Esclusiva
ESCLUSIVA | Il tifoso bianconero Brosio: “Lazio ottima squadra, ma la panchina è corta. Con Luis Alberto e Milinkovic la Juventus vince tutto”
La settimana di polemiche post Lazio-Torino si avvia alla conclusione con i biancocelesti pronti a far parlare nuovamente il campo. Domani sera i ragazzi d’Inzaghi saranno infatti impegnati contro la Juventus in un big match impossibile da sbagliare da ambo le parti. La Lazio deve tornare a fare punti per la corsa al quarto posto, i bianconeri hanno bisogno di mantenere il ritmo dell’Inter per continuare a sognare lo Scudetto. Per approfondire i temi della sfida dell’Allianz Stadium, LazioPress.it ha contattato il giornalista e tifoso juventino Paolo Brosio.
Partiamo dalla Juventus. Come giudichi la stagione dei bianconeri? Stanno un po’ deludendo?
“La Juventus è un cantiere, l’abbiamo detto ad inizio campionato. C’è un allenatore nuovo, la squadra ha cambiato molti giocatori e quindi c’è bisogno per i nuovi di giocare, di vincere, perdere e fare esperienza. Soprattutto, c’è un centrocampo da ricostruire, mentre dietro abbiamo una dietro, che se al completo, è forte con Bonucci e Chiellini che sono una garanzia e i nuovi De Ligt e Demiral giovani e forti. La Juventus è una squadra a trazione anteriore che nella mediana, a mio giudizio, manca di piedi buoni perchè l’unico è Arthur, McKennie è giovanissimo e Bentancur non può fare il regista basso come Pirlo perchè nello stretto va in difficoltà non avendo, come tutti, le sue qualità. Se avessimo Luis Alberto e Milinkovic vinceremmo la Champions League e il campionato”.
Oltre a questi due alla Juventus servirebbe anche Inzaghi in panchina? Se ne era parlato molto…
“Simone è molto bravo e l’avrei visto volentieri nella Juventus. Ha più esperienza di Pirlo, ma credo che quest’ultimo nel tempo possa diventare un buon allenatore, avendo però a disposizione i titolari. Ora deve fare a meno di Cuadrado e Dybala ed i bianconeri senza l’argentino perdono molto. In questa situazione d’emergenza con Ronaldo e Morata davanti, Dybala può giocare anche come centrocampista avanzato sfruttando le sue tante qualità. In ogni caso, la grande squadra si vede anche quando se la cava nonostante la grande squadra ed anche non giocando bene. Sono tutti bravi a giocare quando ci sono tutti. Sotto questo profilo la Juventus ha perso qualche colpo e sicuramente ha inciso molto il fatto di aver vinto tanto ed aver la pancia piena”.
Possiamo dire che la Juventus ha perso un po’ di cattiveria?
“No, semplicemente ci vuole la fame. Ha anche perso un manager importante come Marotta che mandava avanti tutto. Paratici non è che non sia bravo, ma non è in grado di fare tutto come lui. Marotta pensava a tutto, Paratici era il direttore sportivo. Lavoravano insieme, ma ognuno aveva i suoi spazi. Paratici al posto di Marotta tutto di un colpa significa che la Juventus deve maturare sotto il profilo dei dirigenti. Agnelli non può entrare nel discorso tecnico, è bravo come marketing, management, indirizzo societario e scelte di comprare grandi campioni, ma poi ci vuole il Tare della situazione che ti vada a prendere i giovani bravissimi. La Juventus li aveva: Kean, Coman e Douglas Costa. Li ha venduti tutti e tre”.
Hai fatto vari nomi di personaggi della Lazio, sia calciatori che dirigenti. Se ne dovessi scegliere solo uno?
“Tra i dirigenti prenderei Tare e tra i calciatori Milinkovic”.
La Lazio è in crescita negli ultimi anni. Ora fa paura alla Juventus?
