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Eva Henger e Massimiliano Caroletti, due noti tifosi biancocelesti, sono intervenuti in esclusiva a Latium, la trasmissione webtelevisiva di LazioPress.it.
“La Lazio è bellissima sempre, soprattutto quando vince. Essendo romano non sono un tifoso normale come voi, sono romano da nove generazioni e non posso che essere tifoso della Lazio.” Spiega Massimiliano Caroletti.
Eva Henger sulla prima volta allo stadio:
“Ho conosciuto la Lazio quando ho conosciuto Massimiliano. Al secondo appuntamento mi ha portato a vedere il derby, dove sono rimasta infortunata, perché quando ha segnato la Lazio, ha urlato e ha trascinato la mia coscia per la gioia, cosi è iniziato il mio rapporto con la Lazio: in quel derby abbiamo pareggiato. Quando è nata Jennifer, lui a Formello si fermò per mostrare nostra figlia Jennifer all’intera squadra, mentre io volevo tornare a casa: i nostri figli Jennifer e Riccardo sono laziali.“
L’aneddoto di Massimiliano Caroletti sulla finale di Coppa Italia contro la Sampdoria:
“Ho ancora contatti con giocatori, i ricordi sono tanti. Quello più importante è quando avevo previsto il gol di Dabo in finale con la Sampdoria su calcio di rigore prima della finale di Coppa Italia. Ousmane mi regalò la maglia.” Eva Henger aggiunge: “Lo disse a Dabo qualche giorno prima della gara, che gli rispose che era fuori di testa.”
Poi prosegue su come Massimiliano Caroletti vive il derby, e sui suoi ricordi con la Lazio:
“Il giorno del derby si agita tre giorni prima, si calma a poche ore dalla partita: fa previsioni e le cambia dopo mezz’ora, quando c’è la partita guarda nel vuoto come uno zombie di The walking dead. Fa l’allenatore da casa chiamando per nome i giocatori. Quando la Lazio vince il derby va tutto bene, quando perde ci sono due giorni in cui è depresso. Il mio ricordo con la Lazio risale a tanto tempo fa. Un giorno c’era mio padre a casa a Roma, guardava tutte le partite. A un certo punto mi sono fermata quando c’era la Lazio, c’erano Di Canio e i Filippini, era uno spettacolo. Era la prima volta che vedevo una partita di calcio ed è stato bellissimo. Mi piace Ciro immobile, è un fuoriclasse. E’ uno dei giocatori più in crescita. Mi piaceva anche Di Canio, ci conosciamo personalmente e i nostri figli andavano alla stessa scuola.“
Prosegue poi Massimiliano Caroletti sui suoi giocatori preferiti e sul momento attuale della Lazio:
“Tommaso rocchi, l’ho portato in Ungheria quando facevo il Direttore Sportivo, un professionista incredibile con il quale ho instaurato un gran rapporto. Anche io sono molto legato a Paolo di Canio. Le gare con Udinese e Borussia Dortmund sono state condizionate da episodi: contro l’Udinese se non avessimo preso il 2-0 allo scadere ce la saremmo giocata nel secondo tempo, e il risultato sarebbe stato diverso. La stessa cosa è successa a Dortmund, sempre per errori di concentrazione, perché molliamo nei minuti finali del primo tempo per presunzione o per eccessiva tranquillità. Questo campionato possiamo farlo come lo scorso anno, se non perdiamo più giocatori importanti, ma tanto il Covid ormai ce li ha sterminati tutti. La Champions League è un’incognita, per la qualificazione come al solito mai tranquilli e dovremo soffrire fino all’ultimo con il Club Brugge.“
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