Per Lei Combattiamo
Reina scalda i motori: dopo Barcellona e Liverpool, primo derby in Italia per lui
E’ una presenza solitaria quella dell’estremo difensore chiamato a proteggere la porta per 90 e più minuti, con i compagni lontani e tanta responsabilità. Ma non a caso viene anche definito il numero 1, colui dal quale possono dipendere le sorti di una gara. E colui da cui si fonda una squadra solida.
Arrivato in silenzio durante il ritiro di Auronzo di Cadore, José Manuel Reina Pàez ha scalato in un batter d’occhio le gerarchie della banda Inzaghi. Chiamato a far crescere il giovane Strakosha, guidandolo in allenamento, si è ritrovato tra i protagonisti di questa rosa. Un acquisto inaspettato, ma di quelli che fanno sorridere tecnico, squadra e tifosi. Con i suoi 38 anni, la sua grinta e la sua esperienza, è tra i beniamini di questa Lazio, spesso altalenante, ma che non molla mai, come da tradizione.
Tutti i derby di Pepe e l’esordio in quello della Capitale – La stracittadina romana è una delle gare più sentite in assoluto. La prima partita da cerchiare in rosso sul calendario, non appena si effettuano i sorteggi di fine estate. Uno di quei giorni in cui un laziale ed un romanista non ci sono per nessuno: non esistono cerimonie, viaggi o ricorrenze varie. Conta solo la sfida dell’Olimpico. L’adrenalina sale già nei giorni prima, così come lo sfottò prosegue nei giorni a seguire. Emblematico il 26 maggio: un derby che ha cambiato la storia e di cui si parla ancora…e di cui si parlerà per sempre. Oggi quindi è “il giorno”: Lazio contro Roma, Inzaghi contro Fonseca, Immobile contro Dzeko, Reina contro Pau Lopez, altro spagnolo come Pepe. Una sfida che ha bisogno, in primis, del carisma dei protagonisti: una faccenda che non impensierisce di certo il portiere laziale, chiamato al suo esordio nella gara più importante di tutto il panorama romano. Ha disputato grandi derby durante la sua carriera, in città dove il calcio la fa da padrone, come Barcellona e Liverpool. Complessivamente ne ha giocati 18, collezionando 11 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte. Stasera scenderà in campo per il suo primo derby italiano, considerando che dopo aver giocato a Napoli è stato al Milan, senza però mai essere impiegato contro i cugini dell’Inter.
Il derby chiama, Pepe risponde – Complice anche l’infortunio di Strakosha, Inzaghi affida i pali a Reina. Non è una partita come le altre e non lo si deve certo spiegare a chi in carriera ha collezionato trofei e presenze in Nazionale. Sicurezza e personalità a disposizione della Lazio, impreziosite dalla sua abilità nel giocare con i piedi ed impostare dal basso, proprio come ama il tecnico laziale. Vamos Pepe, la stracittadina aspetta te!
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Champions League
Provedel eroe laziale, il fratello Pierpaolo commosso: “E’ tutto frutto del suo lavoro e degli insegnamenti di nostro padre”
Il gol di Provedel all’Atletico Madrid in Champions League ha fatto il giro del mondo. Non tanto per la rete in sé, importante perché si tratta di una manifestazione seguitissima, ma perché naturalmente non è stato un attaccante o un centrocampista, bensì un portiere a segnare la rete decisiva e questo ha spiazzato tutti, non solo i difensori e il portiere della squadra di Diego Simeone.
Un gol che è entrato nella storia perché nessun italiano aveva mai segnato in Champions League, tanto che il nome di Provedel è stato uno dei più gettonati e ricercati sul web per tutto il giorno, senza contare poi la storia di questo ragazzo, umile, serio e buono. E tutto questo non ha fatto altro che arricchire e rendere ancora più bello il gesto tecnico di questo giocatore. Un vanto per l’Italia, ma soprattutto per la Lazio e anche, e a maggior ragione, per la sua famiglia.
I Provedel sono una famiglia normale, semplice e unita, basta vedere Ivan e si capisce tutto: ragazzo per bene, educato, lavoratore serio e ligio. Quello che ha fatto il biancoceleste ha fatto impazzire il web e chi è appassionato di sport, ma anche chi vuole bene ed è legato a Ivan, come la sua famiglia che, naturalmente, non è che ami molto i riflettori.
Non ci è abituata, almeno come il fratello Ivan che di professione fa il calciatore, ma Tag24 ha intercettato il fratello Pierpaolo, responsabile acquisti della Novalinea Arredo, un negozio che fa scale per interno e pavimenti a legno in provincia di Treviso, appena sente che dall’altra parte c’è un giornalista, con educazione ci risponde che sta lavorando, ma capisce che la situazione è particolare e ci confessa di essere “ancora molto emozionato per quello che è successo” la sera prima. E si sente dalla voce: “Cosa ho provato? Secondo lei il proprio fratello che gioca a pallone ed è un portiere, segna in una gara importante di Champions League, come si può sentire? Felice, commosso, ancora tanto, si sente dalla voce no? E’ stato bellissimo, tutti l’abbiamo visto, lo vediamo sempre, è il nostro fratellino“.
Ivan è l’ultimo di sei fratelli Paola, Piera, Pierangela, Patrizia e appunto Pierpaolo, gentile e, seppur per poco, disponibile e contento di parlare del fratello e orgoglioso per quello che è riuscito a fare: “Siamo contenti per lui, se lo merita. Cosa è successo quando ha segnato? Esattamente quello che ha detto Ivan, è stato un casino, un bellissimo casino. Le dico una cosa, tutto quello che è successo ieri è solo tutto frutto del lavoro di Ivan e degli insegnamenti di nostro padre“.
E qui l‘emozione ha preso il sopravvento con soprattutto la conferma di avere davanti una persona che fa parte di una famiglia molto unita e per bene. Il papà si chiamava Venanzio Provedel, è scomparso nel 2016 a 82 anni ed era un imprenditore molto conosciuto del settore. Sua madre Elena Kalinina è originaria di Mosca, dove insegnava inglese all’Università. Una famiglia semplice e normale che dal gol di Ivan Provedel in Champions League è un po’ al centro della situazione perché fa parte della storia di un ragazzo che, con un gesto tecnico incredibile e con il suo modo di esultare, ha conquistato il cuore di tutti.

fraioli proietto
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