@LazioPress.it ha un nuovo account Instagram. Torna a seguirlo. CLICCA QUI
Ruben Sosa è intervenuto a Radio Incontro Olympia per rispondere ad alcune domande su Diego Armando Maradona: ”Per me è stato il più grande, faceva delle magie in campo. Non eravamo amici ma sapeva dove giocavo. Prima delle partite parlavamo sempre, era un ragazzo molto umile. Per me è stato il più grande, faceva delle magie in campo. Molto amico della squadra e si è fatto conoscere in tutto il mondo grazie al calcio. Io pensavo che stesse bene, mi dispiace molto, Maradona ha lasciato in campo tutto; per lui Napoli era come l’Argentina. Non era facile essere Diego Armando Maradona perchè era molto conosciuto. Diego giocava bene in tutte le squadre, ha giocato con squadre che non lottavano per niente, e le ha portate a vincere lo scudetto: era Diego e altri dieci, vinceva Diego non la squadra. Fece un grande gol alla Juventus su punizione, aveva una mano al posto dei piedi. Era un giocatore incredibile, poteva palleggiare con una banana o con una pallina da golf, era di un altro pianeta. L’insegnamento di Diego è stato il campo da calcio, ma non è facile essere Diego fuori dal campo, lo conoscevano tutti. Ha lasciato un segno nel calcio mondiale. Non parliamo della sua vita, sono due aspetti diversi. Era un bambino grande, era felice quando giocava e si divertiva con il pallone. Quando gli hanno tolto il pallone non è stato il Maradona di sempre”.
Scarica l’app gratuita di ‘LazioPress.it’, disponibile su #AppStore e #PlayStore. Rimani sempre informato sulla Lazio
RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
Apple
Android
RSS