“La Lazio lo scorso anno prima del Covid ha avuto un momento meraviglioso. Se non ci si fosse fermati penso che i biancocelesti avrebbero vinto tutte le partite ed il campionato. Giocava divinamente bene, l’ho vista anche quando sono andato a Ryad per la Supercoppa Italiana. Il problema della Lazio è che ha una rosa stretta, avrebbe bisogno di una panchina un po’ più lunga. Ha dei titolari di alto livello e per questo bisogna ringraziare Lotito e Tare perchè hanno fatto un lavoro straordinario. La Juventus. invece, dovrebbe puntare a questo punto su dei talenti giovani a centrocampo con dei piedi buoni ed una fisicità importante perchè in Champions League serve tecnica e potenza atletica”.
A proposito di Champions League, la prossima settimana c’è il ritorno con il Porto. Scambierebbe una sconfitta con la Lazio pur di passare il turno?
“Ci giochiamo tutto tra Lazio e Porto. La Juventus deve vincere tutto e deve giocare sempre al massimo livello altrimenti non è la Juventus. Se oggi dovesse dovesse scegliere penso punterebbe maggiormente sulla Champions League, ma non si può fare un ragionamento del genere scambiando una sconfitta per il match con il Porto. Uno deve giocare tutte le partite “alla morte””.
Prima mi dicevi che la Juventus è un cantiere aperto. In campionato può essere un obiettivo sufficiente il piazzamento Champions?
“No, non puoi giocare per il quarto posto. La Juventus deve puntare a vincere, se fa discorsi del genere non è più la Juventus. Contro la Lazio dobbiamo cercare di vincere, poi vince il migliore, ma bisogna scendere in campo dando il massimo. Con il Porto, poi, serve lo stesso approccio. I giovani devono adeguarsi a questo, se non ce la fanno, non sono da Juventus”.
Tra i vari giovani, la Juventus aveva anche Immobile in casa. Hai un po’ il rimpianto che non sia rimasto in bianconero?
“Immobile è un gran campione, un giocatore di livello internazionale, ma oggi non si può dire che alla Juventus manchi qualcosa in attacco. A noi manca Dybala, è sempre infortunato. Uno come lui ti cambia la partita, è un fenomeno. Se non c’è Dybala nella Juventus è come se al Barcellona togli Messi. I bianconeri hanno Ronaldo, ma senza la Joya la situazione non è bella”.
Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.
DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS
RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:
Esclusiva
ESCLUSIVA| Cesar: “Vorrei che la Lazio vincesse contro l’Atletico ma sarà tosta: il pubblico può aiutare. Vi racconto la mia attività…”
Questa sera la Lazio affronterà in casa l’Atletico Madrid per dare definitivamente il via a questa edizione di Champions League. Una gara importante che vedrà, finalmente, il ritorno del pubblico allo stadio dopo le disposizioni del 2020. Un pubblico che potrà dare un supporto fondamentale in un momento comunque delicato che servirà anche a rialzare la testa. Un giocatore che di gare di questo tipo ne ha giocate sia con la Lazio che con altri club è sicuramente Cesar. Per parlare della partita di questa sera e della sua attualità “Cesaretto” è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it.
Come ti senti per stasera? Che partita sarà?
Sarà difficile, la Champions ha questo nome per l’importanza delle squadre che giocano. Anche le emergenti arrivano attrezzate e contro una squadra così attrezzata e conosciuta nel mondo come l’Atletico Madrid la Lazio deve darsi da fare e non poco per ottenere un risultato positivo. Giocheranno in casa e con gli stimoli giusti, dovranno mettere in pratica quello che è il bel gioco che la Lazio riesce a esprimere a tratti.
Secondo te vedremo la stessa Lazio del campionato?
