarà un’altra partita dove non si possono fare calcoli. La squadra di Inzaghi vuole assolutamente ripartire e migliorare quanto fatto a Bergamo, anche perché non deve abbandonare il suo sogno, quello di provare a stare più in alto possibile. Una sconfitta non deve minare l’ottima stagione di questa squadra”.
Giornata di campionato, quella appena passata, che ha sorriso alla Juventus, con la sconfitta della Lazio ed il pari dell’Inter. Con i biancocelesti a -4 e la squadra di Antonio Conte a -8, come vede la lotta scudetto a 11 gare dalla fine?
“Sempre uguale, non è cambiato niente rispetto a chi deve inseguire. La Lazio dovrà inseguire e lo deve fare ancora oggi, è chiaro che un conto è avere la Juventus ad un punto, ed un conto è averla a quattro punti. C’è ancora lo scontro diretto che si dovrà giocare a Torino, una partita jolly che i biancocelesti devono mettere nel mirino, e macinare più punti possibili, perché la Juve può inciampare. Quindi la Lazio non deve mollare, ma provarci fino in fondo, per poi non avere rimorsi in futuro”.
La Lazio, fino alla sfida contro l’Atalanta, è stata la miglior difesa del campionato. Da ex difensore, può essere stato proprio il reparto difensivo il vero punto di forza della squadra di Inzaghi fino a qui?
“Il discorso di prendere pochi gol è sempre un discorso di squadra e non di reparto. La Lazio ha sicuramente un ottimo reparto difensivo ma, quando si prendono pochi gol, è perché tutti lavorano senza palla, e su questo la squadra di Inzaghi lavora benissimo. Le punte aiutano, tutti danno una mano, quindi è tutto l’insieme che fa sì che sia una squadra solida”.
Luciano Zauri ha vissuto tanti anni nella Capitale, riuscendo ad indossare anche la fascia di capitano della Lazio. Qual è il ricordo che ritiene indelebile della sua esperienza in biancoceleste?
“Dopo tanti anni trovarne uno è difficile. Sicuramente la vittoria della Coppa Italia al primo anno nel 2004, però anche il momento in cui sono diventato capitano sono momenti che non dimentichi. Momenti che rimarranno per sempre scolpiti dentro di me”.
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ESCLUSIVA | Manfredonia: “Sarri sta facendo un ottimo lavoro con una rosa non di primissimo piano. Derby? Giocarlo un grande sogno per un ragazzo di Roma”
Una partita che non ha bisogno di presentazioni, una gara che “ferma” l’intera città di Roma. Questo è Lazio-Roma, il Derby della Capitale. Alle 18:00 è in programma, allo Stadio Olimpico di Roma, il fischio d’inizio, tra due squadre reduci da differenti stati d’animo dopo i risultati dello scorso giovedì in Europa. In vista della stracittadina, valida per la 27° giornata di Serie A ed importante in chiave corsa ad un posto in Champions League, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un doppio ex che ha vestito entrambe le maglie nella sua carriera: Lionello Manfredonia. Cresciuto nelle giovanili biancocelesti, trascorre ben otto stagioni con la maglia della Prima Squadra. Prima di approdare poi in giallorosso per tre anni, Manfredonia indossa per due stagioni la maglia della Juventus, conquistando anche lo Scudetto nella stagione ‘85/’86.
La Lazio alterna grandi vittorie e prestazioni, come quella di Napoli, o contro Milan ed Atalanta, a partite sottotono dove lascia per strada punti preziosi. Qual è il suo pensiero sul lavoro svolto da Sarri fin qui?
“Sarri sicuramente sta facendo un ottimo lavoro pur avendo una rosa non di primissimo piano. Romagnoli sembra un giocatore pienamente recuperato dopo le opache stagioni al Milan, Patric un giocatore che sta migliorando di partita in partita”.
Anche la Roma, nei risultati, ha degli alti e bassi. In termini di gioco invece, quali differenze ci sono tra la squadra di Mourinho e quella di Sarri? Chi tra questi due grandi allenatori vede avanti nel proprio percorso?
“Anche la Roma ha una rosa ristretta, ma quando ci sono tutti può fare grandi partite, come contro il Salisburgo in Europa o la Juventus in campionato”.
Da doppio ex di Lazio e Roma, com’è vivere l’attesa, la settimana del Derby della Capitale da calciatore? Che sensazioni, emozioni ha provato?
“Per un calciatore che nasce nel vivaio di Lazio o Roma l’impatto emotivo alla stracittadina è diverso da chi viene da fuori. Se le cose vanno male, il tifoso lascia perdere gli “stranieri” e critica i giocatori locali. Per me è stato più semplice disputare il derby di Torino, molto meno coinvolgente. Ma comunque rimane un grande sogno per un ragazzo di Roma poterlo disputare”.
Tra Lazio e Roma ci sono solo due punti di differenza e, insieme ad Inter, Milan ed Atalanta, sono in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Tre posti per cinque squadre, quante possibilità hanno i biancocelesti di qualificarsi? Che lotta vede per queste 12 giornate che rimangono?
“È un campionato strano, svoltosi in due fasi, prima e dopo il Mondiale. Anche le piccole squadre tolgono punti alle grandi, solo il Napoli è al di sopra di tutti. Parecchi infortuni poi hanno condizionato le squadre, vedi Immobile nella Lazio o Dybala nella Roma. Entrambe possono rientrare nelle prime quattro”.
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