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La Liga contro la Superlega, il pres. Tebas: “Progetto ridicolo fatto da leader ignoranti. Sanzioni? In futuro faremo qualcosa”
Il presidente della Liga, Javier Tebas, si è espresso in merito alla questione Superlega. In una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche i presidenti di Betis Siviglia, Villareal, Valencia e Levante, si è parlato del tema più discusso di questi giorni, facendo riferimento anche alle parole pronunciate dal numero uno del Real Madrid Florentino Perez. Quest’ultimo è tutt’ora ancora presidente della Superlega e nonostante il repentino scioglimento, nelle dichiarazioni fatte ieri sera non ha nascosto le sue vecchie e future intenzioni riguardo il progetto. al termine del suo intervento, Tebas ha poi escluso eventuali sanzioni per i partecipanti al campionato spagnolo.
Questa l’opinione di Tebas:
“Il calcio spagnolo e il calcio europeo hanno vinto, io non ho vinto nessuna battaglia. Personale. La battaglia è vinta dal calcio. La Super League si è resa ridicola. I suoi leader hanno dimostrato una significativa ignoranza del settore e dei tifosi nel mondo. Un tradimento? Non lo definirei così perché la Super League clandestina lavora da molto tempo. Quando fai qualcosa di nascosto, nascondi qualcosa che non è così buono. Se fosse così buona, come dice il presidente del Real Madrid, lo direbbe pubblicamente presentandosi come il salvatore del calcio mondiale. Non mi sento tradito. Conosco già l’egoismo di alcuni club”.
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Onorato: “Prenderemo una decisione sul Flaminio. La Lazio è libera di fare lo stadio altrove”
Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Alessandro Onorato l’assessore Alessandro Onorato si è espresso in merito alla situazione Flaminio legata alla Lazio.
Queste le sue parole:
“Parlando di impianti, è inutile discutere di Flaminio se il progetto non c’è. Il Comune di Roma è pronto ad affiancare e supportare il progetto, a seguire l’iter. Ma se il progetto non c’è, non possiamo parlarne.
Ovviamente il presidente Lotito è liberissimo di prendere o non prendere in considerazione il Flaminio, ci mancherebbe. Non vogliamo darlo per forza alla Lazio. Anzi, se Lotito avesse intenzione di farlo altrove, ci dicesse dove e siamo pronti a dare la stessa attenzione che abbiamo dato alla Roma. Lazio e Roma con stadi di proprietà sono un miglioramento importante. Fare uno stadio non è una passeggiata, ecco perché è giunta l’ora di non parlare del Flaminio tanto per parlarne. Ci sono troppe cose in ballo, troppi problemi da risolvere per banalizzare. Se la Lazio non mostrerà interesse, troveremo comunque un modo per ristrutturare il Flaminio. Tanto più che lo abbiamo messo tra le opere per i prossimi. Europei di calcio. Speriamo ovviamente di andare comunque a dama e di restituire l’impianto alla città e di esserci per vederlo. In chiusura, fortunatamente al Parco Lenzini la targa è al suo posto e speriamo possa rimanere li tranquilla per sempre.”
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