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Dopo una stagione da assistman, quella di quest’anno per Luis Alberto si sta rivelando da goleador: sette reti realizzate, tutte in campionato, ultima quella contro la Sampdoria che ha regalato tre punti importanti alla Lazio. Nel giorno in cui la squadra di Inzaghi tornerà a giocare in Champions League, contro i Campioni in carica del Bayern Monaco, per l’andata degli Ottavi di finale, il Mago biancoceleste ha rilasciato un’intervista a Marca.com. Dalla stagione passata a quella attuale, passando per l’infortunio, la Champions ed il futuro. Ma non solo. Queste le parole di Luis Alberto sull’operazione di appendicite e sul recupero lampo: “Sto recuperando la forma. Ho forzato per rientrare, ma non l’ho fatto nelle condizioni migliori. In cinque giorni correvo già, riuscivo a malapena a muovermi. Dopo la partita con l’Atalanta mi sono pentito perché si è aperta la ferita, ma sta arrivando il momento decisivo della stagione e volevo esserci per aiutare la squadra”.
Questa sera arriverà il Bayern Monaco all’Olimpico e Luis Alberto è fiducioso: “Non siamo favoriti da nessuno, ma abbiamo delle possibilità. Ci piacciono le squadre che attaccano e concedono spazi. Dobbiamo fare una partita perfetta. Se il Barcellona di Guardiola non era imbattibile, non c’è nessuno imbattibile. Questa è la Champions League e, per andare lontano, dobbiamo vincere contro i migliori”.
Dopo un inizio con qualche difficoltà tra infortuni e Covid-19, la Lazio ora ha ripreso la sua marcia verso l’obiettivo principale, ovvero entrare tra le prime quattro della Serie A. Ecco le parole del Mago biancoceleste sul momento attuale: “Avevamo perso la nostra identità e dovevamo credere in ciò che siamo. La squadra è di nuovo felice e dobbiamo continuare così”.
Rispetto alla scorsa stagione, Luis Alberto fa meno assist, ma segna molto di più, portando anche punti pesanti grazie ai suoi gol, come per esempio sabato scorso contro la Samp o nel derby contro la Roma: “Ho segnato cinque gol in sei partite e mi diverto a giocare a calcio. È stato difficile fermare l’appendicite. Ho passato un brutto periodo. Succede che ora quando do un passaggio non finisce in un gol e, invece, segno di più. Le rivali ti studiano e ora, forse, coprono di più il passo e io cerco lo scatto. Ho sempre detto di fare un assist, ma è anche bello segnare e festeggiare come chiede tuo figlio o dedicarlo a qualcuno. Superare il record di 12 gol nel 2017/2018? Penso di poterlo fare. Ne mancano solo sei per migliorarlo e mi piacerebbe. È una sfida che mi sono posto“.
A fine stagione si giocheranno gli Europei di calcio e, Luis Alberto, non nasconde la voglia di partecipare con la sua Spagna: “Mi piacerebbe. Luis Enrique ha il suo stile e non mi ha ancora chiamato, ma continuerò a lavorare per convincerlo a cambiare idea”.
Alla domanda sugli obiettivi della Lazio per la prossima stagione: “Tornare in Champions League. Dobbiamo ripeterci. Non può essere che un anno siamo in Champions, un altro in Europa League, due fuori dall’Europa… Serve continuità per crescere”. Ancora a secco di gol in Champions League: “Ho perso un paio di partite della fase a gironi a causa del coronavirus. Adesso ho due partite davanti a me e spero di segnare”.
In questa stagione è stato l’assoluto protagonista del derby contro la Roma, grazie ad una doppietta che ha steso i giallorossi. Queste le sue dichiarazioni sul match dello scorso 15 gennaio: “Il derby è vissuto in modo molto speciale. È la partita più importante dell’anno. Ottenere una doppietta è stata un’incredibile scarica di adrenalina. Tutti ti scrivono, ti fermano… In quel momento ti fanno sentire come se fossi Dio. Non è durato a lungo. Tre giorni dopo ho subito un intervento chirurgico per appendice. Mi hanno sempre chiesto gol in partite importanti e in questa stagione li sto raggiungendo”.
In questa stagione, alla Lazio, è arrivato un altro spagnolo, che ha portato carisma ed esperienza in più a livello internazione: Pepe Reina. Ecco le parole di Luis sul suo compagno di squadra: “Era quello di cui avevamo bisogno. Un giocatore con l’esperienza, che ha vinto tutto ed è rispettato e che, tra alti e bassi, ti dice le cose in faccia. Eravamo una famiglia, ma ci mancava un padre come Pepe”.
Non poteva mancare il ricordo della passata stagione quando, prima dell’interruzione causa Pandemia da Coronavirus, la Lazio volava anche in testa alla classifica sopra la Juventus: “L’interruzione ci ha distrutti. Siamo arrivati in una perfetta dinamica di gioco e risultati. Abbiamo ottenuto 17 vittorie in 21 partite. La cosa normale con quella serie di vittorie era che eravamo in testa con 7-8 punti di vantaggio. È stata un’occasione unica per fare la storia, ma non ci siamo riusciti. Prima della ripartenza, diversi giocatori si sono infortunati e abbiamo concluso il campionato molto stretti, con solo 12-13 giocatori. Abbiamo perso quella mentalità da campioni”.
Luis Alberto si è espresso anche sul caso tamponi: “I giocatori hanno fatto quello che ci è stato detto. Sei positivo, vai a casa; sei negativo, ti alleni. Io stesso sono stato a casa per 10-11 giorni. Non capisco come un giocatore possa risultare positivo, poi negativo e poi tornare positivo. Sono cose strane che sono successe anche nella vita di tutti i giorni”.
Per concludere è tornato sullo screzio avuto con il Presidente Lotito, poi risolto: “È stato risolto nel modo in cui doveva essere risolto. Mi metto a disposizione dell’allenatore e di Angelo Peruzzi e nessuno può rimproverarmi per il mio sacrificio”.
Ultima domanda, il suo futuro: “Alla Lazio sto bene. Se il club decide di vendermi è un’altra storia, ma finché ho un contratto con la Lazio pretendo di essere il migliore”.
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