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Proseguire sul sentiero di buoni risultati tracciato all’inizio del nuovo anno e rilanciarsi definitivamente nelle parti alte della classifica. Questo l’obiettivo della Lazio che, ipotecato il passaggio ai quarti di Coppa Italia, torna a concentrarsi sul campionato per continuare, dopo il derby vittorioso, ad incamerare punti pesanti in ottica quarto posto. Domenica all’Olimpico arriva il Sassuolo, formazione leggermente in calo rispetto ad inizio stagione complici anche i tanti infortuni, ma sempre pronta a creare problemi alla banda Inzaghi, come avvenuto nell’ultimo incrocio la scorsa estate quando gli emiliani espugnarono la Capitale due a uno nei minuti di recupero. Per analizzare al meglio il momento delle due compagini, LazioPress.it ha contattato in esclusiva l’ex neroverde Alessandro Noselli.
La Lazio arriva al match di domenica dopo aver conquistato il derby. La vittoria sulla Roma apre un nuovo campionato per i biancocelesti?
“Sicuramente vincere il derby è una spinta in più per il futuro. La Lazio è una squadra con ottimi giocatori, si era un po’ “persa”, ma la vittorie con la Roma e poi in Coppa Italia hanno dato quel qualcosa in più per continuare a fare bene. In ogni caso, prima del derby i biancocelesti sono andati avanti in Champions League mentre in campionato, anche se potevano essere più in alto, non stavano andando male. Penso che con il derby hanno recuperato quel poco che bastava per fare il salto di qualità in più e, comunque, la Lazio è una formazione può stare benissimo nei piani alti della classifica”.
Giustamente dicevi di un qualche “appannamento” nella stagione della Lazio. Guardando la classifica, i capitolini e il Sassuolo sono distanti un solo punto. Secondo te questa situazione dipende da una Lazio deludente o da un Sassuolo sopra le aspettative?
“Diciamo che forse è stato un po’ più sorprendente il Sassuolo. Chiaramente, la Lazio, guardando le rose della Serie A e i risultati degli anni passati, dovrebbe rimanere un po’ più in alto in classifica, mentre gli emiliani sono partiti al massimo ed adesso si sono un po’ “adagiati” disputando delle partite a cui non eravamo abituati ad inizio stagione”.
Ti aspettavi questo momento di flessione dei neroverdi?
“Diciamo che per il Sassuolo la prima parte di stagione è stata inaspettata. Gli emiliani vogliono sempre migliorarsi puntando sempre più in alto, però credo che, come le altre squadre dopo le prime cinque, sa benissimo che non può competere per le più presto. È ovvio che uno ci provi avendo dei giocatori buoni, ma per rimanere ai vertici serve avere almeno tredici-quattordici titolari che si alternano. Il Sassuolo era cosciente di non poter rimanere nelle posizioni alte della classifica, diversamente la Lazio potrebbe lottare per il quarto posto, dipenderà solamente dallo stato di forma dei suoi uomini migliori”.
Per essere ai vertici servono tredici-quattordici titolari. La Lazio li ha o deve necessariamente intervenire sul mercato?
“Avere qualche giocatore in più è sempre importante, soprattutto per compiere il salto di qualità in questo momento in cui ci saranno le sfide di Champions. Se si vuole salire di livello e competere con i più forti serve comprare qualcuno abituato a lottare, anche mentalmente, per certi obiettivi”.
Rimanendo sul fronte mercato, il Sassuolo ormai stabilmente è nella parte sinistra della classifica e ha ottenuto anche piazzamenti europei. Pensi che prima o poi possa fare il definitivo salto di qualità o è stato raggiunto il massimo?
“Ha raggiunto l’Europa, ma una squadra importante deve puntare ogni anno a disputare le coppe europee. Il Sassuolo sta cercando di crescere, a piccoli passi, ogni anno per arrivare ad un livello sempre superiore. Per riuscirci, serve sempre agire sul mercato per avere ogni anno quei due-tre giocatori nuovi che danno qual qualcosa in più sino ad arrivare magari tra qualche anno a parlare di un Sassuolo con ambizioni diverse da oggi. Lo ripeto, servono sempre i tredici-quattordici titolari perchè altrimenti alla lunga molli ed arriverai sempre dietro alle grandi squadre che possono permettersi di avere giocatori importanti e spendere qualcosa in più”.
Il Sassuolo può salire questo gradino con De Zerbi alla guida, come Inzaghi alla Lazio, o per il tecnico è arrivato il momento di una nuova esperienza in una big?
“Credo che De Zerbi potrebbe allenare una grande squadra. Potrebbe desiderare il salto di qualità in una big, ma comunque ciò non limita il Sassuolo che comunque prenderà un allenatore importante perchè la società ha sempre voglia di migliorare ogni anno, da quando giocavo io fino ad oggi”.
In casa Lazio, invece, il rinnovo di Inzaghi è già una crescita o adesso serve un grande calciomercato per salire un altro gradino?
“Sicuramente servirà un buon mercato. Anche se hai un allenatore forte, per stare in alto devi avere dei giocatori forti che sanno quello che fanno e puntano a grandi traguardi. Se non hai abbastanza calciatori di alto livello, pur avendo un grande tecnico, alla lunga fai fatica. Potrai ottenere ottimi risultati, come avvenuto con Inzaghi alla Lazio per vari anni, però mancherà sempre il definitivo salto di qualità verso la vetta e rimarrai sempre intorno alla quarta o quinta posizione”.
Domenica sarà un incrocio tra presente e passato per Acerbi. La Lazio lo ha acquistato per sostituire De Vrij riuscendo ad ottenere il risultato sperato. Se oggi dovessi scegliere un calciatore del Sassuolo da consigliare a Lotito, che nome faresti?
“Mi viene da dire subito Locatelli. C’è anche Berardi, ma è da molto tempo a Sassuolo e non so se ha voglia di andare a giocare in un’altra squadra. Ad oggi farei il nome di Locatelli, un giocatore che penso andrà a giocare in una squadra che lotta per le prime posizioni. Sta disputando un grande campionato ed è reduce da una stagione di grande livello. Sta diventando un grande giocatore”.
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