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Qualche ora di relax davanti alla tanta amata playstation insieme allo youtuber MikeShowSha per Ciro Immobile che lo ha ospitato sul suo canale Twitch per una serata in compagnia. Nel corso delle sfide a FIFA21, il bomber campano ha parlato anche di Lazio: “
Stadio vuoto? Anche a noi calciatori manca tantissimo. Quando devi recuperare una partita con il pubblico hai una motivazione in più. Vuoi o non vuoi cambia qualcosa, oggi non cambia nulla giocare in casa o in trasferta. Quando vai in trasferta ti fischiano senti la pressione. Io sono un tipo di giocatore che queste cose mi caricano. Ci può stare qualcuno che è un po’ più freddo, chi invece sente il calore del pubblico in questo periodo è più limitato.
Stamattina Radu lo abbiamo festeggiato a Formello. È stato bello, emozionante, anche perché superare uno come Favalli.
Nello spogliatoio ci si accorge se qualcuno è giù anche perché si passa molto tempo insieme. Il gruppo serve anche per queste situazioni.
Scarpa d’Oro? Non l’ ho messa a fuoco fin quando non me l’hanno consegnata. Vedere realizzati i propri sogni sono soddisfazioni. Vedi realizzarsi al massimo il tuo lavoro.
Rigori? Il problema per l’attaccante è che, a differenza del portiere, ha tutto da perdere. Se segna ha fatto il suo. Mia mamma quando è a casa esce e non vede i rigori, allo stadio va nella zona dei buffet.
Il numero 17? L’ho presa a Pescara perché in Serie B in cui tempi i numeri erano da uno a venticinque. Mi sono trovato bene, mi è piaciuto, poi l’ho confermato quando ho conosciuto Jessica che è nata il 17 luglio.
Gol con la Spal dello scorso anno? Quello è istinto. In quel momento capisci che è l’unica cosa che puoi fare. Ci provi e può andare bene o male. Dove non arrivi su alcune cose ce ne metti altre e compensi.
Calendario fitto? A livello fisico ti prepari bene prima dell’inizio dell’anno. Quest’anno è stato difficile perché è stato tutto continuo. Poi quotidianamente con nutrizionista o fisioterapista la gestisci. Non uscirai mai dal campo senza una botta o un acciacco, il lavoro che c’è intorno è fondamentale. Con il VAR si prendono le stesse botte.
Hoedt? È tranquillo, è uno che parla poco. Lavora, sta sempre in palestra, è un professionista. È un bravo ragazzo, parla benissimo italiano. Nello spogliatoio parlano tutti italiano. Muriqi capisce già bene e parla l’italiano il giusto, la costruzione della frase la sa fare bene”.
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