Questo è un grande errore che commettono le squadre, usare approcci diversi in competizioni diverse perché hai stimoli. Penso che lo stimolo debba essere indossare una maglia del genere, qualunque partita sia. Ovvio che cambino l’atmosfera e gli avversari ma bisogna rappresentare al massimo la squadra in ogni partita. La base è la maglia, indossarla, onorarla e dare il massimo sempre e comunque.
E tu anche hai giocato con la Lazio partite importanti quindi sai quanto è importante la spinta del pubblico allo stadio…
Certamente, è tutto molto soggettivo perché l’ambiente è importante, la tifoseria è importante. Ho avuto la fortuna di giocare la Champions con la Lazio e con l’Inter, però penso che sia soggettivo perché è bello avere un pubblico che ti supporta ma se non giochi all’altezza delle partite del genere poi il pubblico potrebbe non essere a favore. In ogni caso è stimolante giocare la prima in Champions in casa dopo tanti anni e con un avversario importante.
Un pronostico?
Per quanto io sia laziale e ci tengo è ovvio che vorrei che la Lazio vincesse, però se analizzi l’Atletico, la Lazio altalenante in campionato è giusto pensare positivo per la passione che ci lega, ma sarà tosta.
Di cosa ti occupi adesso?
Abbiamo un’agenzia di eventi a livello calcistico e lavoriamo in tutta Italia. Oltre a questo c’è la Cesar Academy che ha un format differenziato da tutto ciò che si è visto: di solito gli stage si fanno a fine stagione, invece qui facciamo collaborazioni con società per cui nel periodo delle loro attività entriamo nei loro meccanismi portando la nostra disciplina e professionalità. Valutiamo direttamente noi questi ragazzi in campo. Mi piace tantissimo il lavoro che sto facendo. Trovare non solo i ragazzi e stimolarli. Il prossimo stage sarà a Sanremo, già siamo qui con la Virtus Sanremo Calcio per poter cercare ragazzi che hanno valori e sono predisposti a trovare una società professionistica.
Tu hai sempre con uno sguardo al futuro, quindi…
Sì, basta guardare una partita di calcio dei ragazzi, a livello amatoriale o dilettantistico, ma anche tra i professionisti… Se tu non hai sacrificio passione e dedizione ti autoescludi dal sistema professionistico. Si può allenare anche la concentrazione e la dedizione, portandoli a riflettere su cosa fanno loro per il loro sogno. La mentalità che manca oggi è che uno deve saper dare tutto sé stesso.
Cosa ti senti di dire, quindi, direttamente ai giovani?
Lavoro, dedizione, concentrazione, umiltà, rubare con gli occhi, accettare, cercare e voler evolversi e imparare. Questi sono i metodi per diventare professionista anche giocando in squadre dilettantistiche, perché in questo modo potrà essere seguito da squadre professionistiche.
Per concludere, torniamo alla Champions di stasera. Qual è il tuo ricordo più bello avendola giocata con la Lazio?
Non era ancora Champions, ma il gol di testa fuori casa contro il Benfica, l’unico gol di testa che ho fatto in carriera che ci ha portato a giocare la competizione. E’ il ricordo più bello che ho, quando abbiamo giocato con la banda Mancini, ci siamo divertiti tantissimo.
Tutto il mondo LazioPress.it in un solo link. CLICCA QUI e rimani informato 365 giorni sulla Lazio.
DA QUI SCARICA LA NOSTRA APP. PER SEMPRE GRATIS
RINGRAZIAMO I NOSTRI SPONSOR:
-
CalcioMercato3 settimane ago
Di Marzio: “Lazio, preso Filipe Bordon”
-
CalcioMercato3 settimane ago
CdS | E Guendouzi è in ritardo: arrivo slittato
-
Per Lei Combattiamo4 settimane ago
Fabiani: “Cercheremo di dare il meglio per la Lazio”. Poi fa il punto su Guendouzi, Bonucci, Berardi e Zielinski
-
CalcioMercato4 settimane ago
Calciomercato Lazio, offerto ai biancocelesti un centrocampista olandese: ecco di chi si tratta