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Il Tempo | Bivio Champions: Juve-Lazio da brividi

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Tra Bayern, Covid, crolli inattesi in campionato (Sampdoria, Udinese, Verona e Bologna), appendiciti, ernie e infortuni, siamo alla resa dei conti. Stasera all’Allianz Stadium contro una Juve in emergenza, la Lazio si gioca tanto, un bivio Champions nel quale, la banda Inzaghi non può uscire senza punti perché sarebbe il segnale di una resa anticipata nella lotta per il quarto posto. È un bivio che può indirizzare in modo definitivo la stagione della Lazio, buona in Europa ma ancora tutta da scrivere in campionato. Ci arrivano male entrambe, la Juve con l’Inter in fuga e la sensazione diffusa che Pirlo faccia fatica ad imporsi oltretutto a soli tre giorni dal tentativo di rimonta contro il Porto col vero obiettivo stagionale dei bianconeri, la Champions, che rischia di sfuggire troppo presto. La Lazio, se vogliamo, sta anche peggio, reduce da tre sconfitte nelle ultime quattro partite, con quell’asterisco della sfida contro il Torino (il recupero rischia di slittare a maggio) che potrebbe ingigantire il distacco dalle prime quattro. Proprio sull’aspetto psicologico ha lavorato in queste ore Inzaghi cercando di presentarsi contro la Vecchia Signora con una squadra pronta a riscattare le ultime due prestazioni anonime: «Sappiamo che non possiamo sbagliare  – spiega – e sarà una gara  molto difficile. Negli anni abbiamo dimostrato di essercela sempre giocata nel modo giusto (quattro vittorie che sono valse due coppe e l’impresa allo Stadium con doppietta di Immobile e il successo del dicembre 2019 per 3-1, tra i dolci ricordi, ma anche tante delusioni in questi anni, ndr). Non voglio vedere che un episodio possa condizionarci come a Bologna: dobbiamo rimanere sempre in partita». La botta contro Mihajlovic è stata molto forte, il tecnico biancoceleste, sempre in attesa dell’annuncio del suo rinnovo fino al 2023, vuole vedere una reazione di un gruppo che in passato ha sempre dato risposte positive dopo le cadute: «Questa sfida arriva al momento giusto: sarà decisiva per la classifica». Sull’altro fronte Pirlo (il pareggio in extremis di Caicedo all’andata, nell’unico precedente contro Inzaghi, non è andato giù al tecnico bianconero) chiede ai suoi una prova attenta senza lasciare il contropiede alla Lazio, maestra delle ripartenze a campo aperto: «La Lazio è una grande squadra che gioca insieme da 5-6 anni. Noi la stiamo preparando nel migliore dei modi sapendo le loro caratteristiche, con giocatori molto bravi a partire in contropiede, dovremo fare una gara intelligente. Il Porto? Ci penseremo solo dopo la gara contro i biancocelesti. L’Inter in fuga?  La stessa domanda me l’avete fatta la settimana scorsa. Noi abbiamo vinto, loro anche, non è cambiato nulla. Se tutte le domeniche l’Inter vincerà, vinceranno il campionato, se farà qualche passo falso noi dovremo essere pronti a non sbagliare». Arbitrerà Massa di Imperia, fischietto della finale della Supercoppa decisa da Murgia nel 2017: Inzaghi sogna lo stesso risultato. Il Tempo\Luigi Salomone

 


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7° SERIE A | MILAN-LAZIO 2-0 (60′ Pulisic, 88′ Okafor)

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