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CorSera | Lazio, Inzaghi dal sogno scudetto al caos tra sconfitte e litigi

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Non si è trattato di un calo di rendimento e nemmeno di un’involuzione: è stato un tracollo. La Lazio, che ha entusiasmato sino al 29 febbraio, quando ha vinto la diciassettesima partita su 21 (senza sconfitte), è irriconoscibile. Un voltafaccia inimmaginabile, che si specchia nei risultati post lockdown: ha perso 4 gare su 6, tre delle quali di fila; ha incassato 12 gol ed era la miglior difesa del campionato, segnandone solo 8 (si è fermato pure il capocannoniere Immobile ora tallonato da Ronaldo); non ha solo cedutoall’incontenibile Atalanta di Gasperini e al bel Milan di Pioli, ma anche a Lecce e con il Sassuolo. Il sogno dello scudetto, che tutto il mondo biancoceleste ha coltivato durante i mesi di pausa forzata, è svanito nel nulla. Anzi la squadra di Inzaghi ha visto arrivarle addosso Atalanta e Inter. Mercoledì sera a Udine proverà a ripartire per difendere almeno il secondo posto, però è svanita la fiducia.

Ma cosa è successo all’inarrestabile Lazio pre Covid? La squadra è a pezzi. Fisicamente, prima di tutto. Le sconfitte, poi, hanno minato la fiducia e il morale. Però l’origine dei guai è il calo atletico. I biancocelesti non stanno in piedi. Alcuni hanno mollato da tempo (Lulic, operato due volte), altri hanno subito infortuni che li hanno esclusi da molte di queste partite ravvicinate (Marusic, Correa, Cataldi e Luiz Felipe che stasera potrebbe giocare per la prima volta dall’inizio), altri ancora vengono mandati in campo da Inzaghi ma sono oggettivamente impresentabili. Lucas Leiva, per esempio, è stato sottoposto a un intervento di pulizia al ginocchio all’inizio di aprile e non si è ancora ripreso. Senza contare che i pilastri, da Acerbi in difesa, a Milinkovic-Savic e Luis Alberto a centrocampo, sino a Immobile in attacco, sono spariti.

Ripert, il preparatore atletico, celebrato sino a febbraio, ora è sotto processo. L’ambiente è in fermento e i contrasti interni si acuiscono. Dopo l’ultima sconfitta con il Sassuolo alcuni calciatori hanno discusso animatamente tra di loro negli spogliatoi. Acerbi, uno dei leader, ha litigato in modo duro — poi c’è stato un chiarimento — con il dottor Pulcini, responsabile dello staff medico. Fa discutere la figura del nutrizionista, Iader Fabbri, che in passato ha seguito piloti di MotoGp e ciclisti, ingaggiato proprio prima della sfida con l’Atalanta. I suoi consigli alimentari hanno scombussolato abitudini consolidate. Proprio Pulcini si è sfogato indirettamente contro di lui via social. «Talvolta nutrizionisti o sedicenti tali esagerano a danno del risultato», l’attacco.

Il caos. Lotito è furibondo. Si è dannato affinché il campionato ripartisse, convinto che la sua Lazio potesse vincere lo scudetto, ora pretende spiegazioni dettagliate. Se dovesse andare male a Udine, potrebbe chiudere tutti in ritiro punitivo a Formello in vista della sfida con la Juventus di lunedì. Doveva essere l’incrocio per lo scudetto, rischia di essere la partita che riconduce definitivamente la squadra dei sogni alla cruda realtà. Corriere della Sera

 

 


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Lazio-Monza, Sarri nel pre: “Vogliamo risalire la classifica, impossibile farlo in poche partite…”

ludo.marcucci@gmail.com'

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A pochi minuti dal fischio d’inizio di Lazio-Monza, mister Sarri parla ai microfoni di SkySport. Queste le sue parole:

C’è un rischio perché noi vogliamo risalire la classifica, sarà impossibile farlo in poche partite. Non dobbiamo comunque farci prendere dall’ansia per ogni risultato negativo. Oggi giocherà Guendouzi che ci può dare energia, é dinamico. Isaksen invece é un libro da scrivere… é un ragazzo in pieno ambientamento. Immobile ci si stupisce che abbia giocato qualche partita senza segnare, ma è successo a tutti. Hanno anche criticato Haaland l’anno scorso perchè per molte partite non aveva segnato… poi a fine campionato ha fatto 50 gol”. 


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