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Lo storico Flavio Mecucci, è intervenuto in esclusiva a Latium, la trasmissione webtelevisiva di LazioPress.it. Ecco le sue parole
“Da romano e da storico il derby è una cosa che mi appassiona molto. Quello di domani è il derby numero 190, a più di 90 anni dal derby che si è giocato l’8 Dicembre del 1929. Prima della nascita della Roma, la Lazio aveva giocato altri derby, come quello del 1922 contro la Virtus. Sul modello di Londra, Roma aveva tante piccole squadre di quartiere, e ognuna era la squadra della zona: in Prati si tifava Lazio, all’Esquilino invece la Juventus di Roma, erano squadre composte da amatori, e il divario dalle squadre del nord era lampante. Nel 1900 Roma aveva 400 mila abitanti, quando è nata la Roma 900 mila: la nostra è una città particolare, ha la popolazione di Torino, Genova e Milano messe insieme. La divisione tra Roma sud e Roma nord ha accompagnato la narrazione del derby, che è stata ripresa anche dalle opere cinematografiche: divisioni simili ci sono anche a Glasgow tra cattolici e protestanti.
Il 23 Marzo del 1944, ci fu l’attentato partigiano strage di Via Rasella. Alcuni giocatori della Lazio erano diretti verso la Rondinella per gli allenamenti e furono fermati dalle SS, dato che si cercavano i responsabili dell’attentato: dovette intervenire la dirigenza biancoceleste.
A Roma quando c’è un passaggio di un giocatore da Lazio a Roma o viceversa, è una cosa che fa discutere: adesso non mi aspetto né i ‘tradimenti’ di Pellegrini, e né di Lulic. Domani arbitra Orsato, che ha diretto il 26 Maggio. Alcuni tradimenti hanno portato molto bene alla Lazio, come quelli di Tommaso Maestrelli, ex difensore giallorosso, diventato poi il mister del primo scudetto laziale; o come quello di Eriksson, nello staff della Roma intorno agli anni 80’.
Dei derby mi piace che può segnare chiunque, come è successo con Castroman, o Gottardi per la Lazio; per la sponda giallorossa è successo con Iturbe. Domani penso che finisca in pareggio, ma ultimamente chi vince massacra l’altra squadra.Prima del 26 Maggio nessuno ha dormito. Lazio e Roma, quando hanno avuto belle squadre, potevano perdere il derby ma dovevano vincere altro. Le due romane non hanno i bilanci delle squadre del nord. Viviamo questa partita per tante motivazioni, siamo tutti appassionati di calcio”.
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