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Luca Montedoro, general manager di Rise Together Foundation, intervenuto in esclusiva nella trasmissione webtelevisiva Latium di LazioPress.it ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. Le sue parole:
“Come nasce l’idea della fondazione? Nasce da un’idea di Giuseppe Riso, che tramite la sua agenzia GR Sport ha voluto creare Rise Together Foundation, la quale aiuta bambini e giovani in condizioni di svantaggio. L’idea di Giuseppe nasce grazie a un episodio nella sua vita, quando una coppia di amici, in attesa del loro figlio, scoprirono nel corso della gravidanza una malattia del bambino. Da qui Giuseppe decise di aiutarli, anche nel percorso del bambino, il quale si doveva sottoporre ad interventi chirurgici, caso che quindi ha ispirato la nascita della fondazione e che poi si è estesa anche agli altri bambini.
Quali sono gli obiettivi finali? Sono quelli di aiutare la qualità della vita di bambini in condizione di svantaggio, fornendo aiuti alle famiglie anche attraverso accessi a visite e operazioni. Focalizzarsi su pochi casi in un anno ma donare tutto il ricavato direttamente alle famiglie. Cercare di creare nel tempo un rapporto con questi ragazzi, portarli ad alcuni eventi. Non solamente aiutarli ma seguirli durante la loro crescita.
L’ideatore è Giuseppe Riso, agente italiano. Qual è il legame tra questa iniziativa e il mondo del calcio? Uno degli obiettivi della fondazione è quello di avvicinare il mondo dei giovani a questi temi e sensibilizzarli. Il calcio ha molta visibilità e quindi si sposa molto bene con tutte queste tematiche di solidarietà e beneficenza.
È stato coinvolto qualche giocatore? Abbiamo esteso questa iniziativa a tutti i nostri assistiti i quali sono stati tutti molto disponibili. Anche Danilo Cataldi, che è anche lui papà.
Ci sono stati subito riscontri importanti? Abbiamo inizialmente lanciato una raccolta fondi interna per aiutare la famiglia di questo bambino a coprire i costi della prima operazione, e ne dovrà fare altre. Nel concreto abbiamo avuto subito un riscontro positivo. La fondazione cercherà poi di operare e coinvolgere tutte le persone che vogliono dare il loro contributo, anche cercandoci di svincolare dall’agenzia. Ricordiamo che la Fondazione è stata costituita quest’anno, lanciata il 18 novembre, quindi siamo solo all’inizio.
Come potete entrare in contatto con questi ragazzi che hanno bisogno? Ci siamo voluti dotare di un comitato scientifico. Abbiamo coinvolto degli esperti in ambito sanitario (medici, dottori) che vivono la loro quotidianità vicino a questi casi. Loro possono conoscere chi ha bisogno e selezionare i casi da seguire.
Come è possibile contribuire? Vi invito a visitare il nostro sito: www.risetogetherfoundation.it , è spiegato in che modo si può contribuire. Stiamo attivando delle iniziative, abbiamo un progetto che lanceremo nei prossimi giorni dove ci sarà la possibilità di acquistare una felpa il cui ricavato andrà alla fondazione.
Quanto è stato difficile poter aprire una fondazione del genere nel periodo particolare in cui viviamo adesso? Sicuramente viviamo un momento molto particolare. La difficoltà non credo sia dovuta al momento, o meglio c’è dietro un lavoro molto importante all’interno della fondazione, un’organizzazione tale da permettere di fare quello che stiamo facendo”.
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