Connect with us

Esclusiva

ESCLUSIVA | Il doppio ex Poli: “Onorato di far parte della storia della Lazio. Bologna? Mi aspetto una Lazio molto arrabbiata”

Published

on

 


Riscattarsi dopo la sconfitta europea contro il Bayern Monaco e proseguire la corsa per un posto in Champions League. Per farlo la Lazio  dovrà affrontare il Bologna nell’appuntamento del Dall’Ara fissato sabato ore 18:00. Per presentare la gara contro i felsinei, in esclusiva ai microfoni di LazioPress.it, è intervenuto Fabio Poli, doppio ex della partita e uno degli artefici della storica impresa della Lazio dei ‘meno nove’, autore del gol nello spareggio contro il Campobasso che evitò alla Lazio la retrocessione in Serie C.

 

Cosa ha rappresentato per lei quel gol e cosa si prova a far parte della storia della Lazio?

Quel gol ha rappresentato qualcosa di importante, anche se ci abbiamo messo un po’ di tempo tutti noi, come squadra, a capire quello che era successo e quello che eravamo diventati per i tifosi della Lazio. Fino ad oggi in più di 30 anni c’è sempre stata una passione nei nostri confronti veramente incredibile. Sono contento e onorato, insieme ai miei compagni, di far parte di questa storia e di questa grande società che mi auguro diventi sempre più grande.

 

Sabato c’è Bologna-Lazio, lei è un doppio ex, cosa si aspetta dalle due squadre?

Sono un doppio ex, sono nato a Bologna ma sono entrato a far parte della Lazio in modo molto caldo e molto grande, sento quindi un’appartenenza al club biancoceleste anche se nel mio cuore ci sono anche i colori rossoblù. Sabato mi aspetto un bel calcio. Mi aspetto una Lazio che vuole proseguire la sua strada per raggiungere i suoi traguardi e un Bologna che faccia una grande prestazione, poi il campo deciderà tutto. Da ex spero sia una grande partita, che venga fuori il bel calcio e che vinca la squadra migliore. Credo che troveremo una Lazio molto arrabbiata, ieri sera non ha fatto una gran bella figura anche se è stata una partita da giocare con grande stimoli e con grande voglia.

 

Il Bologna negli ultimi anni ha raggiunto sempre salvezze tranquille, cosa manca per fare quello step in più e magari diventare una nuova Atalanta?

Per diventare una nuova Atalanta manca davvero tanto. Si capisce in tante situazioni della squadra, si capisce in quello che sta accadendo a Mihajlovic, che secondo me sperava in un progetto più bello, più grande, con più prospettive future. Manca la voglia di investire, forse per quello che sta accadendo causa Covid. Manca la grande qualità, che abbiamo visto ieri sera tra Lazio e Bayern fare la differenza. Al Bologna mancano anche progetti, i quali parevano avvenire più velocemente e invece per mille situazione si sono un po’ bloccati. Per arrivare ai livelli dell’Atalanta manca progettazione come un po’ per tutte le squadre, ci vogliono dei geni per fare quei passi da gigante, della gente che capisca di calcio e che sappia investire.

 

Bologna-Lazio sarà anche Mihajlovic vs Inzaghi. Come giudica il loro lavoro?

Credo che sia tutto positivo, poi è chiaro che ci si aspetta sempre di più. Credo che in questi anni tutti e due abbiano ottenuto ottimi risultati per quello che hanno avuto a disposizione. Mi aspettavo qualcosa di più dalla Lazio in questi anni, sicuramente non ieri sera, mi aspettavo un po’ più di continuità ma credo che si debba essere contenti. Quando si arrivano ad affrontare squadre come il Bayern Monaco, la squadra più forte d’Europa e del mondo, si deve capire che si sono raggiunti dei traguardi. Per il Bologna credo che in tutto l’ambiente si vorrebbe fare qualcosa di più rispetto a questa continuità di salvezza.

 

Dove può arrivare la Lazio in questa stagione? La sconfitta contro il Bayern Monaco ha cambiato qualcosa nella testa dei giocatori?

Ieri sera è stata una dimostrazione che c’è un grande step da colmare con queste squadre, però credo che si siano viste anche ottime qualità dei giocatori, soprattutto nel reparto offensivo. È chiaro che si aveva di fronte una corazzata ma due dei quattro gol, specialmente il primo e il terzo, sono stati regali madornali, inaccettabili per una difesa che gioca in Champions. Si vedeva che c’era un po’ di paura, purtroppo può capitare di commettere questi errori. Pensavo che i giocatori fossero più rilassati invece ieri sera ho visto una Lazio tesa. Mi auguro che non ci sia demoralizzazione perché hanno giocato contro la squadra più forte del mondo, hanno perso, faranno fatica ad andare avanti però devono essere contenti di essere arrivati lì. Ora devono pensare ad andare avanti per i propri obiettivi e raggiungere di nuovo il posto in Champions League, perché credo che sia il posto giusto della Lazio in questo momento per le qualità che ha.

