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ESCLUSIVA | Buccioni, pres. Polisportiva: “La Lazio attuale è cronaca, storia e mito. Inzaghi, Immobile, Radu e Lulic poker di lazialità”
9 gennaio primo novecento, Piazza della Libertà, Roma. A distanza di centoventuno anni, il romanzo chiamato Lazio continua ad accompagnare la vita di migliaia di tifosi pronti a portare avanti, nella vita quotidiana, i valori di lealtà e sportività frutto di autentica lazialità. A distanza di oltre un secolo dalla celebre fondazione sulla panchina adiacente al Tevere, l’emblema dell’aquila continua a volare in alto come affermato dal Presidente della Polisportiva Antonio Buccioni che, in esclusiva ai microfoni di LazioPress.it, ha tracciato un bilancio dell’anno appena concluso prima di guardare con entusiasmo ad un 2021 da vivere da protagonisti.
Che anno è stato il 2020 della Polisportiva?
“Diciamo che l’anno appena concluso è stato uno di quelli eccezionali della nostra storia. In 121 anni, il 2020 può essere assimilato al 1916, 1917 o al 1944, annate in cui l’attività, quando si svolge, avviene in contesti di eccezionalità. Per questo motivo, prima di tutto è importante affermare che noi ci siamo e aggiungo che, in un anno così complicato, abbiamo anche accolto nelle nostre fila delle nuove attività. Inoltre, ci siamo concessi anche qualche soddisfazione: a titolo esemplificativo, ricordo la promozione della Lazio Padel o la riconferma quale leader indiscusso del footgolf italiano da parte di Andrea Piscopo. È chiaro che un’esperienza traumatica come la pandemia ti obbliga a pensare allo sport in maniera diversa rispetto al passato. Sul punto, affermo fin da adesso che sarà necessario uno strepitoso sforzo di creatività dato che molte fonti, le quali hanno sostenuto almeno dal 1945 lo sport italiano, sono venute meno. Peraltro, nel contesto di Roma tutto questo è da elevare a potenza”.
Le difficoltà nel 2020 non sono mancate, ma possiamo dire che la situazione più grave accaduta è quella riguardante la Lazio Nuoto?
“Quello forse è in assoluto il fatto peggiore. Non mi stanco di ripeterlo, al di là dei profili tecnico-amministrativi o giuridici che personalmente non mi entusiasmano, esiste un dato indiscusso ed indiscutibile rappresentato dalla circostanza secondo cui la città di Roma non ha tenuto adeguatamente conto di ciò che costituisce l’esperienza della Lazio Nuoto, la quale è affiliata alla Federazione Italiana Nuoto con carattere di continuità dal primo luglio del 1900. Voglio sottolineare anche un altro aspetto: ora ciò che è accaduto è accaduto, ma l’amministrazione avrebbe i tempi, i modi e la sostanza per correggere questo tipo di approccio verso una società che, limitandoci alla pallanuoto, ha prodotto cinque medaglie d’oro alle Olimpiadi”.
La Lazio, come Ente Morale dal 1921, in questo anno particolare è stata molto attiva in iniziative solidali. C’è qualche attività particolare che vuole ricordare?
“A mio avviso lo sport italiano si è mosso in ritardo nei confronti di un’esigenza sociale, specialmente per quanto riguarda la diversa abilità e la precarietà economica di una parte della società. Ora vive un fase di recupero e ha finalmente avvertito il bisogno di essere parte attiva in questo processo. La Lazio si innesta in questo tema, da quando sono entrato in questo mondo nel 1982 questo profilo è costantemente sotto la nostra attenzione con la volontà e l’impegno di incrementarlo ed accelerarlo fin da subito. Lo ripeto, parlo sia del disagio derivante da diversa abilità sia di quello economico”.
Prima parlava delle medaglie d’oro olimpiche conquistate da atleti della polisportiva: se potesse scegliere, chi eleggerebbe come atleta dell’anno in casa Lazio?
“Ho citato Andrea Piscopo anche se mi rendo conto che stiamo parlando di uno sport ancora di Nicchia. In ogni caso, al giorno d’oggi lui è pacificamente riconosciuto come l’esponente più significativo del footgolf in Italia”.
Restringendo il discorso un attimo al calcio, il 2020 è stato un grande anno per Inzaghi, Immobile e per ultimo Radu dopo il record stabilito mercoledì. Che cosa rappresentano queste figure nella grande famiglia laziale?
“Nella loro diversità sono figure fortemente caratterizzanti. A questi personaggi, poi, io aggiungerei un quarto che è Senad Lulic, non a caso la fase calante della Lazio nel 2020 è coincisa con l’infortunio del bosniaco. Si tratta di un poker di atleti e tecnici fortissimamente in sapore di Lazio sia per le loro prestazioni, che è l’aspetto minore, sia per quello che esprimono sotto il punto di vista carismatico e ambientale. Questa generazione, che è seconda solo a quella di Cragnotti ed Eriksson, ha prodotto due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. In questo momento sono cronaca, ma anche storia e qualcuno è anche mito”.
Ha citato Lulic, la domanda allora è d’obbligo. Considerando le condizioni fisiche del capitano, se fosse Lotito acquisterebbe un esterno sinistro?
“Non entro mai in valutazioni di carattere tecnico. Il problema mi sembra la società se lo sia posto confidando anche nel fatto che Senad in tempi brevi possa riprendersi al meglio. La sua alternativa al momento si chiama Fares, un calciatore che probabilmente ancora dobbiamo conoscere perchè ha giocato poche partite a causa anche di problemi fisici. Per quanto mi riguarda Senad Lulic non è soltanto un grande giocatore di fascia, ma anche colui che sintetizza nel suo nome il meglio degli ultimi dieci-dodici anni della Lazio Calcio”.
Oggi la Lazio spegne 121 candeline. C’è, compatibilmente con le misure restrittive adottate, qualche evento speciale in programma?
“No. Ci sarà tempo per le celebrazioni ed il 2 giugno, inoltre, ricorrerà il centenario dell’erezione della Lazio ad Ente Morale. Speriamo che il flagello del virus termini così che in luogo delle celebrazioni del 121esimo compleanno ci siano le condizioni per celebrare al meglio il centenario di questa strepitosa ricorrenza”.
In conclusione, che cosa si aspetta dal 2021 della Polisportiva anche considerando che andranno in scena le Olimpiadi?
“Coerentemente con ciò che ho affermato in precedenza, la prima cosa importanza è esserci e noi ci siamo come avviene da sempre. Ci siamo a livelli alti come accade nel calcio e nel calcio femminile sperando che la Lazio Women conquisti la promozione in Serie A. Ci siamo nel rugby, nella pallanuoto, nel calcio a 5, nel padel, nel hockey su prato e in molte altre discipline. Per quanto riguarda i giochi olimpici, spero tanto che Elena Micheli, una pentatleta nata e cresciuta da noi ed ora tesserata con i Carabinieri, e Giacomo Cannella, giocatore pallanuotista cresciuto con noi alla piscina della Garbatella e ora in forza al Brescia, possano andare ai giochi e farsi valere per quello che sono e che esprimono”.
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