 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Esclusiva

ESCLUSIVA| Cesar: “Vorrei che la Lazio vincesse contro l’Atletico ma sarà tosta: il pubblico può aiutare. Vi racconto la mia attività…”

Published

on

 


Questa sera la Lazio affronterà in casa l’Atletico Madrid per dare definitivamente il via a questa edizione di Champions League. Una gara importante che vedrà, finalmente, il ritorno del pubblico allo stadio dopo le disposizioni del 2020. Un pubblico che potrà dare un supporto fondamentale in un momento comunque delicato che servirà anche a rialzare la testa. Un giocatore che di gare di questo tipo ne ha giocate sia con la Lazio che con altri club è sicuramente Cesar. Per parlare della partita di questa sera e della sua attualità “Cesaretto” è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it. 

 

Come ti senti per stasera? Che partita sarà?

Sarà difficile, la Champions ha questo nome per l’importanza delle squadre che giocano. Anche le emergenti arrivano attrezzate e contro una squadra così attrezzata e conosciuta nel mondo come l’Atletico Madrid la Lazio deve darsi da fare e non poco per ottenere un risultato positivo. Giocheranno in casa e con gli stimoli giusti, dovranno mettere in pratica quello che è il bel gioco che la Lazio riesce a esprimere a tratti.

Secondo te vedremo la stessa Lazio del campionato?

Questo è un grande errore che commettono le squadre, usare approcci diversi in competizioni diverse perché hai stimoli. Penso che lo stimolo debba essere indossare una maglia del genere, qualunque partita sia. Ovvio che cambino l’atmosfera e gli avversari ma bisogna rappresentare al massimo la squadra in ogni partita. La base è la maglia, indossarla, onorarla e dare il massimo sempre e comunque.

E tu anche hai giocato con la Lazio partite importanti quindi sai quanto è importante la spinta del pubblico allo stadio…

Certamente, è tutto molto soggettivo perché l’ambiente è importante, la tifoseria è importante. Ho avuto la fortuna di giocare la Champions con la Lazio e con l’Inter, però penso che sia soggettivo perché è bello avere un pubblico che ti supporta ma se non giochi all’altezza delle partite del genere poi il pubblico potrebbe non essere a favore. In ogni caso è stimolante giocare la prima in Champions in casa dopo tanti anni e con un avversario importante.

Un pronostico?

Per quanto io sia laziale e ci tengo è ovvio che vorrei che la Lazio vincesse, però se analizzi l’Atletico, la Lazio altalenante in campionato è giusto pensare positivo per la passione che ci lega, ma sarà tosta.

Di cosa ti occupi adesso?

Abbiamo un’agenzia di eventi  a livello calcistico e lavoriamo in tutta Italia. Oltre a questo c’è la Cesar Academy che ha un format differenziato da tutto ciò che si è visto: di solito gli stage si fanno a fine stagione, invece qui facciamo collaborazioni con società per cui nel periodo delle loro attività entriamo nei loro meccanismi portando la nostra disciplina e professionalità. Valutiamo direttamente noi questi ragazzi in campo. Mi piace tantissimo il lavoro che sto facendo. Trovare non solo i ragazzi e stimolarli. Il prossimo stage sarà a Sanremo, già siamo qui con la Virtus Sanremo Calcio per poter cercare ragazzi che hanno valori e sono predisposti a trovare una società professionistica.

Tu hai sempre con uno sguardo al futuro, quindi…

Sì, basta guardare una partita di calcio dei ragazzi, a livello amatoriale o dilettantistico, ma anche tra i professionisti… Se tu non hai sacrificio passione e dedizione ti autoescludi dal sistema professionistico. Si può allenare anche la concentrazione e la dedizione, portandoli a riflettere su cosa fanno loro per il loro sogno. La mentalità che manca oggi è che uno deve saper dare tutto sé stesso.

Cosa ti senti di dire, quindi, direttamente ai giovani?

Lavoro, dedizione, concentrazione, umiltà, rubare con gli occhi, accettare, cercare e voler evolversi e imparare. Questi sono i metodi per diventare professionista anche giocando in squadre dilettantistiche, perché in questo modo potrà essere seguito da squadre professionistiche.

Per concludere, torniamo alla Champions di stasera. Qual è il tuo ricordo più bello avendola giocata con la Lazio?

Non era ancora Champions, ma il gol di testa fuori casa contro il Benfica, l’unico gol di testa che ho fatto in carriera che ci ha portato a giocare la competizione. E’ il ricordo più bello che ho, quando abbiamo giocato con la banda Mancini, ci siamo divertiti tantissimo.

 


Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.

DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS


RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:

   

Continue Reading
Advertisement

RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:    

I più letti

Scarica subito l'app di LAZIOPRESS.IT! Disponibile su app_store google_play

  © 2015 LazioPress.it | Tutti i diritti sono riservati | Testata giornalistica con autorizzazione del Tribunale Civile di Roma numero 13/2015 | CONTATTI

Close
LazioPress.it

GRATIS
VIEW